Si terrà martedì 18
ottobre, a partire dalle ore 9.00, presso l’Aula Magna del Polo Didattico
dell’IRCCS Neuromed di Pozzilli (IS), il Corso di Educazione Continua in
Medicina (ECM) dal titolo “Le Demenze Neurodegenerative: dalla Patogenesi
alle Innovazioni Terapeutiche”. Curatori
scientifici del corso i dott.ri Anna Elisa Castellano e David Iapaolo, entrambi
impegnati presso il Centro per lo studio e la cura delle demenze e Unità
Valutativa Alzheimer (UVA) dell’Istituto Neurologico molisano. L’obiettivo di questo corso è quello di
delineare una sintesi tra i vari aspetti epidemiologici e patogenetici di
diagnosi precoce e fornire cenni preliminari riguardo le terapie future ancora
in corso di studio. Secondo i dati
epidemiologici, infatti, le malattie croniche progressive del SNC, meglio note
come demenze neurodegenerative (come la Malattia di Alzheimer) hanno un forte
impatto sociale ed economico destinato a pesare sempre di più con un raddoppio
dei pazienti affetti nel prossimo ventennio, con una popolazione di circa 2
milioni di pazienti italiani nell’arco del 2030. Negli
ultimi decenni sono stati raccolti molti dati sui meccanismi patogenetici alla
base della neurodegenerazione e ne sono stati chiariti rilevanti aspetti
molecolari e cellulari, sebbene la complessità degli stessi ne renda ancora
difficile una completa comprensione. La
diagnosi delle demenze neurodegenerative non è semplice, specie nelle fasi
iniziali, poiché spesso diverse demenze condividono aspetti clinici simili; analogamente,
spesso il riscontro neuropatologico delle forme ipotizzate in vita può
risultare poco specifico. Allo stesso tempo, negli ultimi decenni si è
delineata l’esigenza sempre più pressante della diagnosi precoce, sebbene non
si abbiano a disposizione farmaci capaci di modificare il decorso della
malattia. L’unica speranza è che i farmaci attualmente in commercio possano
sortire effetti più incisivi se impiegati in una fase precoce della malattia, ovvero
quando le alterazioni neuronali non risultino ancora irreversibili. Numerose
sono le molecole in fase di sperimentazione e, tra queste, alcune oggetto di trials
clinici che hanno lo scopo di testarne efficacia e tollerabilità. Infine,
una serie di ricerche riguardo le comorbidità (quali aterosclerosi, diabete,
malattia cerebro-vascolare) ha segnalato la possibilità che queste patologie
possano, con diversi meccanismi patogenetici, concorrere alla espressione della
demenza di Alzheimer. Si delinea pertanto la necessità di uno stile di vita in
grado di prevenire e – quando necessario – trattare le patologie vascolari
citate e che incoraggi ad una alimentazione più sana e al mantenimento
dell’esercizio fisico e dei rapporti sociali.