Nel
Vasto panorama descrittivo dello Spettro Autistico c’è una condizione che è stata
accorpata in malo modo nel concetto dello spettro e che invece gode di una sua
peculiarità scientifica fatta di manifestazioni avvincenti e che meriterebbe di
essere mantenuta a sé stante. Si tratta della Sindrome di Asperger che
per le sue caratteristiche comportamentali, cognitive ed emotive a volte
stupisce ed altre sconvolge ma che di sicuro rappresenta un universo funzionale
a sé stante e non facilmente inseribile in classificazioni generalizzanti. L’
Asperger ha un vissuto suo e basta. La
situazione per i soggetti “Asperger”, ribadisce lo Psicologo-psicoterapeuta, Giuseppe
Guglielmo Leggiero (nella foto), impropriamente definiti nel DSM 5 in termini descrittivi-assistenziali
“Autismo di Livello 1”, è assai compromessa perchè non discrimina con
precisione le loro qualità funzionali. Questi ragazzi avrebbero ottime possibilità:
di riuscire a partecipare alla vita attiva pubblica; di autodefinirsi e
determinarsi secondo le proprie speciali inclinazioni; di lavorare, di produrre
economia, scienza e cultura e di non essere raccontati come un peso sociale ed assistenziale,
ma fino ad ora poche istituzioni pubbliche e private, deputate ai loro diritti inclusivi,
hanno prestato attenzione a queste loro maestrie. L’Asperger è una neurodiversità-neurodivergenza
che ha insufficienti confronti costruttivi anche tra i professionisti della salute
e del benessere. Le prime difficoltà sorgono già per quanto riguarda la
corretta diagnosi delle loro Abilità e Funzioni cerebrali-mentali. Le
difficoltà aumentano ulteriormente quando, anche a costo di sacrifici economici
sostenuti totalmente dalle famiglie, si arriva ad una corretta diagnosi
qualitativa e quantitativa con l’allegato piano di trattamento personalizzato
da realizzare immediatamente e integralmente. Queste difficoltà diventano sconforto
quando dopo un estenuante prova e riprova, cerca e ricerca, si acquisisce la
consapevolezza che il tanto sospirato e necessario piano di trattamento non può
trovare la sua realizzazione per mancanza sul territorio di residenza ed anche
oltre, di sufficienti operatori adeguatamente preparati. Si capirà perché alla
fine, tutte le speranze di si avvolgono di nullità e dolore interiore, gettando
le famiglie nello sconforto e in una condizione soffocante e amara di
fallimento. La letteratura scientifica, per gli Asperger, raccomanda che un
tipo di intervento per essere efficace e produrre risultati evidenti deve
essere suddiviso almeno in tre parti:
- supporto
emotivo e relazionale nonché Parent Training alla famiglia compreso i Siblings
(fratelli di persone autistiche troppo spesso vittime inconsapevoli di assenza
di supporto)
-
intervento sulla persona autistica di tipo educativo e o
psicoterapico ad indirizzo cognitivo comportamentale atto ad implementare le
abilità sociali e ad insegnare "cognitivamente "ciò che gli altri
apprendono naturalmente.
-
generalizzazione delle competenze acquisite in contesti
naturale tramite le esperienze di vita attiva con l’accompagnamento e
affiancamento di un Tutor sul territorio.
Una
parte dell’intervento deve tener conto dell’Alessitimia, dell’Analfabetismo Emotivo
e del mondo sentimentale interiore, aumentando il vocabolario emotivo della
persona Asperger, la cui competenza e/o acquisizione si è dimostrata determinante
per l'efficacia dell'intervento. Seguendo la letteratura scientifica, continua
il Dott. Leggiero, se tali interventi potessero essere messi in atto in
età evolutiva, si potrebbero avere degli ottimi risultati e restituire alla
famiglia, dopo tanti travagli, una maggiore serenità ed una conseguente migliore
qualità della vita. Questo Diritto naturale al benessere è attualmente negato
alla maggior parte delle famiglie. In
Italia l’Asperger e lo spettro Autistico in generale, trova la sua più
qualificata forma di conoscenza e assistenza Socio-Sanitaria nell’ Impresa Sociale “Cuore Mente Lab” di Roma, magistralmente diretta dal Dott. Davide Moscone e dal Dott. David Vagni,
impegnati in un continuo lavoro di aggiornamento, distribuzione e replica degli
studi e dei protocolli operativi che hanno sviluppato in tanti anni di
esperienza sul campo. Si deve a loro il pregio di aver ravvivato un interesse
scientifico multi-dimensionale riguardo all’autismo ed aver trasferito e reso
fruibili ai professionisti dell’area socio-sanitaria e alle famiglie degli
Asperger gli sviluppi avanguardistici internazionali. Sul Territorio Regionale
(Campania), attualmente, un crescente numero di professionisti sta ampliando le
proprie conoscenze nella diagnosi e nel trattamento della Sindrome di Asperger -
Autismo Liv.1 e si registra un incremento notevole di nuove conoscenze e
possibilità di intervento per i soggetti Autistici e le loro famiglie. L'auspico
attuale, conclude il Dott. Giuseppe Leggiero, è che professionisti correttamente
formati, possano finalmente dare supporto alla diagnosi e al trattamento di Asperger-Autismo
Liv 1. Che le
istituzioni pubbliche abbandonino il consolidato e superato percorso basato su
di un unico trattamento-panacea comportamentale (ABA) per colmare un gap culturale
e prescrivere percorsi Terapeutici-assistenziali più precisi e calibrati sulle
caratteristiche uniche ed irripetibili di ogni Asperger. Questa svolta scientifica, oramai ineludibile
alla luce dei risultati minimi e alla sfiducia subentrata nelle famiglie,
ottenuti con la logica del “sempre lo stesso trattamento comportamentale buono
per tutti”, avrebbe come esito il miglior impegno delle risorse economiche e darebbe
una più precisa ed appropriata risposta ai bisogni dell’universo Asperger.
Tanto al fine di poter far vivere a tutti gli Asperger il diritto ad una vita
all’insegna dei propri desideri e possibilità.
Pietro Rossi