NAPOLI. Grido d’allarme contro gli incendi di rifiuti che, con impressionante e preoccupante costanza, vengono appiccati in varie zone della province di Terra di Lavoro e Napoli. A lanciarlo il Presidente del WWF Campania, Alessandro Gatto, che, tramite una lettera-sollecito, inoltrata a più organismi istituzionali, invita tutti i responsabili degli Uffici ai quali di rivolge a darsi da fare e presto pure nel contrastare un fenomeno che, oltretutto, appare in costante e pericolosa crescita. Dopo aver fatto una molto precisa e puntigliosa disamina dei danni da inquinamento ambientale e da esposizione della salute dei cittadini, Gatto passa alla formulazione di una richiesta di“ un intervento, serio, programmato e strategico, soprattutto da parte delle forze dell'ordine e della magistratura competente (Napoli e Santa Maria Capua Vetere),al fine di avviare un'azione forte ed autorevole onde debellare definitivamente questo micidiale fenomeno che attenta la salute dei cittadini tutti”. A conclusione del suo contributo scritto, WWF Campania, auspica “anche a fare l’attuazione di una serie controlli a monte dei processi produttivi e, quindi, non solo alla fine quando diventa molto più difficile scovare i killer che attentano costantemente all'integrità dell’ambiente in cui viviamo”. Ma, vediamo, ora, le parti salienti quasi nella sua integralità, il documento fatto circolare da Gatto. “Nelle periferie della provincia di Napoli (area a nord, a nord-ovest e a nord-est della città di Napoli) e di quella di Caserta (area agro aversano e Castelvolturno), continuano i roghi di rifiuti speciali come copertoni d'auto, scarti di pellami calzaturieri, plastiche delle serre utilizzate in agricoltura, tessuti acrilici, ecc. E' sempre importante ricordare che, con l'incenerimento, si liberano nell'aria intensi fumi neri, ricchi di sostanze tossiche e spesso cancerogene, con i quali si producono le famigerate diossine (e tutti i composti loro congeneri), i gas ad effetto serra (anidride carbonica, ossidi di azoto ecc..), poi si produce monossido di carbonio che, in elevate concentrazioni, può portare alla morte per insufficienza respiratoria, ma in dosi anche minime può portare gravi disturbi respiratori; poi c'è il particolato/pulviscolo (P.M. 10 ed altri si varia grandezza) che è costituito da micro particelle incombuste che provocano gravi disturbi all'apparato respiratorio fino al processo di cancerogenesi. Inoltra, seguita lo scrivente, si producono i famigerati idrocarburi aromatici (benzene) e idrocarburi aromatici policiclici (composti derivati dal benzene e da altri elementi) che sono mutageni, cancerogeni e teratogeni. E tutta una serie infinita di molecole tossiche e pericolose. Nel suolo e nelle falde, inoltre, vengono rilasciate ingenti quantità di scorie chimiche pericolosissime per la salute dell'ambiente e dell'essere umano mettendo a rischio anche l'intero indotto agro alimentare della Regione Campania. Non è un caso se le mortalità per tumori nelle zone comprese fra Napoli e Caserta sono salite a livelli impressionanti. E' ora di dire basta a tutto questo, conclude l’estensore dell’allarmata nota che qui ci interessa, affinchè si prendano seri provvedimenti contro coloro che quotidianamente appiccano incendi di rifiuti speciali, mettendo stupidamente a repentaglio la propria e l’altrui vita”.
Daniele Palazzo