registriamo   come 
atto  di  attenzione e segno  di riconoscimento  la Sua 
presenza a Caserta per l'apertura ufficiale  dell'anno accademico  2012/2013  e per questo La ringraziamo. Per la verità abbiamo tanto sperato che 
la Sua venuta coincidesse con 
l'apertura  di un anno accademico
finalmente sotto l'egida dell'Università di Caserta,
denominazione, quest'ultima,  possibile
con una semplice delibera del Senato Accademico della SUN e la successiva presa
d'atto del Ministero, così come è stato 
per tutti gli altri  atenei
interessati al  cambio del  nome:      
Università di Caserta, come giusto che sia, dopo vent'anni di corsualità
e ventidue  dalla nascita di questa  istituzione formativa   casertana da Lei oggi visitata. A tal proposito, ci consenta di ricordaLe, non svelando alcunchè,  Sig. Ministro, che   all'atto del Suo insediamento  avemmo a chiederLE di  intervenire 
a favore di  questo nostro
annoso   problema del nome. Ci dispiacque di non aver avuto mai risposta  ma pensammo che ciò  fosse dovuto al superlavoro iniziale, per
questo, oggi,  in forma di nuova
pubblica, la invitiamo, Preg.mo Sig. 
Ministro, a dire, nella Sua prolusione, una parola  sulla nostra agognata Università di Caserta. Rispetto a questa sacrosanta rivendicazione, da sempre la baronia
napoletana e   le  arroganze   
dei vari Rettori     hanno  messo il veto 
al  nostro diritto di avere
l'Ateneo denominato “Università degli Studi di Caserta”, diritto rivendicato
a  partire dal  lontano Luglio 2006 con l'accorata  invocazione  
del nostro  Vescovo   Raffaele Nogaro cui fece seguito una
petizione popolare forte di 5000  firme
presentata ai diversi livelli istituzionali - 
Consiglio Regionale, Amministrazione 
Provinciale e Comune Capoluogo casertano -   i quali  
seppero solo  limitarsi  ad un 
inconcludente  deliberato che
auspicava   mestamente il  cambio di nome, senza mai  preoccuparsi della noncuranza del Senato
accademico che nego'  loro qualsiasi
dovuta risposta. Una città intera si batte da  vent'anni per questo   cambio del nome, oltre che per avere, nel
Capoluogo, la sede di  un vero  Rettorato e 
la realizzazione del  Policlinico. Si perpetua il disonore  che per bassi interessi di bottega napoletana
– rettori, docenti, medici,  funzionari -
ci vengono  ancora negati anche questi
riconoscimenti ineludibili. Sappiamo di vivere, a Caserta , e  sulla nostra pelle,  ben altre gravi emergenze . Prima fra tutte
quella dei i nostri giovani privati del lavoro e per questo costretti a migrare
al nord se non fuori del Paese. Tanti sono quelli che sono costretti a recidere
le loro radici. A questa emergenza   sono 
connesse  tante altre ben note:
disastri ambientali, - cave, rifiuti , inquinamento -   illegalità, camorra, negazione del diritto
alla salute, mancanza di servizi sociali 
e di sicurezza. Dare 
all’istituzione universitaria 
insediata totalmente nel nostro territorio  il nome che le spetta non risolverà d’incanto
queste  emergenze antiche   ma diventerà 
un segnale importante di un voler voltare pagina e  ripartire ponendo fine ai tanti furti subiti
incominciando da quello della salute nelle nostre “terre dei fuochi tossici”
figli dei rifiuti qui in arrivo   da ogni parte d'Italia, così come  per quelli della vivibilità e della  morsa criminale che ci tiene in ostaggio. Se ciò non bastasse la nostra Giunta, in questi giorni ci ha
espropriati   della  toponomastica di  uno storico 
viale cittadino  - quello
Ellittico – viale che contorna un 
unicum monumentale  – Reggia, Piazza ,vialone, emicicli, vialone e
viali - definendone il senso  urbanistico
ed architettonico vanvitelliano. Si è fatto questo  per rinominarlo
Viale Università di Caserta quale 
inutile provocazione e con improvvida scelta servile. Di contro, però,  permane il fatto   che  
la Seconda Università  di Napoli
resta l’unica università italiana che insiste totalmente  in un territorio diverso dal suo nome. E' incontrovertibile, al contrario, che
tale impasse osti un’integrazione piu’ viva con la Civitas casertana atteso che
il nome di un’Università debba comunicare immediatamente la propria storia e la
propria vocazione: il nome è identità, è riconoscimento e dà senso di appartenenza.  Per queste caratteristiche    il territorio si presenta per un Ateneo come
un interlocutore attivo con cui collaborare, interagire, fare sinergia:un
territorio del  quale,  in definitiva ,onorarsi di avere  anche il nome.
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don Nicola Lombardi
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Pasquale Sarnelli
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Maria Rosaria Iacono
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Salvatore Rainone
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Giuseppe Ventriglia
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Istituto Superiore di Scienze Religiose
“San Pietro” Caserta
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Comitato “Caserta Città di Pace”
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Biblioteca Diocesana
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A.C.L.I.
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Aislo (Associazione Italiana per lo
sviluppo locale)
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Arci Caserta
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Auser Caserta
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Carta 48
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GIT Banca Etica
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Italia Nostra
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Comitato pro Università di Caserta
