Dott. Emilio Iannotta |
Cari CONCITTADINI,
-dopo le elezioni amministrative che
hanno sancito la ripresa del centrosinistra e che, soprattutto, hanno visto le
splendide cavalcate di Giuliano Pisapia a Milano e di Luigi de Magistris a
Napoli;
-dopo la formidabile vicenda referendaria
a difesa di diritti fondamentali quali acqua, ambiente e giustizia realizzatasi
grazie alla partecipazione convinta e spontanea di tanti cittadini;
-dopo un breve
periodo di meritato riposo che ci è stato comunque rovinato dalle inquietanti notizie di una ulteriore
finanziaria di cui si dovranno ancora una volta farsi carico enti locali,
lavoratori, pensionati e quanti già onorano i loro dovere di onesti cittadini
che pagano le tasse mentre la Casta
preserva pressoché intatti i propri indecorosi privilegi e gli evasori continuano a farla franca;
abbiamo, per iniziativa di Italia dei Valori, di
SEL, di Mario Segni e di alcuni coraggiosi esponenti del PD capeggiati da
Arturo Parisi, una irripetibile occasione: liberarci del Porcellum, della indecorosa legge elettorale targata
Calderoli e votata a suo tempo, oltre che dalla Lega Nord, da Forza Italia di
Mister B, da Alleanza Nazionale di Fini e dall’UDC di Casini. Legge che ha
trasformato il Parlamento in un’accozzaglia di “gentil donne” e di “disponibili”,
di personaggi attenti unicamente ad ingraziarsi il capopartito che redige le
liste elettorali e che decide chi merita di divenire Parlamentare. Non è un caso che strenuo difensore
dell’attuale legge elettorale è Mister
B, uno che le “gentil donne” ha dimostrato di tenere molto a cuore e da
sempre maestro nell’arte di “sedurre” soggetti “sensibili e disponibili”.
Sono orgoglioso che
il referendum parte soprattutto per
la determinazione di Antonio Di Pietro e di Italia dei Valori. Allo stesso
tempo credo sia opportuno che di esso si
approprino i cittadini, al di là del colore politico, perché è interesse di
tutti avere Parlamentari dignitosi, che recuperino autorevolezza al Parlamento,
e che rendano conto del proprio operato innanzitutto al proprio territorio e ai
propri elettori.
L’Italia ha davvero
bisogno di ritornare un Paese che premia il merito la responsabilità e non più
l’appartenenza e la disponibilità verso il potente di turno. Ha bisogno di
sprigionare le proprie energie e le proprie competenze e non rimanere ingessato
da caste economiche e politiche che si auto preservano spesso e sovente
intrecciandosi con il malaffare.
Il Comitato
Referendario ha promosso due quesiti referendari (allegati) che hanno il medesimo
obiettivo di cancellare tutto o in parte il Porcellum e di ripristinare il
Mattarellum.
Inoltre per dare un
segnale tangibile anticasta e per ripianare almeno in parte il progressivo e
sempre più preoccupante deficit di bilancio dello Stato Italiano, Italia dei
Valori ha promosso una legge di
iniziativa popolare per l’abolizione delle province.
L'iniziativa dell'abolizione delle province, alla pari di
quella per l’abrogazione dei vitalizi
parlamentari, è stata portata in
Parlamento dall'Italia dei Valori non più di due mesi fa, ma una maggioranza
trasversale ai due poli l'ha bocciata, mantenendo intatto un carrozzone di consulenze,
poltrone e doppi incarichi che grava
sulla spesa pubblica per cifre tra i 5 e
i 12 miliardi di euro l'anno. L'abolizione di questo ente ormai inutile,
che potrebbe benissimo delegare le proprie competenze a regioni e comuni, è nel programma elettorale di tutti i partiti,
ma quando poi si è arrivati alla votazione quasi tutti si sono tirati indietro.
L'Italia dei Valori ha allora rilanciato l'idea con il
sostegno del popolo, che nel nostro Stato dovrebbe essere sovrano: almeno
50mila firme per ripresentare in Parlamento l'abolizione delle province, non
più con il solo supporto dei parlamentari IDV ma con le decine di migliaia di
firme di tutti quei cittadini stanchi della casta, degli sprechi e dei
privilegi.
Su questi temi,
sono convinto, solo un’azione decisa dei cittadini potrà essere efficace per
portare i costi della politica in Italia a standard europei, che siano rispettosi
delle difficoltà in cui versa il Paese e dei sacrifici che si chiedono a
cittadini, lavoratori e pensionati.
Abbiamo poco tempo
per raccogliere le firme per referendum e legge di iniziativa popolare.
L’impegno deve essere concentrato in un mese. Inizierà il 20 agosto e deve ultimarsi, compresa autenticazione delle
firme e loro certificazione, entro il 20 settembre.
Pertanto chiedo:
-a quanti di voi
sono consiglieri comunali a manifestarmi in tempi stretti la loro disponibilità
a fungere da autenticatori per le
firme raccolte nei propri comuni;
-a quanti vogliono collaborare nella raccolta firme a
manifestarmi in tempi stretti la loro disponibilità in tal senso;
-a quanti di voi vogliono esclusivamente sottoscrivere le nostre proposte a
manifestarmi la loro determinazione in modo che io possa indicare loro tempi e
luoghi della raccolta firme.
Cari amici il nostro tempo è adesso: se non ora,
quando?
Emilio Iannotta