Alife. Come passare dai progetti alle buone pratiche è il tema centrale del Convegno organizzato dal Comitato EDA CE6 e dal Forum Giovanile di Alife che si svolgerà questa sera alle ore 18,00 presso la Sala Consiliare del Comune di Alife. L’esempio del progetto della Diocesi “Policoro” sarà oggetto di attenta analisi tra i convenuti. Come comunità cristiana, ha ribadito il Prof. Marco Fusco (nella foto) Presidente del Comitato EDA CE 6,alla luce di quanto hanno scritto i vescovi italiani, dobbiamo fare in modo che il documento “Per un Paese solidale” non sia solo oggetto di studio, ma venga utilizzato come uno stimolo per analisi, confronti e proposte legati ai particolari bisogni ed elle possibili prospettive di sviluppo concreto del territorio. Solo in questo modo l’iniziativa dei presuli italiani diventerà un lievito coinvolgente per le chiese diocesane locali. E’ sotto gli occhi di tutti il fatto angosciante che la nostra area interna, pur così ricca di un patrimonio storico, artistico, culturale, ricca pure di risorse umane, è una zona interna a rischio estinzione. Il nuovo censimento Istat consegna alle Istituzioni dati agghiaccianti per quanto riguarda l’avanzare inarrestabile di quella che è stata definita, a giusta ragione, la vera emergenza per tutto l’alto casertano: lo spopolamento. Ognuno deve domandarsi qual è la ragione di questa stasi che tarpa le ali ad ogni entusiasmo, anche di chi potrebbe e vorrebbe fare. La strada da percorrere per uscire dal tunnel, è stata indicata di recente dall’Episcopato italiano con il documento “Per un Paese solidale. Chiesa italiana e Mezzogiorno”. Per questo motivo, ha concluso il Prof. Fusco, abbiamo pensato di fondare e di mettere in rete come social network uno spazio titolato “MATESE 2.0.”, tutto questo per calarci nella realtà matesina, attraverso un gruppo di studio capace di analizzare la situazione socio-economica e di immaginare creativamente linee di sviluppo possibili e praticabili per la realtà del luogo; il Meridione, infatti, non è uniforme dal punto di vista socio-economico ed ha dunque bisogno di iniziative articolate sul piano pubblico e privato che vanno ricercate mettendo in cantiere la voglia di pensare e di agire di cui parla il documento dei vescovi. Lanceremo, avendo ricevuto ampie assicurazioni da referenti dell’Unione Europea, un sistema di cooperative, costituzione consorzio di cooperative(fondi Unione Europea): l’iniziativa dei giovani va incoraggiata verso forme di lavoro per le quali vi è anche in prospettiva occupazione, in primo luogo per quanto riguarda l’assistenza alla persona, specie se anziana, alla famiglia e in generale nel settore dei servizi nuove tecnologie; la gestione di tutte le infrastrutture immateriali( infopoint, laboratorio di erbe officinali, aree attrezzate, ecc) può costituire un polo di attrazione turistica e una fonte di lavoro diretto e di attività per l’indotto.
Pietro Rossi