28 ottobre 2020

La Confcommercio dice No alle chiusure anticipate di locali e ristoranti e chiede subito i ristori.




NAPOLI - Novemila aziende a rischio chiusura, un miliardo e mezzo di fatturato perso, sessantamila lavoratori in bilico. Sono i dati drammatici diffusi questa mattina dai ristoratori campani in occasione della manifestazione pacifica organizzata a Napoli – e in contemporanea in altre diciotto piazze italiane – da Confcommercio e Fipe (Federazione italiana pubblici esercizi). In presidio anche una delegazione di ristoratori casertani, guidata dal presidente provinciale di Confcommercio, Lucio Sindaco, e dal presidente provinciale Fipe, Giuseppe Russo. ‘Il piatto piange’, questo uno degli slogan adottati durante la manifestazione che ha visto i titolari di bar, ristoranti, locali, imprese di catering, e non solo, apparecchiare letteralmente a terra. Una vera e propria tavola imbandita sull’asfalto per evidenziare le condizioni di sofferenza e affanno in cui versa un’intera categoria. ‘Un’azione simbolica ma molto significativa – fa notare il presidente Sindaco – per ribadire la nostra contrarietà al provvedimento del Governo che anticipa alle ore 18 la chiusura dei locali. Una decisione che, a nostro avviso, non fa altro che penalizzare ulteriormente un settore già fortemente in difficoltà. E’ giusto salvaguardare la salute pubblica ma non si può distruggere il tessuto imprenditoriale di un Paese con misure che peraltro non contribuiranno a ridurre il numero dei contagi. I riflettori sono ora puntati sul Decreto Ristori con la speranza che i contributi garantiti dal Governo siano reali e tempestivi così da scongiurare chiusure e fallimenti. Difficile infatti per i ristoratori resistere e sopravvivere in queste condizioni. Dispiace dover constatare però che al momento non siano stati previsti aiuti economici per tutti gli altri commercianti che, pur essendo ancora aperti, stanno di fatto subendo un contraccolpo economico notevole per le limitazioni imposte a quelle attività costrette a chiudere o a ridurre gli orari di lavoro. Mi auguro che il Governo percepisca il disagio di questi lavoratori e decida di tornare sui suoi passi o almeno di rimodulare i provvedimenti. Noi continueremo ad essere vigili e soprattutto compatti come ampiamente dimostrato anche con la manifestazione di oggi’. ‘Sbagliato attribuire ai ristoratori l’aumento dei contagi – è il commento che arriva dal presidente Russo – i dati ufficiali ci dicono altro. Continueremo a spingere per essere parte attiva nei tavoli decisionali perché è inaccettabile che i provvedimenti relativi alla categoria vengano assunti senza alcun confronto o dialogo con i rappresentanti del settore. Speriamo che gli aiuti annunciati dal Governo siano rapidi perché altrimenti sarà la catastrofe. Non bisogna dimenticare infatti che con lo stop ai ristoratori, sono stati colpiti anche l’indotto e soprattutto la filiera agroalimentare che dovrà fare i conti con ricadute preoccupanti’.

Pietro Rossi