PIEDIMONTE MATESE.Il reparto di Urologia dell’ospedale cittadino sarà chiuso per ferie dal primo agosto. Riaprirà verso fine mese. Lo ha stabilito il direttore sanitario, Alessandro Accinni: «Una decisione obbligata, presa in accordo con tutto il personale, per poter poi lavorare tutto l’anno con serenità. Una scelta obbligata per poter assicurare poi dopo la normale operatività» . Entro il primo agosto tutti i pazienti attualmente ricoverati nel reparto saranno dimessi o trasferiti altrove. La scarsità di personale e l’impossibilità di effettuare nuove assunzioni, seppur a tempo determinato, impediscono di sostituire i medici del reparto che da un anno non gode di ferie. Una situazione che sembra essere la copia esatta di quanto accaduto lo scorso anno. Un intero anno in cui i vertici dell’Asl non sono riusciti a risolvere il problema della carenza di personale presso la struttura matesina. Il reparto di urologia, nelle intenzioni dell’azienda sanitaria, dopo la chiusura di quello di Santa Maria Capua Vetere, doveva essere potenziato e diventare un centro di eccellenza per tutta Terra di Lavoro. Un’intenzione restata tale. Contro la chiusura del reparto sono scattate le proteste della gente e in particolar modo degli amministratori locali. «E’ l’ennesima mortificazione che subisce il nostro territorio maltrattato da scelte dirigenziali che non tengono per niente in considerazione le esigenze della nostra gente e degli utenti di un vasto territorio. Più volte», precisa il primo cittadino di Piedimonte Matese, Vincenzo Cappello, «noi sindaci del Matese abbiamo sollevato la carenza sul territorio di personale medico ed infermieristico. Non siamo mai stati ascoltati. La decisione di chiudere un reparto per permettere ai medici di godere delle proprie giuste ferie è un caso più unico che raro e rende ben chiara la drammatica situazione in cui versa la nostra sanità». Per i residenti dei 35 comuni compresi nell’area Matese -Alto Casertano ammalarsi è un lusso, troppo grande. Dopo la chiusura dell’ospedale di Teano resta attiva solo la struttura di Piedimonte Matese. Un ospedale che dovrebbe garantire servizi e assistenza ad una vasta zona e che invece vive frequenti criticità dalle quali scaturiscono pesanti disservizi per l’utenza. La problematica che ha spinto alla chiusura del reparto di urologia è solo l’ultimo tassello di un quadro desolante che di fatto rende i servizi sanitari nell’Alto Casertano e nel Matese una chimera. I residenti, per curarsi, sono costretti a continui pellegrinaggi verso le strutture del Molise, del Lazio oppure verso il capoluogo di Terra di Lavoro. Non è bastata una sentenza del tar, confermata poi dal Consiglio di Stato, che imponeva all’Asl di incrementare i presidi e il personale sull’intero territorio. Nell’Alto Casertano è disponibile poco meno di un posto letto per ogni 1000 abitanti contro la media regionale che è, invece di 3,2 posti letto per 1000 abitanti.
Gianni Del Monte