 ALVIGNANO. Anche quest’anno partirà lunedi 1 agosto dal Santuario dell’Addolorata  di Alvignano alle ore 15.00 il pellegrinaggio a piedi che vedrà  coinvolti oltre cento persone e che si concluderà con l’arrivo al Santuario della Madonna di Montevergine il  giorno mercoledi 3 agosto. Il pellegrinaggio parte con celebrazione  eucaristica e benedizione del parroco Don Emilio Meola  a tutti i  pellegrini che a piedi affronteranno tanti chilometri.  Dopo circa 3  giorni di cammino e l’attraversamento di comuni di ben tre province  (Caserta, Benevento, Avellino), oltre cento pellegrini arriveranno al  Santuario della Madonna di Montevergine. Al pellegrinaggio hanno  aderito, come ogni anno, pellegrini residenti nei Comuni di Dragoni, Alvignano, Ruviano, Castel Campagnano, Limatola, Piana di Monteverna.  Moltissimi i veterani i quali  giurano che una volta iniziato il  pellegrinaggio una forza interiore sconosciuta spingerà ogni pellegrino  fino alla meta. Tre giorni  privati di un pasto caldo, acqua per potersi  lavare, un letto dove poter dormire:  si dorme a terra, nelle strade o  nelle strutture che comuni e parroci, cortesemente, mettono a  disposizione dei viandanti. Cosa possa spingere ciascun pellegrino ad  affrontare questo viaggio, con consuetudine ogni anno che ormai si  ripete da tantissimi anni, resta un mistero. I pellegrini viaggeranno  sempre in gruppo o come la chiamano loro “la Compagnia”:  giovani e meno giovani a braccetto o per mano  e in alcuni tratti soli  con i loro misteri, con i loro pensieri più profondi, con le loro  preghiere, con i loro canti.  Il modo di essere soli nel Cammino, ha  dichiarato uno dei soliti partecipanti al pellegrinaggio,  è poi del  tutto speciale in quanto è un essere solo fra tanti altri. Lungo il  cammino, si ha modo di parlare, di conoscere a fondo persone che i ritmi  veloci della vita quotidiana non te lo avrebbero mai permesso. Si  incontrano tante persone interessanti, che a volte hanno già fatto il  cammino più di una volta, non solo giovani, ma alcuni anche in età  avanzata e magari con qualche problema di salute o fisico. Compagni di  viaggio con cui condividi il tragitto, scambi, impressioni ed esperienze  e da cui puoi ricevere aiuto in caso di bisogno. Quando sei solo il  pensiero del viaggio, di cosa troverai dietro la prossima curva o nel  prossimo paese, se il tempo sarà clemente o ti aspetterà caldo torrido o  pioggia battente, di come reagirai di fronte alle eventuali difficoltà,  ti assorbe molto ma poi pian piano ci si tempra. Il pellegrinaggio è   comunque una buona occasione per pregare molto, per riflettere su se  stesso e gli eventi della vita e, perchè no, per apprezzare e desiderare  come non mai le care presenze dei familiari che ti mancano: la mamma,  il padre,  la moglie, i figli, i nipotini, i parenti, gli amici e le  buone cose che hai lasciato a casa, compresa la comunità di  appartenenza. Un modo che ti permetterà di apprezzarle a fondo quando  ritornerai a casa e sarà fantastico poter ritrovare persone a cui hai  dedicato, nella lontananza, tanti pensieri mentre per coloro che hanno  rivolto pensieri a persone ormai scomparse il viaggio ha dato loro un  quid di mistico che quasi ha istituito  un filo conduttore con i propri  cari che ormai non fanno più parte di questo mondo terrestre. Si torna a  casa, certo stanchi, ma tutti colmi di gioia, di una serenità  inspiegabile e solo chi ha partecipato ad un “cammino di preghiera” può  comprendere”.
ALVIGNANO. Anche quest’anno partirà lunedi 1 agosto dal Santuario dell’Addolorata  di Alvignano alle ore 15.00 il pellegrinaggio a piedi che vedrà  coinvolti oltre cento persone e che si concluderà con l’arrivo al Santuario della Madonna di Montevergine il  giorno mercoledi 3 agosto. Il pellegrinaggio parte con celebrazione  eucaristica e benedizione del parroco Don Emilio Meola  a tutti i  pellegrini che a piedi affronteranno tanti chilometri.  Dopo circa 3  giorni di cammino e l’attraversamento di comuni di ben tre province  (Caserta, Benevento, Avellino), oltre cento pellegrini arriveranno al  Santuario della Madonna di Montevergine. Al pellegrinaggio hanno  aderito, come ogni anno, pellegrini residenti nei Comuni di Dragoni, Alvignano, Ruviano, Castel Campagnano, Limatola, Piana di Monteverna.  Moltissimi i veterani i quali  giurano che una volta iniziato il  pellegrinaggio una forza interiore sconosciuta spingerà ogni pellegrino  fino alla meta. Tre giorni  privati di un pasto caldo, acqua per potersi  lavare, un letto dove poter dormire:  si dorme a terra, nelle strade o  nelle strutture che comuni e parroci, cortesemente, mettono a  disposizione dei viandanti. Cosa possa spingere ciascun pellegrino ad  affrontare questo viaggio, con consuetudine ogni anno che ormai si  ripete da tantissimi anni, resta un mistero. I pellegrini viaggeranno  sempre in gruppo o come la chiamano loro “la Compagnia”:  giovani e meno giovani a braccetto o per mano  e in alcuni tratti soli  con i loro misteri, con i loro pensieri più profondi, con le loro  preghiere, con i loro canti.  Il modo di essere soli nel Cammino, ha  dichiarato uno dei soliti partecipanti al pellegrinaggio,  è poi del  tutto speciale in quanto è un essere solo fra tanti altri. Lungo il  cammino, si ha modo di parlare, di conoscere a fondo persone che i ritmi  veloci della vita quotidiana non te lo avrebbero mai permesso. Si  incontrano tante persone interessanti, che a volte hanno già fatto il  cammino più di una volta, non solo giovani, ma alcuni anche in età  avanzata e magari con qualche problema di salute o fisico. Compagni di  viaggio con cui condividi il tragitto, scambi, impressioni ed esperienze  e da cui puoi ricevere aiuto in caso di bisogno. Quando sei solo il  pensiero del viaggio, di cosa troverai dietro la prossima curva o nel  prossimo paese, se il tempo sarà clemente o ti aspetterà caldo torrido o  pioggia battente, di come reagirai di fronte alle eventuali difficoltà,  ti assorbe molto ma poi pian piano ci si tempra. Il pellegrinaggio è   comunque una buona occasione per pregare molto, per riflettere su se  stesso e gli eventi della vita e, perchè no, per apprezzare e desiderare  come non mai le care presenze dei familiari che ti mancano: la mamma,  il padre,  la moglie, i figli, i nipotini, i parenti, gli amici e le  buone cose che hai lasciato a casa, compresa la comunità di  appartenenza. Un modo che ti permetterà di apprezzarle a fondo quando  ritornerai a casa e sarà fantastico poter ritrovare persone a cui hai  dedicato, nella lontananza, tanti pensieri mentre per coloro che hanno  rivolto pensieri a persone ormai scomparse il viaggio ha dato loro un  quid di mistico che quasi ha istituito  un filo conduttore con i propri  cari che ormai non fanno più parte di questo mondo terrestre. Si torna a  casa, certo stanchi, ma tutti colmi di gioia, di una serenità  inspiegabile e solo chi ha partecipato ad un “cammino di preghiera” può  comprendere”.Il pellegrinaggio arriverà a Summonte la mattina del  3 agosto, dopo preghiera molto intensa e richiesta di supplica rivolta  alla Madonna di Montevergine,  si arriva in canto e preghiera  nel Comune  Ospedaletto  alle ore 06.00.  Qui i pellegrini saranno raggiunti da altre persone  che arriveranno con autobus e auto private. Insieme saliranno la  montagna che li porterà ai piedi del Santuario, da non perdere il  passaggio obbligato nella “sedia della Madonna” . Dopo via  crucis si arriva in processione alle scale dell’entrata al Santuario e  infine  in ginocchio i pellegrini entreranno in Chiesa con sguardi fissi  e spesso colmi di lacrime al quadro della Madonnina. Seguirà  celebrazione eucaristica, benedizione a tutti i pellegrini e  consumazione di un veloce pasto, spesso offerto da cittadini giunti in  autobus o in auto.  Alle ore 14.00 si rientra a casa, su autobus messo a  disposizione dall’amministrazione comunale di Alvignano, con saluti  emozionanti dei partecipanti e con promessa di rivedersi il successivo  anno.