PIEDIMONTE MATESE. Quella di ieri è stata una giornata campale per il Matese. Infatti dopo la tragedia di Pratella a distanza di poche ore, in serata, intorno alle 19.00 circa, si è avuto notizia del rinvenimento di un cadavere, un 64enne di Letino ma originario di Afragola in provincia di Napoli, tale Aniello Castaldo, nella foresta di Miralago cuore del Massiccio matesino. Ad avvertire i Carabinieri una coppia di anziani pastori che hanno visto parcheggiata una Fiat Punto innanzi alla loro abitazione da sabato pomeriggio verso le dodici. I pastori non vivono in quella piccola casetta di montagna e quindi la notte fanno ritorno a casa. Ieri pomeriggio uno dei due ha visto ancora l’auto parcheggiata ed è sceso lungo la scarpata per capire se fosse successo qualcosa. Ed in effetti il suo intuito ha avuto ragione, perché c’era un uomo riverso con la faccia per terra ed era praticamente irraggiungibile. Immediatamente sono stati allertati i Carabinieri e l’equipaggio del 118 che giunti sul posto, hanno faticato non poco per raggiungere il povero Castaldo che oramai era morto già da un giorno. Infatti sul corpo dell’uomo è stata rinvenuta una grossa ferita alla testa e non lascia molti dubbi agli inquirenti, cioè o si è trattato di un infarto oppure l’uomo è scivolato ed ha battuto violentemente la testa morendo. Sarà l’autopsia disposta dal Magistrato di turno a stabilire la verità. Sul posto sono dovuti intervenire anche i Vigili del Fuoco per recuperare la salma, atteso che come sopra scritto era praticamente irraggiungibile anche a piedi. Intanto si sono vissuti veri momenti di panico per il destino dell’equipaggio dell’ambulanza, composto dal dottor Antonio Cantelmo, dall’infermiere Geppino Zappulo e dall’autista Antonio Pannone. I tre facendo ritorno al loro veicolo sono rimasti isolati a causa della fitta nebbia che circondava i grossi fusti d’albero. La temperatura era bassissima, quasi polare e sono rimasti a vagare per qualche ora nella foresta che ricordiamolo è trafficata anche da lupi e orsi. Ovviamente hanno mantenuto il sangue freddo, senza andare in panico e all’arrivo dei Vigili del Fuoco sono stati rintracciati a qualche centinaio di metri dal luogo ove è stato rinvenuto il cadavere. Tantissima paura ed un accenno di assideramento, ma alla fine sono stati tratti in salvo e verso le 21,30 sono riusciti a raggiungere l’ambulanza.