Sono stazionarie, presso l’ospedale di Messina, le condizioni di salute dei due naufraghi 40enni, un napoletano e un gaetano, rimasti shoccati per l’incendio e il conseguente affondamento del natante e bordo del quale navigavano nelle acque dell’arcipelago delle Eolie. Mentre si trovavano a circa 20 miglia al largo dell’isola di Stromboli, i due marinai, che viaggiavano su una bellissima 13 metri, hanno visto il motore della loro barca prendere fuoco e lo stesso natante cominciare ad imbarcare acqua. Era chiaro che, come poi è stato, la loro bar sarebbe andata a fondo, constatazione che imponeva di mettersi in salvo e alla spicciolata pure. Detti fatto, i due amici, azionando l’unica zattera alo disponibile, abbandonano la loro piccola nave. Vedendola colare a picco in pochi minuti. Intanto, recepito l’S.O.S. lanciato dal tandem di naufraghi, giungono sul posto alcuni mezzi di soccorso della capitaneria di porto di Lipari, che li traggono in salvo, trasportandoli all’ospedale di Scari, e, in seconde cure, presso la più moderna struttura ospedaliera di Messina. Qui erano arrivati in preda ad forte stato di stress da shock e lievemente feriti in più parti del corpo. Fortunatamente per loro, però, tutto è finito bene e, come si dice qui da noi, “stu fatt ’o ponn cuntà!
Daniele Palazzo