Per una scuola “all’ALTEZZA” dei nostri Comuni
1) Rispetto puntuale e piena applicazione del D.P.R. 81/2009 in merito al confronto con gli enti locali (finora del tutto inesistente) ed alle deroghe sul numero minimo di alunni per classe previsto per i piccoli paesi montani (che possono essere anche meno di dieci al posto delle improponibili pluriclassi e/o triclassi);
2) Nomina immediata di insegnanti stabili e garanzia di continuità didattica pluriennale (se le scuole aprono a Settembre l’Ufficio Scolastico Provinciale di Caserta deve garantire per la data di apertura, così come normalmente succede in tutte le altre Province Italiane, le nomine di tutti gli insegnanti);
3) Obbligo per gli insegnanti nominati nelle scuole di montagna a rimanere in loco almeno tre anni;
4) Stanziamento immediato di risorse per il funzionamento scolastico ordinario adeguato alle necessità e stanziamenti straordinari per il potenziamento di laboratori, servizi e progetti mirati ad attenuare i disagi ambientali. In nome della razionalizzazione e della lotta agli sprechi, non si può mettere a rischio il destino di tante piccole comunità che rischiano di scomparire unitamente alle loro identità, alle loro culture, alle loro tradizioni.