VITULAZIO -
Nei comuni di: Caserta, Santa Maria C.V., San Nicola la Strada, Vitulazio,
Bellona, Camigliano, Pastorano, Pignataro Maggiore, Calvi Risorta, Sparanise, Alvignano,
Alife, Piedimonte Matese, Teano, Caianello è partita la raccolta firme per la
legge di iniziativa popolare sullo ius culturae. È possibile andare a firmare
recandosi nei comuni durante gli orari di ufficio. L’iniziativa è promossa dal
comitato civico “Ritorno al futuro”- società aperta di Vitulazio
coordinato da Paolo Scialdone. Con la proposta di legge di iniziativa
popolare sullo ius culturae, si intende rimettere all’attenzione del Parlamento
la questione dei diritti dei minori nati e cresciuti in Italia
ma che non sono riconosciuti come cittadini italiani perché
figli di genitori stranieri. Secondo i dati ISTAT, la popolazione straniera in
Italia è di oltre 5 milioni di persone, e per circa il 20 per cento è composta
da minorenni. Stranieri che molto spesso sono nati nel nostro Paese e
sono pienamente inseriti nei percorsi scolastici: parlano la nostra
lingua, frequentano le stesse scuole dei bambini e delle bambine cittadini
italiani, con loro giocano e condividono passioni e percorsi formativi e
educativi. Possono dirsi davvero stranieri nel Paese dove vivono? È utile
per l’Italia farli sentire stranieri? Produce più sicurezza o più integrazione?
Secondo il Comitato “Ritorno al
futuro” la società è cambiata e a regolare il fondamentale
diritto alla «cittadinanza» non possono essere le medesime leggi di un
tempo, ma norme nuove adeguate alle attuali esigenze del Paese. Norme che
riconoscano la cittadinanza italiana a quelle bambine e a quei bambini definiti
“stranieri” che invece fanno pienamente parte delle nostre comunità,
sia per le relazioni che vivono, sia per i percorsi di educazione e formazione
alla cittadinanza che seguono e per i percorsi scolastici che frequentano. Il
progetto di legge che viene proposto è identico a quello già approvato nella
XVII legislatura dalla Camera dei Deputati e mai votato dal Senato della
Repubblica.
Pietro Rossi