NAPOLI - Novemila
aziende a rischio chiusura, un miliardo e mezzo di fatturato perso,
sessantamila lavoratori in bilico. Sono i dati drammatici diffusi questa
mattina dai ristoratori campani in occasione della manifestazione pacifica organizzata
a Napoli – e in contemporanea in altre diciotto piazze italiane – da Confcommercio
e Fipe (Federazione italiana pubblici esercizi). In presidio anche una
delegazione di ristoratori casertani, guidata dal presidente provinciale di Confcommercio,
Lucio Sindaco, e dal presidente provinciale Fipe, Giuseppe Russo.
‘Il piatto piange’, questo uno degli slogan adottati durante la manifestazione
che ha visto i titolari di bar, ristoranti, locali, imprese di catering, e non
solo, apparecchiare letteralmente a terra. Una vera e propria tavola imbandita
sull’asfalto per evidenziare le condizioni di sofferenza e affanno in cui versa
un’intera categoria. ‘Un’azione simbolica ma molto significativa – fa notare il
presidente Sindaco – per ribadire la nostra contrarietà al provvedimento del Governo
che anticipa alle ore 18 la chiusura dei locali. Una decisione che, a nostro
avviso, non fa altro che penalizzare ulteriormente un settore già fortemente in
difficoltà. E’ giusto salvaguardare la salute pubblica ma non si può distruggere
il tessuto imprenditoriale di un Paese con misure che peraltro non
contribuiranno a ridurre il numero dei contagi. I riflettori sono ora puntati
sul Decreto Ristori con la speranza che i contributi garantiti dal Governo
siano reali e tempestivi così da scongiurare chiusure e fallimenti. Difficile
infatti per i ristoratori resistere e sopravvivere in queste condizioni. Dispiace
dover constatare però che al momento non siano stati previsti aiuti economici per
tutti gli altri commercianti che, pur essendo ancora aperti, stanno di fatto
subendo un contraccolpo economico notevole per le limitazioni imposte a quelle
attività costrette a chiudere o a ridurre gli orari di lavoro. Mi auguro che il
Governo percepisca il disagio di questi lavoratori e decida di tornare sui suoi
passi o almeno di rimodulare i provvedimenti. Noi continueremo ad essere vigili
e soprattutto compatti come ampiamente dimostrato anche con la manifestazione
di oggi’. ‘Sbagliato attribuire ai ristoratori l’aumento dei contagi – è il
commento che arriva dal presidente Russo – i dati ufficiali ci dicono altro. Continueremo
a spingere per essere parte attiva nei tavoli decisionali perché è inaccettabile
che i provvedimenti relativi alla categoria vengano assunti senza alcun
confronto o dialogo con i rappresentanti del settore. Speriamo che gli aiuti
annunciati dal Governo siano rapidi perché altrimenti sarà la catastrofe. Non
bisogna dimenticare infatti che con lo stop ai ristoratori, sono stati colpiti
anche l’indotto e soprattutto la filiera agroalimentare che dovrà fare i conti
con ricadute preoccupanti’.
Pietro
Rossi