PRATA SANNITA – I giovani del Partito
Democratico hanno organizzato per sabato 28 settembre alle ore 16,00 presso il
vecchio Mulino allo slargo Porta di Lete a Prata Sannita il Convegno su “Piccole
Italie: Crisi democratica e nuovi modelli di partecipazione” con lo
scopo di stimolare i cittadini ad una presa di coscienza capace di battere
l’indifferenza e l’insofferenza verso la politica. A fare gli onori di casa sarà
lo stesso sindaco di Prata, Damiano De Rosa che introdurrà i lavori a
cui sono previsti gli interventi del governatore della Campania Vincenzo De Luca, dell’europarlamentare Andrea Cozzolino, del deputato Giuseppe Fioroni, presidente
della Commissione d’inchiesta di via Fani e Luca Romano, direttamente
dalla Direzione Nazionale del Nazareno. Non mancheranno l’Assessore regionale
al lavoro Sonia Palmeri,
il presidente Acer David
Lebro, consigliere comunale a Napoli, oltre a numerosi esponenti
politici locali. Le democrazie nazionali occidentali sono attanagliate da un
profondo malessere. Analisti e commentatori hanno provato ad indicarne i
sintomi: la fine delle grandi narrazioni, il crollo dei partiti tradizionali,
la privatizzazione della vita e l’allontanamento dei cittadini dalla sfera
pubblica, il declino della partecipazione diretta. I fattori che, secondo tali
ipotesi, potrebbero aver giocato un ruolo determinando l’attuale deriva non si
prestano a un’immediata sistematizzazione. Urgono risposte chiare al seguente
interrogativo: perché la democrazia è in crisi? La scarsa fiducia del
corpo elettorale nei confronti della classe politica ha portato in questa
decade alla valorizzazione nei Paesi occidentali di movimenti politici che si
appellano a nuovi canali per la rappresentazione politica della volontà dei
cittadini, autodefinendosi “non partiti”. La democrazia rappresentativa è
attualmente attraversata da una crisi per cui i cittadini addebitano alla
classe politica l’incapacità o l’inadeguatezza ad affrontare i grandi problemi
economico-sociali che hanno prodotto l’impoverimento non solo delle classi
deboli ma, soprattutto, dei ceti medi.
Pietro Rossi