STRASBURGO – “Con
il voto di oggi il Parlamento ha riaffermato il suo impegno in favore di un’Europa
più democratica, più attenta nella lotta al cambiamento climatico e soprattutto
impegnata nel migliorare la qualità della vita dei cittadini europei. Saremo
vigili e attenti affinché la nuova Commissione europea porti a termine il suo
ambizioso programma di riforme per ridare slancio e rinnovato entusiasmo al
progetto europeo”. Lo ha detto Aldo
Patriciello (nella foto), eurodeputato molisano e membro del Partito Popolare Europeo,
al termine della votazione con cui il Parlamento europeo, riunito a Strasburgo
in seduta plenaria, ha dato il via libera alla nuova Commissione europea
guidata da Ursula von der Leyen. L’Eurocamera ha approvato la
fiducia al nuovo collegio dei commissari con 461 voti favorevoli, 157 contrari
e 89 astensioni. La nuova Commissione dovrà essere formalmente nominata dal
Consiglio europeo, dopodiché inizierà il suo mandato quinquennale il prossimo
1° dicembre. “L’ampio
consenso riscontrato nel corso della votazione – ha dichiarato Patriciello - è certamente
un segnale positivo. C’è grande fiducia nel lavoro che dovrà svolgere la nuova
Commissione. Certo, le incertezze sono tante e i problemi non mancano, ma sono
convinto che l’Europa sia pronta per dare inizio ad una nuova stagione e per
affrontare con serietà e determinazione le sfide dei prossimi anni. Abbiamo il
dovere di andare oltre la gestione dell’ordinario e puntare dritto alla
costruzione di un’Europa più forte, sia politicamente che economicamente. I
grandi cambiamenti mondiali a cui stiamo assistendo – ha spiegato l’eurodeputato
azzurro - non possono essere una scusa per alimentare ansie e paure, ma devono
costituire piuttosto lo stimolo giusto per adoperarsi a fare meglio e di più. Il
programma presentato dalla nuova Commissione va in questa direzione, verso uno
sfruttamento e pieno di tutte le capacità del continente. Un grande in bocca al
lupo a Ursula Von der Leyen e ai nuovi commissari per il grande lavoro che dovranno
svolgere”.
Pietro Rossi