ALIFE. Sabato 15 maggio, presso l’aula consiliare del comune di Alife, , il Comitato Eda CE/6 e i giovani del Forum di ALIFE presenteremo la ricerca “ Matese 2.0 – come passare dai progetti alle buone pratiche: l’esempio della Chiesa”. L’esempio del progetto “Policoro” sarà oggetto di analisi, attraverso un dibattito aperto con giovani, imprenditori, politici, associazioni cattoliche e laiche. Come comunità cristiana, ha dichiarato il Presidente dell’EDA CE 6 Prof. Marco Fusco, alla luce di quanto hanno scritto i vescovi italiani, dobbiamo fare in modo che il documento “Per un Paese solidale” non sia solo oggetto di studio, ma venga utilizzato come uno stimolo per analisi, confronti e proposte legati ai particolari bisogni ed elle possibili prospettive di sviluppo concreto del territorio. Solo in questo modo l’iniziativa dei presuli italiani diventerà un lievito coinvolgente per le chiese diocesane locali. Per questo motivo abbiamo pensato di fondare e di mettere in rete come social network uno spazio titolato “MATESE 2.0.”, tutto questo per calarci nella realtà matesina, attraverso un gruppo di studio capace di analizzare la situazione socio-economica e di immaginare creativamente linee di sviluppo possibili e praticabili per la realtà del luogo; il Meridione, infatti, non è uniforme dal punto di vista socio-economico ed ha dunque bisogno di iniziative articolate sul piano pubblico e privato che vanno ricercate mettendo in cantiere la voglia di pensare e di agire di cui parla il documento dei vescovi. Lanceremo, avendo ricevuto ampie assicurazioni da referenti dell’Unione Europea, un sistema di cooperative, costituzione consorzio di cooperative(fondi Unione Europea): l’iniziativa dei giovani va incoraggiata verso forme di lavoro per le quali vi è anche in prospettiva occupazione, in primo luogo per quanto riguarda l’assistenza alla persona, specie se anziana, alla famiglia e in generale nel settore dei servizi nuove tecnologie; la gestione di tutte le infrastrutture immateriali( infopoint, laboratorio di erbe officinali, aree attrezzate, ecc) può costituire un polo di attrazione turistica e una fonte di lavoro diretto e di attività per l’indotto.
Pietro Rossi