La Reggia di Caserta è il polo del turismo: nell’ambito del federalismo demaniale, si punta a far diventare la città proprietaria dei volumi circostanti, così da poter condividere con la Soprintendenza un serio piano di gestione del bene.
Il Belvedere di San Leucio è pensato invece come il polo della cultura.
L’area della ex Saint Gobain è il polo dei Servizi: un polo multifunzionale in cui devono coesistere funzioni alberghiere e residenziali a rotazione, produttive e terziarie a basso impatto e strutture pubbliche di alta qualità. Mentre la parte destinata al privato è stata quasi completamente realizzata, quella pubblica è ad oggi ancora totalmente assente.
L’area del Policlinico è il polo della sanità: il completamento del policlinico è considerata una priorità assoluta, per realizzarlo è necessario intervenire in maniera decisa sul risanamento ambientale dell’area circostante (cave e polveri derivanti). L’area del policlinico si propone quale nuovo polo di attrazione su cui pianificare interventi, che vanno dalla dotazione delle necessarie infrastrutture e attrezzature pubbliche, al completamento della viabilità principale da ramificarsi nei successivi livelli, alla creazione di servizi attinenti la sanità.
L’ex convento di S. Agostino è il polo del commercio: deve essere la vera controparte dei grossi ed anonimi centri commerciali che circondalo la conurbazione casertana.
L’ex caserma Sacchi è il polo della conoscenza e della comunicazione.
Il Macrico invece è il polo dello Sport e del Tempo Libero, pensato come il “Central Park” di Caserta.
Il parco urbano dei Colli Tifatini e l’Oasi del Bosco di San Silvestro è il polo della natura.
Il gruppo di professionisti, composto da ingegneri e architetti soprattutto, ha inoltre individuato una serie di “reti” che definiscono le funzioni distribuite e da distribuirsi nella città, poiché interagiscono direttamente con i cittadini. La rete delle frazioni, la cui attrattività va migliorata, la rete della scuola, della giustizia, del turismo medievale, di quello borbonico e la rete del culto e dell’integrazione religiosa, la rete dell’ecosostenibilità. Il gruppo ha stilato anche un cronoprogramma di attuazione degli interventi: entro un anno dall’insediamento del sindaco si punta ad approvare in Giunta la proposta del nuovo Piano urbanistico comunale, dopo averlo condiviso con i cittadini. Il documento completo è consultabile sul blog www.carlomarino.it nella sezione riservata al Cantiere delle Idee.
c.s.