SAN
POTITO SANNITICO. Il
Gruppo “Tradizione e Innovazione” dopo un attenta lettura dei dati
riportati nel corpo della delibera che costituiscono l’anima dell’Assestamento
Generale al Bilancio di previsione 2012, non ha nulla da eccepire sulla
struttura contabile. Analizzando però in modo più approfondito i numeri che lo
compongono, fanno notare i consiglieri di opposizione, riferiti alla loro
originaria destinazione emergono in modo chiaro le scelte politiche e
amministrative che lo hanno generato, tra l’altro riferiti solo ai primi nove
mesi della gestione; non si può non notare una diminuzione dei trasferimenti da
parte dello Stato per Euro 103.000,00 e allo stesso tempo una anticipazione di
cassa del Tesoriere per Euro 580.883,00 con uno scostamento di Euro 300.000,00
rispetto alla previsione. Questi due dati sono emblematici per indurre tutti noi ad una riflessione: abbiamo
programmato in modo oculato? A nostro modesto parere no, ribadiscono i
consiglieri del Gruppo “Tradizione e
innovazione”, infatti non ci voleva un luminare come il prof. Modigliani
per aspettarsi un taglio di risorse così ingenti da parte dello Stato e allo
stesso tempo siamo sconcertati da un errore di previsione così macroscopico
sulla disponibilità di cassa e allo stesso tempo di spesa corrente. Tutto ciò
ci deve indurre ad una riflessione seria sul ruolo per cui siamo stati delegati
tutti noi Consiglieri nello svolgimento delle nostre funzioni, perché oggi più
che mai dovremmo fare squadra e confrontarci per la ricerca spassionata e
spasmodica di soluzioni concrete che riguardano
giovani e famiglie. Invece no, lo
stile che sta seguendo questa Amministrazione è quello di una programmazione
spicciola che guarda al giorno dopo giorno, che spende tutto e subito in base
alle esigenze del momento; noi avvertiamo un profondo disagio nel dover
osservare inermi a questo modus operandi
che volendolo interpretare in modo dinamico a stretto giro di boa ci porterà al
dissesto finanziario. Il riferimento alla programmazione spicciola trova
fondamenta sugli appena 12.000,00 Euro destinati alla scuola e ne spendiamo
solo 10.000,00; a quel vortice di piccoli contributi che per quanto sono un
piccolo sollievo per i beneficiari gli rinviano solo il problema di qualche
giorno. Noi, ribadiscono i consiglieri di opposizione, vorremmo un Consiglio
Comunale maturo per farci carico realmente dei problemi del cittadino che vive
una situazione economica e sociale raccapricciante, dove solo la dignità
personale non sfocia in manifestazioni più o meno forti nei confronti delle
istituzioni; ma ci siamo resi conto che la gente è barricata dentro casa? Non
esce più nemmeno nei fine settimana, non si vede più un’anima in giro in un
paese che sprizzava vitalità in ogni suo angolo; non a caso eravamo invidiati
un po’ in tutto l’alto casertano. Quando affermiamo che ci stiamo incamminando
verso il Dissesto Finanziario non lo diciamo per denigrare la Giunta o gli
amministratori di maggioranza ma lo sottoscriviamo osservando i dati della
spesa corrente e soprattutto avendo un occhio di riguardo verso tutti quegli
atti che parlano di impegni pluriennali che hanno dato fondo, e stanno dando
fondo a quella che era l’ottima e longeva capacità di indebitamento su cui
poteva contare il nostro Bilancio Comunale, fino a pochi mesi orsono. Ormai
stiamo raschiando il barile volendo impegnarci oltre misura solo per dimostrare
che noi realizziamo le Opere Pubbliche o che acquisiamo beni immobili al
patrimonio dell’Ente. Noi addetti ai lavori
sappiamo bene che la legge 267/2000 e
successive modifiche quest’anno ci concede l’otto per cento, il 2013 ci
concederà il sei per cento e dal 2014 il quattro per cento di indebitamento
massimo rispetto ai primi tre titolo del Bilancio. A questo punto avete pensato
che era ancora il momento di forzare la “voce” indebitamento, visto che fondi
regionali, statali ed europei non sono disponibili o che il tempo necessario
per intercettarli è poco. Incuranti quindi
di eventuali imprevisti e di quello che potranno trovare le
amministrazioni future avete vincolato l’Ente a non poter effettuare potenziali
investimenti per giovani e famiglie che sperano nei loro rappresentanti quali
fautori di politiche rivolte solo ed esclusivamente al benessere collettivo. Pur comprendendo le incertezze e le
difficoltà di chi deve definire la politica economica di un paese, dobbiamo
ancora una volta rimarcare l'impossibilità per i consiglieri di discutere e di
trasformare questo momento in una sorta di verifica dell'impostazione adottata
con il bilancio preventivo. Questo
modo di agire, ribadiscono i consiglieri della minoranza, denota un
atteggiamento poco responsabile per la casse comunali e soprattutto nei
confronti dei cittadini di San Potito, specialmente per coloro delle fasce più
deboli, tra i quali inseriamo
anche i nostri bambini. Il
Gruppo “Tradizione e Innovazione” fa
notare che nessuna politica è stata
avviata per i cittadini con ISEE inferiore ad € 3.000,00. La tutela dei più deboli non è affatto
contemplata nella programmazione del Comune. Possiamo dire che "gli ultimi" sono solo gli amici. E gli
altri? L'assestamento del
bilancio non contempla alcuna voce in materia di sostegno all'insediamento di
nuove attività produttive ovvero delle piccole aziende che operano sul versante
turistico. L'assenza dell'Ente
sul punto non lo si rileva solo sul versante tributario, con agevolazioni di
varia natura, ma anche dal punto di vista burocratico. I tempi e gli
adempimenti per una pratica sono lunghissimi. Noi di “Tradizione
e Innovazione”, pensiamo che
la strada intrapresa porterà a non poter garantire nemmeno più quei pochi
servizi pubblici locali con la contribuzione dell’Ente vedi servizio Scuolabus,
Mensa scolastica, libri di testo e tutto ciò che potrebbe alleviare le tasche
dei nostri concittadini. Tutto
questo per Significare il disappunto e il voto contrario all’approvazione
dell’assestamento generale del Bilancio di Previsione 2012 prendendo le distanze
da questo tipo di programmazione e gestione che potrebbero esporre l’Ente a
seri problemi sanzionatori da parte della Corte dei Conti nonché responsabilità
dirette dei singoli amministratori.
Pietro
Rossi