CASERTA. Al Teatro Civico 14 di Caserta è la volta de L’Avaro di Molière, nella rilettura di Stefano Angelucci Marino e l’interpretazione di Tommaso Bernabeo, Rossella Gesini e lo stesso Stefano Angelucci Marino. La compagnia abruzzese sarà sul palco di vicolo F. Della Ratta sabato 6 novembre (ore 21.00) e domenica 7 (ore 19.00). L’Avaro di Stefano Angelucci Marino è una coproduzione Teatro Del Sangro e Teatro Stabile d’Abruzzo, in collaborazione con Centro di Ricerca Abruzzese per il Teatro di Maschera. Il noto testo del drammaturgo francese, nella versione tratteggiata dal regista e attore abruzzese, incontra la commedia dell’arte e il carico delle sue maschere, dei suoi burattini. Un’operazione che, come afferma lo stesso regista, “ancora una volta mette sul palco il gioco è l'amorevole massacro della Tradizione. Non ‘mettere in scena’, ma ‘mettere in vita’ un testo antico: resuscitare Molière, non recitarlo”. E la resurrezione parte proprio dal fare a pezzi, disossare uno dei testi fondamentali nella cultura europea di tutti i tempi e alternare scrittura e ri-scrittura, seguendo e deformando lo scheletro del testo originario. Nasce così un Avaro ambientato in un settecento abruzzese, in un equilibrio carico di tensione scenica, tra realismo e visionarietà. “Non si entra in Molière senza conseguenze – afferma Stefano Angelucci Marino – Oggi come non mai la lezione di Molière è attuale, la sua capacità di penetrare il male in tutte le sue forme (sociali e psichiche), facendo ricorso alle armi della satira e della comicità. Molière ha utilizzato il comico come dispositivo per raccontare la violenza del mondo”. Stessa crudezza che può essere ritrovata nello studio delle maschere dalla tradizione italiana, e da lì il connubio fra i due. “L’Avaro – continua Marino – è una commedia dove Molière riesce magistralmente a ridicolizzare all’estremo l’avarizia e la totale mancanza di sentimenti del vecchio Arpagone rendendole, soprattutto nelle scene in cui sono poste a confronto con gli impeti giovanili del figlio Cleante, drammaticamente amare. Il tema dominante è quello del possesso, dell’avere. Tutto può essere trasformato in denaro, anche i figli, gli amici. Una vera passione devastatrice che soffoca ogni sentimento e annulla la coscienza.
c.s.