PIEDIMONTE MATESE. Giovedì 23 Dicembre 2010, con inizio alle ore 17.30 presso l’Auditorium Comunale di San Domenico, nel novero degli ‘Eventi Natale 2010’ promossi dall’Amministrazione della Città di Piedimonte Matese presieduta dal Sindaco Vincenzo Cappello (nella foto), si terrà una conferenza sul tema “Le ricerche archeologiche del 2009 nelle aree di Monticello e Monte Cila in tenimento della Città di Piedimonte Matese. Stato dell’arte.” Relatori Gianluca Tagliamonte, Docente di Etruscologia e Antichità Italiche presso l’Università del Salento (con la quale l’Amministrazione Comunale ha stipulato un protocollo d’intesa per la mutua assistenza in campo culturale), e l’archeologo Luciano Rendina. Moderatore l’Assessore Attilio Costarella, che ha fortemente voluto gli scavi archeologici in nome e per conto dell’Amministrazione Comunale. Presente anche l’Assessore alla Cultura ed alla Pubblica Istruzione Benedetto Iannitti in rappresentanza del Sindaco Cappello. L’occasione è stata offerta dagli scavi archeologici condotti nelle aree di Monticello e Monte Cila dal suddetto Ateneo, finanziati anche con il generoso contributo dell’Amministrazione Comunale, con il tentativo di gettare luce viva sulla storia antica del circondario pedemontano. E’ possibile che gli studiosi, dopo aver attentamente vagliato i reperti archeologici portati alla luce dopo alcuni mesi di intensi scavi, facciano rivelazioni sensazionali. Quali siano non è ancora dato di sapere. Ma da alcune indiscrezioni pare che le antiche vestigia che ancora generosamente Monticello e Monte Cila hanno restituito l’anno passato durante la campagna di scavi sembrino attestare insediamenti umani fino a dieci secoli prima della venuta di Cristo. Se la notizia fosse confermata, si dovrebbe addirittura riscrivere la storia antica della Città di Piedimonte Matese e del suo vasto circondario. Agli studiosi, dunque, l’ultima parola, con la consapevolezza che quanto diranno si avvicina molto al vero poiché suffragato dall’analisi delle antiche vestigia portate da poco alla luce.
Pietro Rossi
Pietro Rossi