CARINARO. Rievocare la tradizione in
un viaggio salato nell’antichità. E’ questa la grande avventura abbracciata dal
mastro fornaio Domenico Fioretti, che ha vinto la sua ennesima
sfida con il “Casatiello Figliato”, simbolo della
natività, richiamante, nella sua profondità, la famiglia nella sua accezione
più intima e condivisa. La specialità, che in quel di Pignataro
Maggiore, con la classica “Pizza Figliata”, ha
costruito la sua fama indiscussa, è stata scelta da
“Ho approfondito ogni aspetto del casatiello figliato, ritrovandoli pienamente in quell’amore e in quel calore umano che solo la famiglia sa donare ad ogni suo componente - ha affermato Fioretti -. E’ come se avessi rivissuto quegli attimi dell’infanzia in cui si sta tutti insieme intorno ad una tavola e la spensieratezza la fa da padrone. Insomma, la mia ricetta della felicità”.
Il
casatiello figliato sposa ogni periodo dell’anno, anche se diventa un “must”
nel periodo pasquale. D’altronde, le radici di questo particolarissimo prodotto
affondano nel passato, o meglio nell’idillio del paradiso agreste: “Tutti
gli ingredienti portanti sono figli della terra, tesori incontrastati che
dominavano le tavole dei nostri nonni - ha detto il mastro fornaio
direttamente dalla sede di via Casignano 23, in Carinaro -. Un esempio
concreto è l’immancabile salsiccia del Pezzentiello del Volturno, composta al
70% da carne ed al 30% da cotenna. Un piacere che vale davvero la pena di
provare perché unico nel suo genere”.
Pietro Rossi