Caserta. Circa tre anni di lavoro trascorsi
essendo formalmente responsabile del SUAP al Comune di Cancello Arnone, ma
privata anche della semplice modulistica relativa e dell'assegnazione delle
pratiche di sua competenza. Questa è
l'odissea di una dipendente dell'amministrazione pubblica locale casertana
esposta, come ha deciso il giudice Vito Riccardo Cervelli della sezione lavoro
del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, ad un evidente svuotamento delle sue
mansioni lavorative. Di qui, secondo le perizie mediche depositate, la signora
Annarita Viola ha sviluppato un disturbo da stress correlato al rapporto
di lavoro che le ha causato un danno biologico permanente. Il silenzio
dell'amministrazione di Cancello Arnone dinanzi ai rilievi della sua
dipendente, silenzio sottolineato nella decisione della magistratura, ha
convinto il giudice del lavoro ad accogliere il ricorso ed a quantificare il
valore dell'indennizzo che le dovrà essere versato per il danno biologico e per
quello morale, conseguente il riconoscimento del reato di lesioni colpose a suo
danno, a circa 10.000 euro. Il ricorso, avviato dal legale della CISL, avvocato
Domenico Carozza, su intuizione dell'attuale Segretario generale della Funzione
Pubblica CISL della Campania, Rino Brignola, è stato portato avanti grazie alla
perseveranza del suo successore alla guida della categoria casertana, Carmine
Lettieri, e - ha dichiarato quest'ultimo - "la decisione odierna aggiunge
un altro importante tassello alla ormai affermata giurisprudenza,
meritoriamente sostenuta dalla magistratura sammaritana, di tutela dei
lavoratori contro ogni inaccettabile intervento di demansionamento ai loro
danni".
Pietro Rossi