PIEDIMONTE
MATESE. L’anno nuovo si apre con una bella notizia per la
Biblioteca comunale di Piedimonte Matese e, in generale, per la cultura del
territorio che vede nella ricerca storica una delle sue finalità principali. La
Regione Campania, infatti, con Decreto Dirigenziale del settore Musei e
biblioteche n. 180 del 13/12/2012 ha disposto un finanziamento di 1633 euro per
il restauro del Catasto Onciario, custodito presso la Biblioteca di via Caruso.
Si tratta di un volume manoscritto di circa 800 pagine che è stato redatto alla
metà del Settecento, per Piedimonte come per tutte le città dell’allora Regno
di Napoli, al fine di riordinare e modernizzare la politica fiscale, così come
aveva voluto Carlo di Borbone, illuminato sovrano di Napoli dal 1735 al 1759.
Nel volume in questione è fotografata la società piedimontese nel 1754, con il
numero e il nome degli abitanti, la composizione delle famiglie (i fuochi) ma
anche con la descrizione delle proprietà, delle professioni e delle abitazioni.
Insomma una fonte preziosa per gli storici e per tutti coloro che fossero
interessati a conoscere la storia della città e del territorio, che però non
era mai stato sottoposto a manutenzione e restauro, col rischio di deteriorarsi
e di perdersi irrimediabilmente. Il progetto prevede un accurato restauro
condotto per ogni singola pagina del manoscritto, in modo da arrestare il
moltiplicarsi delle muffe e il processo di deterioramento della carta che
rischierebbe presto di rendere illeggibile il testo. Sarà poi sottoposta a
restauro anche la rilegatura e la copertina che però è di epoca successiva alla
redazione del Catasto. Esprime tutta la sua soddisfazione il prof. Costantino
Leuci, Assessore alla cultura, che ha seguito l’iter della richiesta di
finanziamento: “Con questo intervento
prosegue la politica della nostra Amministrazione di rilancio delle strutture
culturali cittadine, come la Biblioteca comunale, che è stata finalmente
sottratta all’incuria e all’indifferenza che ne faceva una “sconosciuta” per
gli stessi piedimontesi ed è ormai diventata un punto di riferimento per
associazioni e cittadini singoli che abbiano interesse alla diffusione della
cultura. In particolare, dopo tanti altri interventi che abbiamo condotto sul
patrimonio librario notevolmente intensificato, sia con fondi regionali che
comunali, questo del restauro del Catasto Onciario è stato da me fortemente
voluto per conservare un prezioso volume del Settecento, ma soprattutto per
poter farlo fruire in sicurezza a tutti gli studiosi e gli studenti che possono
confrontarsi con una fonte storica primaria di straordinaria importanza per la
storia del territorio”.
Pietro
Rossi