Gallo Matese -Il caso della moria delle carpe nel Lago di Gallo Matese continua a destare sconcerto e a sollevare una serie di interrogativi nell’alto casertano. Il "Movimento per la Pace e la Salvaguardia del Creato" della provincia di Terra di Lavoro fortemente preoccupato per quanto accaduto scende nuovamente in campo dichiarando quanto segue: "Se é vero che la colpa é stata causata dal batterio che ha colpito questo lago già sei anni fa, c'é da evidenziare ancora che questo disastro altro non é che la conseguenza di un grave inquinamento delle acque in corso già da tempo, in quanto la melma verde salita a galla non dipende certo dai batteri, semmai é il contrario. L' inquinamento si é maggiormente aggravato a causa dell'abbassamento del livello delle acque del lago conseguenza del riscaldamento globale. Questo fattore ambientale ha favorito la concentrazione dei batteri nelle acque aumentando quindi il rischio di contagio e culminando con la moria dei pesci. A tutto ciò si aggiunge l'operazione illegale di scarico all' interno del lago di sostanze tossiche e nocive per i pesci stessi, che potrebbe essere stata anche quello di una cattiva derattizzazione fatta con sostanze proibite. Occorre un serio monitoraggio del territorio; soprattutto ci domandiamo come mai é potuto accadere un disastro del genere in una zona del Parco Regionale del Matese che dovrebbe essere altamente sorvegliata, controllata e salvaguardata da certi disastri. A questo punto sorge spontanea la domanda: ma le istituzioni competenti, gli enti, gli addetti e le guardie al parco dove sono finiti? Se non si é in grado di contrastare questo genere di fenomeni é meglio dimettersi dal proprio incarico piuttosto che peggiorare la situazione, già fin troppo compromessa. Madre natura sta lanciando l'allarme inquinamento da tempo. Salviamo il Matese dalla devastazione!".
Comunicato del Movimento per la Pace e la Salvaguardia del Creato