PIEDIMONTE
MATESE - La 98^ Giornata per l’Università Cattolica nella Comunità
Parrocchiale di Ave Gratia Plena è stata un vero trionfo con una due giorni
interamente dedicati all’ateneo e alla beatificazione di Armida Barelli, organizzati dall’Azione Cattolica Parrocchiale e dal Delegato
Diocesano per l’Università Cattolica, Pietro Rossi.
Quest’anno la 98^ giornata per l’ Università
Cattolica del Sacro Cuore sul tema “Con cuore di Donna al servizio
della cultura e della società” è stata strettamente legata ad un altro
momento significativo per la Chiesa Italiana e per la storia dell’Ateneo: la
beatificazione di Armida Barelli, cofondatrice dell’Ateneo insieme a
padre Agostino Gemelli.
L’opera
di Armida Barelli nel mondo cattolico, ha ribadito Pietro Rossi Delegato
Diocesano dell’Università Cattolica e Presidente Parrocchiale di Azione
Cattolica, si è distinta fin dalla nascita della Gioventù
Femminile di AC , fortemente
voluta da Benedetto XV prima e Pio XI poi, per il suo era uno stile innovativo
e una nuova attenzione al carattere popolare dell’associazione. La Barelli intuì che le masse femminili, opportunamente mobilitate, costituivano
una grande risorsa: alla Gioventù Femminile impresse un forte senso di
militanza intesa come apostolato quotidiano praticato continuamente e in ogni
ambiente. Diffusa capillarmente, la Gioventù Femminile fu
il primo ramo dell’ACI a darsi una funzionale struttura diocesana e
parrocchiale, basti pensare all’opera svolta anche nella nostra diocesi, da
Enrichetta Visco, Anna Leone, Lucietta Nervino
e dai tanti presidenti dell’Azione Cattolica.
Armida Barelli, ha
ricordato nel suo messaggio ai Presidenti Parrocchiali Cinzia Brandi
Presidente diocesana dell’Azione Cattolica di Alife-Caiazzo, si è spesa per
rendere le donne protagoniste del loro tempo, attraverso un’instancabile
attività che ha dato la possibilità, a tante giovani donne di allora, di una
crescita spirituale, ecclesiale e al contempo culturale e sociale, un laicato
femminile consapevole, intraprendente e organizzato. Donne che hanno avuto il
coraggio di rompere gli schemi del tempo, sono uscite di casa, hanno studiato,
hanno assunto ruoli di responsabilità nella Chiesa e nella società, valorizzate
e preparate, non attraverso rivendicazioni o contestazioni, ma con la
formazione, la preghiera, l’impegno. “Avanti insieme per Gesù nella bella,
grande famiglia cristiana… tutte insieme, professoresse e analfabete,
aristocratiche e contadine, studenti e operaie, maestre e impiegate, casalinghe
e artigiane” scriveva nel 1923.
Pietro
Rossi