Caserta- (Anna Giordano) - I
 genitori a Caserta, lei in Palestina, a Betlemme, in un territorio 
difficile, circondato da un muro alto 9 metri. Una giovane donna 
determinata e coraggiosa. Il suo nome è  Marialuisa Casella. La sua 
scelta di vita   si chiama VIS, Volontariato Internazionale per lo 
Sviluppo, e ne è orgogliosa. ”Il VIS, spiega,  è
 un’organizzazione non governativa laica ispirata ai principi cristiani 
ed al carisma di don Bosco, che affianca l’impegno sociale dei Salesiani
 nel mondo”. Il suo nuovo mondo la Palestina, 
dove il suo lavoro si incrocia con quello dei Salesiani. Anche questo un
 dato interessante, se si pensa quanto sia radicata la presenza dei 
Salesiani a Caserta a partire da don Eugenio Fizzotti, anch’egli 
casertano doc, studioso e docente di fama internazionale. Laureatasi
 presso l’Università “L’Orientale” di Napoli, Marialuisa Casella ha 
frequentato il Master in Cooperazione allo Sviluppo dello IUSS di Pavia,
 al termine del quale è previsto uno stage formativo presso 
un’organizzazione non governativa o internazionale. “Io ho scelto 
Betlemme, spiega, perché volevo scoprire una nuova parte del mondo. 
Avevo già vissuto un’esperienza in Africa, durante la quale ho studiato 
anche il Kiswahili, quindi ho pensato di cogliere questa opportunità per
 sperimentare una nuova cultura”. Ed è partita 
per Betlemme, dove il  VIS si articola in una serie di attività: la 
Scuola tecnica e il Centro di Formazione professionale, il Museo 
Internazionale della Natività che ospita 200 presepi di tutto il mondo e
 che è collegato al Centro Artistico Salesiano, primo centro di 
artigianato in Palestina nel campo dell’artigianato artistico con corsi 
di legno d’ulivo, ceramica e madreperla, un panificio che distribuisce 
pane a tutti i poveri. “Il mio stage, così si 
racconta, è legato all’istituzione dell’Ufficio Formazione - Lavoro 
all’interno della Scuola Tecnica, il cui obiettivo è quello di 
promuovere l’occupazione degli ex studenti trovando loro offerte di 
lavoro o stage nelle imprese locali”. E conclude: ” Finora è stata 
un’esperienza incredibile, per le persone incontrate nel contesto 
lavorativo e non e anche per tutto quello che sto imparando dal punto di
 vista professionale e umano”. Cultura e anche 
coraggio. Due doti che ha scelto di spendere in un territorio ad alto 
rischio. Ed è per tale ragione che attività come quelle di  Marialuisa 
Casella  e del VIS sono tanto importanti.   Caserta,
 che per il 2019 si candida capitale europea  della Cultura, con questa 
giovane donna  conquista sicuramente una postazione forse unica rispetto
 alle altre città in competizione. Di fronte ad
 una vita che si spende con tanta generosità e competenza, è impossibile
 rimanere impassibili e non manifestare in qualche modo il proprio 
sostegno. Basterebbe poco, ma per lei sarebbe molto. Solo un piccolo 
gesto di adesione.  “Come?”, le è stato chiesto. “Occorre poco, ha risposto decisa. Basterebbe che le agenzie di 
viaggio, religiose e laiche, pubblicizzassero e incentivassero una 
visita al Museo per i pellegrini che partono da Caserta o che si 
organizzasse da voi una vendita di oggetti realizzati dai ragazzi del 
Centro Artistico”. Una proposta possibile da realizzare, soprattutto ora che si avvicina il Natale.  
