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| Vincenzo Pepe | 
NAPOLI. Parte
 da Napoli il primo referendum sulla gestione dei rifiuti che FareAmbiente –
Movimento ecologista europeo ha deciso di sottoporre all'attenzione dei 
cittadini vista la grave situazione di emergenza in cui versano molte
città italiane. L'iniziativa denominata"FareAmbiente Napoli da Amare", 
sarà presentata nel corso della conferenza stampa che il
movimento ha convocato venerdì 28 settembre, ore 11, nel salone 
dell'Assostampa, via Cappella Vecchia, 8b a Napoli. Saranno 
presenti i vertici nazionali e regionali di FareAmbiente: il presidente
Vincenzo Pepe; il presidente onorario Paolo Russo, presidente della 
commissione agricoltura della camera dei deputati; il coordinatore della
 Campania
Francesco della Corte, di Napoli e provincia Umberto Braschi, della 
macroarea flegrea Andrea Botta, dell'area NapoliNord Assuntina Riccio, i
rappresentanti del comitato promotore referendario e delle guardie 
ecozoofile del movimento. Ritengo 
che la situazione dei rifiuti in molte parti di Italia – ha dichiarato
Pepe - sia insostenibile per cui abbiamo deciso di coinvolgere 
direttamente i cittadini nel processo decisionale proponendo loro dei 
referendum
consultivi. Abbiamo deciso di cominciare da Napoli perché è la città 
simbolo del problema rifiuti ma tante città, a
cominciare dalla capitale ma passando per esempio anche per Palermo, 
potrebbero seguirla a ruota. Tre i 
quesiti sui quali i napoletani dovranno pronunciarsi, tutti di 
importanza
determinante: il primo, sul potenziamento della raccolta differenziata 
porta a porta per raggiungere il 50 per cento previsto dal piano 
regionale; il
secondo, per la realizzazione di impianti di termovalorizzazione per il 
ciclo dei rifiuti, che consentirebbe di abbattere i fortissimi costi
attualmente sostenuti dalla cittadinanza per lo smaltimento 'fuori 
mura', Amsterdam nel caso specifico, e contemporaneamente fornirebbe 
energia
elettrica; il terzo, per la chiusura immediata delle discariche dei 
rifiuti presenti sul territorio comunale con bonifica dei siti
contaminati. "Alla 
base dell' iniziativa referendaria - continua Pepe - vi è la
necessità improcrastinabile di porre un freno concreto alle cause di 
inquinamento ambientale da rifiuti, che ha raggiunto livelli di 
altissimo
rischio per la salute pubblica; e, allo stesso tempo, debellare il 
dilagante fenomeno dei roghi di immondizia, causa di una allarmante 
incidenza
tumorale nei cittadini residenti; risparmiare somme ingenti che 
attualmente vengono sperperate per smaltire altrove i rifiuti locali; 
recuperare
energia dallo stesso smaltimento a vantaggio delle casse comunali con il
 conseguente abbattimento delle relative tasse".
C.S.