On. Marco Pugliese |
Il Governo, durante
la discussione odierna del decreto liberalizzazioni alla Camera dei Deputati, ha
accolto l’ordine del giorno, presentato dal parlamentare nazionale di Grande
Sud, Marco Pugliese, che impegna il governo a “valutare
la possibilità di bloccare la spirale di crescita esponenziale dei prezzi del
carburante rinunciando all’aumento delle accise e stabilendo un tetto massimo
all’Iva.” “Nell’ordine di
giorno – spiega Pugliese – ho esposto le preoccupazioni dovute all’aumento
incontrollato del caro carburante, infatti, nei primi mesi dell'anno l'aumento
dei prezzi ha registrato un rincaro su base annua per la benzina del 18,6 per
cento e per il gasolio del 25,5 per cento; le attuali medie nazionali dei prezzi
di benzina, diesel e Gpl sono rispettivamente 1,866, 1,778 e 0,905 euro ma si
teme che il prezzo della benzina raggiunga i 2 euro al litro entro la prima
settimana di aprile; tali aumenti continuano a incidere sui consumi
comprimendoli. Tale impennata dei
costi – continua Pugliese - è difficilmente spiegabile anche sulla base
dell'andamento dei prezzi del barile di petrolio sui mercati internazionali,
indubbiamente l'aumento delle accise e di altre tasse ha condizionato
notevolmente la situazione. Ad ogni aumento del punto percentuale del prezzo
della benzina corrisponde un aumento dello 0,2 per cento circa del tasso di
inflazione, che nell'ultimo periodo si è assestata sopra la media annua del 3
per cento; Inoltre, i rincari
nell'area del Mezzogiorno subiscono impennate record, gravati anche dagli
aumenti progressivi dell'Iva e dall'aumento del 25 per cento delle accise
nazionali cui si sommano quelle regionali, in una zona che, in virtù dei propri
giacimenti petroliferi, ricopre il 90 per cento della produzione nazionale di
greggio e circa il 15 per cento del fabbisogno nazionale. Tutto ciò comporta un
effetto recessivo ed inflazionistico che grava su tutti i
cittadini. Altresì, - prosegue
Pugliese – il Governo ha accolto ulteriori odg al decreto in
discussione, dei Parlamentari di Grande Sud a sostegno delle numerose emittenti
locali alle quali sono legate le piccole e medie imprese, che rappresentano il
70,8 per cento del Pil nazionale e oltre 9 milioni di posti di
lavoro, quindi si impegna: a valutare l'opportunità di attribuire ai
fornitori di servizi di media in ambito locale, che raggiungano una copertura
pari ad almeno l'80 per cento del territorio nazionale; a riequilibrare le
percentuali di pubblicità degli enti pubblici da destinare ai vari mezzi di
comunicazione; ad allargare gli obblighi di pubblicazione delle aste giudiziarie
ai mezzi televisivi locali, abolendo il privilegio esistente in favore della
carta stampata; a varare nei prossimi mesi norme a tutela del fondo per
l'emittenza locale recuperando i tagli e riportando la sua capienza a 150
milioni l'anno a partire già dal 2011 e ad attuare una capienza di 270 milioni
dal 2014 secondo quanto previsto dall'articolo 10 della legge 422 del 1993 ed
infine a consentire alle tv locali, già autorizzate nell'analogico, a continuare
a diversificare parzialmente la programmazione per zone.”
Segreteria Parlamentare On. Marco Pugliese