PIEDIMONTE MATESE - Un controllo biologico integrato
nella produzione di nocciole, tramite monitoraggi ambientali ed agronomici e l’applicazione
di un protocollo colturale di sostenibilità nei noccioleti per migliorare la
qualità ambientale del prodotto finale e la sostenibilità ecologica della
pratica agricola. È questo l’obiettivo principale del progetto operativo di
innovazione (POI) approvato, nelle scorse settimane, dal Gruppo di Azione
Locale “Alto Casertano” con tanto di D.I.C.A. (decisione individuale di
concessione dell’aiuto) emessa e consegnata dal Presidente Manuel Lombardi
nelle mani del legale rappresentante dell’azienda, Luigi Farinaro. Per
la realizzazione dell’intervento da parte dell’azienda Antica Rufrae srl in
cooperazione con l’Istituto per la Protezione Sostenibile delle Piante presso
il CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche), con sede a Portici, il GAL ha
concesso un finanziamento di 150 mila euro a valere sulla Misura 16, Tipologia
di intervento 16.1.1 “Sostegno per costituzione e funzionamento dei GO del PEI
in materia produttività e sostenibilità dell'agricoltura” – AZIONE 2: Sostegno
ai Progetti Operativi di Innovazione (POI). “Con l’azione 2 della Misura 16.1.1,
il nostro Gal vuole promuovere la realizzazione di progetti di cooperazione
(progetti pilota e sviluppo di nuovi prodotti, pratiche, processi e tecnologie
nel settore agroalimentare) a carattere innovativo, denominati Progetti
Operativi di Innovazione (POI), concepiti e messi in atto dai Gruppi Operativi
(GO) del Partenariato Europeo dell’Innovazione (PEI). L’obiettivo è quello di
rafforzare e consolidare le reti relazionali tra i soggetti del sistema della
conoscenza, promuovere la diffusione dell’innovazione nelle filiere
agroalimentari del territorio dell’Alto Casertano (carne, lattiero casearia,
vitivinicola, olivicola, cerealicola, castanicola e forestale), in modo da
individuare specificatamente per ogni filiera le soluzioni operative alle
problematiche emerse dalla componente agricola, agroalimentare e forestale del
territorio, ed agevolare le imprese nel cogliere le opportunità conseguenti
l’adozione di innovazion”, dichiara il presidente Lombardi. “I Progetti
Operativi di Innovazione (POI) devono rispondere, in un arco temporale di breve
periodo, a problematiche specifiche individuate dagli operatori dei settori
agricoli e alimentari, sono caratterizzati da tre fattori sostanziali: determinare
una ricaduta concreta sul mondo agricolo; affrontare una opportunità di
innovazione o un problema specifico da risolvere collegato al mondo agricolo;
rivolgersi a una platea ampia di potenziali beneficiari. Un aspetto
qualificante del POI è l’attività di diffusione dei risultati che dovrà essere
rivolta alle aziende potenzialmente interessate con forme di comunicazione
efficaci e dirette, nonché di farsi portavoce dei fabbisogni di ricerca provenienti
dal settore agricolo”, spiega il coordinatore del Gal, Pietro Andrea Cappella.
Pietro
Rossi