Michele De Simone |
CASERTA. I dirigenti dei Comitati
Provinciali del Coni per le regioni del Sud si sono ritrovati a Bari per
dibattere i temi scaturiti dal progetto, presentato nei giorni scorsi
dal presidente centrale Petrucci e approvato dal Consiglio Nazionale,
relativo all'ipotesi di ristrutturazione organizzativa del Coni e delle
Federazioni Sportive, che prevede tagli e ridimensionamenti a livello
logistico e finanziario. All'assemblea di Bari, svoltasi in
contemporanea con quelle delle aree del Centro e del Nord, ha preso
parte anche il presidente del Comitato Provinciale Coni di Caserta
Michele De Simone.
“Nonostante vi sia, in noi
tutti, la forte consapevolezza del particolare e difficile momento che
vive il paese a livello economico finanziario - dichiara il massimo
dirigente sportivo di Terra di Lavoro al rientro dal summit in Puglia - e
della necessità che il sistema sportivo faccia la sua parte in termini
di risparmio di risorse, dalle riunioni delle aree Sud, Centro e Nord,
emerge con fermezza la richiesta di un ripensamento in ordine
all’ipotesi di una drastica cancellazione dei Comitati Provinciali
Coni”. “Tale notizia ha sorpreso e stupito tutte le comunità sportive
locali - prosegue De Simone -, creando un forte stato di tensione dal
momento che l’ipotesi di soppressione è stata appresa unicamente dalla
stampa, senza alcuna preventiva valutazione o confronto all’interno del
mondo sportivo e degli organi preposti". “Siamo convinti che le crisi si
affrontano - conviene il presidente Coni Caserta - e possono trovare
soluzione solo se si hanno progetti e proposte estremamente chiare su
tre tematiche: taglio dei costi e servizi erogati ai cittadini, ricerca
nuove risorse, prospettive di sviluppo. Purtroppo le tematiche indicate
non trovano una risposta esaustiva nel documento programmatico, posto
alla base delle delibere del Consiglio Nazionale". “Siamo fiduciosi -
aggiunge De Simone - che da un possibile ed auspicato incontro tra i
rappresentanti istituzionali dei Comitati presenti in Consiglio
Nazionale con i vertici Coni, si possano trovare idonee soluzioni e
condivisione sul futuro dell’organizzazione territoriale, partendo da un
dato irrinunciabile: il rispetto assoluto del principio di
sussidiarietà stabilito dalla Costituzione Italiana (art.118) e dal
Trattato di Lisbona (artt. 5, 12, 69), nonché la riforma federale dello
Stato Italiano. Il territorio è, infatti, la dimensione nella quale
vivono i cittadini, ed i servizi devono essere erogati nel posto più
vicino a loro. I Comitati Provinciali Coni non possono essere assimilati
alle Province Amministrative: nel caso in cui venissero abolite queste
ultime, infatti, rimarrebbero i Comuni ai quali affidare i compiti delle
soppresse Province, mentre nella riforma appresa dalla stampa, a fronte
della soppressione dei Comitati Provinciali Coni non ci sarebbe nessun
altro presidio pubblico per lo sport nel territorio”. “Siamo convinti -
conclude De Simone - che ci siano ampi margini per rivedere scelte così
drastiche e così poco efficaci in termini economici, tenuto conto che i
Comitati Provinciali del Coni e delle Federazioni sono animati da
migliaia di volontari, ed i loro organi, Presidenti, Giunte e Consigli
non hanno mai percepito alcuno stipendio o indennità diversamente da
altri organi". Le idee e le proposte raccolte
nelle riunioni delle Aree (Nord, Centro e Sud) confluiranno in un unico
documento redatto con il contributo di esperti del sistema sportivo,
finanziario, comunicativo ed organizzativo che, grazie alla rete
relazionale della dirigenza territoriale, offrono gratuitamente il loro
contributo. I principi operativi inseriti nel documento nazionale
saranno oggetto di confronto e dibattito in occasione della Conferenza
di tutti i Presidenti, convocata per il 4 novembre a Roma.
Salvatore Candalino