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Anna POZZUOLI
“IN/CUBO”
28 gennaio - 16 febbraio 2012
Inaugurazione sabato 28 gennaio ore 11,30
Orario di apertura: dal martedì al sabato h 16 - 19.30
Cubico
Incubo, come nightmare, oppure InCubo, come living in a box. Il senso della vita non cambia. Paura, ansia, timore di soffocamento: sono sintomi comuni. Un demone notturno giace con noi e ci rinchiude in un cubo nero.
Anna Pozzuoli svela la consapevolezza di una vita imprigionata in una scatola, una vita rinchiusa in se stessi. Si iniziano i giorni, a volte, in una incubatrice che ci fa sopravvivere al male ambientale, ma si rimane poi tutti incubati in un contenitore impalpabile che ci schiavizza, che ci toglie la luce.
In una serie di opere tridimensionali una minuscola figura umana metallica e filiforme si agita in un cubo perfetto, una sorta di danza macabra sul palcoscenico della vita. E intorno altre immagini su superficie, dove trionfano cubi e quadrati, e poi parole, parole, parole, dove ancora un colore metallico si impadronisce della scena. Alcune sono parole intelligibili, altre sono solo lettere di un alfabeto dimenticato, tentativi di una scrittura che non può essere liberatoria. Non ci sono più parole compiute. Il male non può essere esorcizzato, perché i rituali sono caduti nei crepacci della storia.
A tratti, nel caos segnico, si ritrovano motti a noi familiari che rimandano alla realtà informatica e digitale, evocando internet e la comunicazione telematica. Ma non c’è libertà neanche nel surfing all’interno del cubo/monitor, non c’è libertà nel web. La Rete è un’invisibile recinzione, è una falsa socializzazione che mette ancora più confini al singolo internauta. Windows non sono finestre su un mondo reale. Oggi è il virtuale a incubarci con un potere sottile, avvolgente come una rete, seducente come una luce notturna. Straordinaria e drammatica è la storia solitaria di Steve Jobs.
C’è una visione metallica, fredda, dell’esistenza, come percorsa da una musica tagliente. C’è una superficie battuta e ribattuta, forgiata, sofferta, che vibra di emozioni disperse. Ci sono gli anelli strambi di una catena di coercizione. E c’è il nero del cubo.
Il gioco dei dadi è affidato ai capricci di due cubi. Si diventa gambler per uscire dalla scatola e poi entrare in una dimensione ancora più repressa. E il cubo magico di Rubik è ancora una volta un gioco che ci reprime e ci rinchiude fuori e dentro una gabbia policroma.
Ma al mattino l’incubo si dissolve all’improvviso tra armoniche note musicali. La nottata finisce. Il Cubo rimane sul comodino, in realtà non è altro che una radiosveglia. Ci ha tormentato nel sonno e ci ha portato a un brusco risveglio.
Anche stamattina sono uscito dal cubo della mia stanza e mi sono liberato di me, del mio amore cubico!
Enzo Battarra
Nata negli USA, Anna Pozzuoli si forma in Italia presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli. Lavora come restauratrice e realizza lavori di rilievo per ditte di restauro. La sua
attività come pittrice comincia nel 1999.
- 2000 “Girovagare” personale nella galleria "Ciak" a cura di Enzo Battarra.
- 2002 "B-fronte” a cura di Marco di Mauro.
- 2004 " Light@codiceabarre" libreria Guida palazzo Lanza di Capua a cura di Maurizio Vitiello.
- 2005 "Essere Toto'" galleria "il Metro'" Caserta a cura di Enzo Battarra e Luigi Fusco.
- 2007 "Linguggi e Linguaggi" a cura di Massimo Sgroi, "Luci d'artista " di Giorgio Agnisola, "Espressioni a confronto" a cura di Marco di Mauro nel Museo Minimo di Napoli.
- 2009 "Emozioni Memoria Ricordi" installazioni a cura di Massimo Sgroi nella sala delle madri, nel Museo Campano di Capua.
Nello stesso anno e' presente con un'opera nel Museo d'arte Contemporaneo di Caserta.
- 2010 apre il ciclo "Morphè" Villa Bruno S. Giorgio a Cremano a cura di Luciano Caprile, sempre nello stesso anno "Exprimenta Linguae" presso la Biblioteca Landolfo Caracciolo S. Lorenzo Maggiore Napoli, con il Linguaggio del gioco a Sabaudia, con Muralespanso e Stendardi d'artista a cura di Gabriele Marino a Diamante (Calabria) con "Mithra sol Invicus" nel Museo Archeologico di Santa Maria C.V., e infine "Human's Right" a cura di Roberto Ronca a Rovereto
- 2010 installazione nella mostra "Dèmos" a cura di Alfredo Fontanella; installazione nel ciclo "Seven" a cura di Roberto Ronca a Villa Vannucchi S. Giorgio a Cremano.
- 2011 e' presente con una sua opera in galleria "Arte e Arti" in S. Paolo (Brasile) a cura di Sueli De Mico, nello stesso anno con installazioni nella nuova serie del ciclo "Seven - I sette vizi capitali - L’invidia e L’accidia”.
In questo periodo sta realizzando lavori per l'arredo di importanti Alberghi di Roma e Genova