Caserta  - Enzo Falco, persona per la quale ho simpatia e considerazione, mi  invita, con una lettera aperta, a trarre le riflessioni che può  suggerire una esperienza, quale quella da me vissuta nell’ultimo  quinquennio, su una serie di problemi di grande rilievo, attinenti al  governo delle città. Lo  ringrazio per aver posto il tema e per avermi implicitamente fatto  un’apertura di credito sulla possibilità che io dica, al riguardo, cose  che possano essere di un qualche interesse. Le  domande che Enzo pone e mi pone sono molte e ponderose. Cercherò di  esprimere il mio punto di vista, con umiltà e senza pretesa di fornire a  tutti costi soluzioni salvifiche, rifuggendo, questo glielo assicuro,  dai dialoghi sui massimi sistemi che né mi sono congeniali né ho mai  approcciati. Ma  mi occorre un po’ di tempo, per raccogliere le idee, magari, se me ne  viene concessa l’opportunità, al riparo dalle polemiche contingenti che,  nei giorni passati non ho potuto evitare. Perché,  Enzo censore di polemiche, io non me le vado a cercare, ma  difficilmente lascio che mi si metta il sale sulla coda a sproposito. E  ciò, se voglio, come ho voluto, rispondere con ragionamenti e non con  epiteti, mi costa fatica ed elaborazione. Tanto più che, ancorché abbia  dedicato in questi anni praticamente tutto il mio tempo alla politica,  anzi all’attività di governo, non ho perduto l’abitudine al lavoro, che  resta il mio unico, adorato mezzo di sostentamento. Ma non mancherò l’appuntamento e grazie per averlo proposto.
                                                                                    Nicodemo Petteruti
