Siamo convinti che Giancarlo
Siani sia stato un grande uomo, un esempio straordinario di normalità, in un
contesto dove, probabilmente di normale non c'era proprio nulla. Siani era un
“giornalista-giornalista”, i suoi articoli urlavano contro la camorra, quella
vera, quella collusa con la politica e l'imprenditoria. Forse è proprio questo,
che dopo 26 anni, a qualcuno ancora non va. Il sindaco di Torre Annunziata
censura il film Fortapasc, pellicola di Marco Risi che racconta la storia del
giornalista Giancarlo Siani e il suo operato nella città oplontina. Secondo il primo cittadino Giosuè
Starita, eletto nel Pd ed oggi alla guida di un governo di centro – destra, la
messa in onda in prima serata del film diffonderebbe un'immagine di Torre
Annunziata che non aiuta il lavoro svolto dallo Stato negli ultimi anni. Il primo cittadino chiede alla
rete nazionale di abbinare alla programmazione di Fortapasc una trasmissione
d’approfondimento storico sui fatti del 1985. Se dagli anni bui del post
terremoto ad oggi Torre Annunziata ha fatto grandi passi in avanti nella lotta
alla camorra, questo lo si deve forse proprio al lavoro di persone come
Giancarlo. Lo Stato negli ultimi anni ha fronteggiato
duramente i clan locali e i traffici di droga, attraverso un dispiegamento
numeroso di forze militari nella città. Per quanto necessaria l'attività
repressiva come azione di contrasto alle mafie da sola non può e non deve
bastare. Crediamo che a essa debba essere
affiancata una grande campagna di formazione e sensibilizzazione alla cultura
della legalità, che riesca a suscitare nei cittadini una nuova coscienza morale
e che dia vita a una vera rivoluzione culturale. Film come questo, libri e articoli
possono contribuire a mantenere viva la memoria, perché senza conoscere la
storia non si può progettare e costruire il futuro. Giancarlo il 23 settembre del
1985 moriva a soli 26 anni nella sua mehari verde, dando la vita per restituire
dignità ad un paese, un gesto d' amore che non può lasciare nessuno
indifferente e che non è degno di inutili polemiche.
Comunicato Radio Siani