BAIA LATINA. Allarme inquinamento per il fiume Volturno. A lanciarlo è il commissario  provinciale di Astrambiente Michele Santoro che, a seguito di un  sopralluogo effettuato nei giorni scorsi lungo le sponde del corso  d'acqua nel tratto  che bagna l'Alto Casertano, ha potuto constatare da  vicino come ormai il fiume si sia trasformato "in una vera e propria  cloaca di rifiuti che rendevano il corso d'acqua una vera marea nera.  Eppure un tempo non troppo lontano proprio il Volturno era meta di  bagnanti dove intere famiglie, nelle ore pomeridiane ed in piena calura  estiva, si recavano in cerca di refrigerio". Da anni impegnato nella  battaglia per la difesa e la tutela del territorio della media valle del  Volturno, Santoro e la sua associazione hanno ispezionato il fiume dal  territorio di Baia e Latina, dove inizia la sua discesa verso il mare, e  fino ai diversi comuni dell'Alto Casertano e del Matese, notando una  notevole ed impressionante diversità del colore delle acque: "Basta  recarsi a poche centinaia di metri più a monte, superato il punto di  immissione del ruscello che proviene da Pietramelara e Riardo, per  ritrovare le limpide acque caratteristiche di un fiume di montagna. È  vergognoso e mortificante assistere ad un degrado dell'ambiente naturale
che bagna l'Alto Casertano, ha potuto constatare da  vicino come ormai il fiume si sia trasformato "in una vera e propria  cloaca di rifiuti che rendevano il corso d'acqua una vera marea nera.  Eppure un tempo non troppo lontano proprio il Volturno era meta di  bagnanti dove intere famiglie, nelle ore pomeridiane ed in piena calura  estiva, si recavano in cerca di refrigerio". Da anni impegnato nella  battaglia per la difesa e la tutela del territorio della media valle del  Volturno, Santoro e la sua associazione hanno ispezionato il fiume dal  territorio di Baia e Latina, dove inizia la sua discesa verso il mare, e  fino ai diversi comuni dell'Alto Casertano e del Matese, notando una  notevole ed impressionante diversità del colore delle acque: "Basta  recarsi a poche centinaia di metri più a monte, superato il punto di  immissione del ruscello che proviene da Pietramelara e Riardo, per  ritrovare le limpide acque caratteristiche di un fiume di montagna. È  vergognoso e mortificante assistere ad un degrado dell'ambiente naturale verso cui, invece, tutti dovremmo dedicare la nostra attenzione ed i  nostri sforzi per renderlo fruibile, pulito e sano. Invece, giorno dopo  giorno, assistiamo impassibili alla distruzione dell'ambiente e delle  sue immense risorse". L'ex presidente del Consorzio rifiuti Ce/1  denuncia pubblicamente che "le sponde del fiume Volturno, agli occhi di  qualunque visitatore, si presentano oggi come una vera e
  verso cui, invece, tutti dovremmo dedicare la nostra attenzione ed i  nostri sforzi per renderlo fruibile, pulito e sano. Invece, giorno dopo  giorno, assistiamo impassibili alla distruzione dell'ambiente e delle  sue immense risorse". L'ex presidente del Consorzio rifiuti Ce/1  denuncia pubblicamente che "le sponde del fiume Volturno, agli occhi di  qualunque visitatore, si presentano oggi come una vera e propria  discarica a cielo aperto ed è strano che alle diverse segnalazioni  comunicate nessuno ad oggi ha mosso un dito per difendere e tutelare un  bene dell'intera comunità", ricordando anche gli impegni ed i proclami  che "tutti ai diversi livelli, da anni, dichiariamo in ogni occasione  che l'ambiente oggi rappresenta una enorme potenziale per lo sviluppo  dell'economia e la crescita occupazionale soprattutto delle zone interne  della Provincia di Caserta. Eppure con i nostri comportamenti  quotidiani stiamo continuando a distruggere qualcosa che i nostri  predecessori ci hanno lasciato per utilizzarlo e consegnarlo alle future  generazioni. È lecito, quindi, chiederci cosa lasceremo alle future  generazioni nel momento in cui siamo stati capace di distruggere quello  che altri ci hanno consegnato solo per utilizzarlo". Santoro fa appello a  tutte le istituzioni interessate, come Provincia, Comuni, Consorzio di  Bonifica e associazioni di categoria, affinché "ci si sieda allo stesso  tavolo per elaborare un piano strategico comune al fine di attuare un  programma condiviso prima di recupero e successivamente di sviluppo  dell'intero corso d'acqua del fiume Volturno. Perché se cosi non sarà  allora tutti, un giorno non troppo lontano, dovremmo dire a noi stessi  c'eravamo e niente siamo stati in grado di fare".
 propria  discarica a cielo aperto ed è strano che alle diverse segnalazioni  comunicate nessuno ad oggi ha mosso un dito per difendere e tutelare un  bene dell'intera comunità", ricordando anche gli impegni ed i proclami  che "tutti ai diversi livelli, da anni, dichiariamo in ogni occasione  che l'ambiente oggi rappresenta una enorme potenziale per lo sviluppo  dell'economia e la crescita occupazionale soprattutto delle zone interne  della Provincia di Caserta. Eppure con i nostri comportamenti  quotidiani stiamo continuando a distruggere qualcosa che i nostri  predecessori ci hanno lasciato per utilizzarlo e consegnarlo alle future  generazioni. È lecito, quindi, chiederci cosa lasceremo alle future  generazioni nel momento in cui siamo stati capace di distruggere quello  che altri ci hanno consegnato solo per utilizzarlo". Santoro fa appello a  tutte le istituzioni interessate, come Provincia, Comuni, Consorzio di  Bonifica e associazioni di categoria, affinché "ci si sieda allo stesso  tavolo per elaborare un piano strategico comune al fine di attuare un  programma condiviso prima di recupero e successivamente di sviluppo  dell'intero corso d'acqua del fiume Volturno. Perché se cosi non sarà  allora tutti, un giorno non troppo lontano, dovremmo dire a noi stessi  c'eravamo e niente siamo stati in grado di fare".
 che bagna l'Alto Casertano, ha potuto constatare da  vicino come ormai il fiume si sia trasformato "in una vera e propria  cloaca di rifiuti che rendevano il corso d'acqua una vera marea nera.  Eppure un tempo non troppo lontano proprio il Volturno era meta di  bagnanti dove intere famiglie, nelle ore pomeridiane ed in piena calura  estiva, si recavano in cerca di refrigerio". Da anni impegnato nella  battaglia per la difesa e la tutela del territorio della media valle del  Volturno, Santoro e la sua associazione hanno ispezionato il fiume dal  territorio di Baia e Latina, dove inizia la sua discesa verso il mare, e  fino ai diversi comuni dell'Alto Casertano e del Matese, notando una  notevole ed impressionante diversità del colore delle acque: "Basta  recarsi a poche centinaia di metri più a monte, superato il punto di  immissione del ruscello che proviene da Pietramelara e Riardo, per  ritrovare le limpide acque caratteristiche di un fiume di montagna. È  vergognoso e mortificante assistere ad un degrado dell'ambiente naturale
che bagna l'Alto Casertano, ha potuto constatare da  vicino come ormai il fiume si sia trasformato "in una vera e propria  cloaca di rifiuti che rendevano il corso d'acqua una vera marea nera.  Eppure un tempo non troppo lontano proprio il Volturno era meta di  bagnanti dove intere famiglie, nelle ore pomeridiane ed in piena calura  estiva, si recavano in cerca di refrigerio". Da anni impegnato nella  battaglia per la difesa e la tutela del territorio della media valle del  Volturno, Santoro e la sua associazione hanno ispezionato il fiume dal  territorio di Baia e Latina, dove inizia la sua discesa verso il mare, e  fino ai diversi comuni dell'Alto Casertano e del Matese, notando una  notevole ed impressionante diversità del colore delle acque: "Basta  recarsi a poche centinaia di metri più a monte, superato il punto di  immissione del ruscello che proviene da Pietramelara e Riardo, per  ritrovare le limpide acque caratteristiche di un fiume di montagna. È  vergognoso e mortificante assistere ad un degrado dell'ambiente naturale verso cui, invece, tutti dovremmo dedicare la nostra attenzione ed i  nostri sforzi per renderlo fruibile, pulito e sano. Invece, giorno dopo  giorno, assistiamo impassibili alla distruzione dell'ambiente e delle  sue immense risorse". L'ex presidente del Consorzio rifiuti Ce/1  denuncia pubblicamente che "le sponde del fiume Volturno, agli occhi di  qualunque visitatore, si presentano oggi come una vera e
  verso cui, invece, tutti dovremmo dedicare la nostra attenzione ed i  nostri sforzi per renderlo fruibile, pulito e sano. Invece, giorno dopo  giorno, assistiamo impassibili alla distruzione dell'ambiente e delle  sue immense risorse". L'ex presidente del Consorzio rifiuti Ce/1  denuncia pubblicamente che "le sponde del fiume Volturno, agli occhi di  qualunque visitatore, si presentano oggi come una vera e propria  discarica a cielo aperto ed è strano che alle diverse segnalazioni  comunicate nessuno ad oggi ha mosso un dito per difendere e tutelare un  bene dell'intera comunità", ricordando anche gli impegni ed i proclami  che "tutti ai diversi livelli, da anni, dichiariamo in ogni occasione  che l'ambiente oggi rappresenta una enorme potenziale per lo sviluppo  dell'economia e la crescita occupazionale soprattutto delle zone interne  della Provincia di Caserta. Eppure con i nostri comportamenti  quotidiani stiamo continuando a distruggere qualcosa che i nostri  predecessori ci hanno lasciato per utilizzarlo e consegnarlo alle future  generazioni. È lecito, quindi, chiederci cosa lasceremo alle future  generazioni nel momento in cui siamo stati capace di distruggere quello  che altri ci hanno consegnato solo per utilizzarlo". Santoro fa appello a  tutte le istituzioni interessate, come Provincia, Comuni, Consorzio di  Bonifica e associazioni di categoria, affinché "ci si sieda allo stesso  tavolo per elaborare un piano strategico comune al fine di attuare un  programma condiviso prima di recupero e successivamente di sviluppo  dell'intero corso d'acqua del fiume Volturno. Perché se cosi non sarà  allora tutti, un giorno non troppo lontano, dovremmo dire a noi stessi  c'eravamo e niente siamo stati in grado di fare".
 propria  discarica a cielo aperto ed è strano che alle diverse segnalazioni  comunicate nessuno ad oggi ha mosso un dito per difendere e tutelare un  bene dell'intera comunità", ricordando anche gli impegni ed i proclami  che "tutti ai diversi livelli, da anni, dichiariamo in ogni occasione  che l'ambiente oggi rappresenta una enorme potenziale per lo sviluppo  dell'economia e la crescita occupazionale soprattutto delle zone interne  della Provincia di Caserta. Eppure con i nostri comportamenti  quotidiani stiamo continuando a distruggere qualcosa che i nostri  predecessori ci hanno lasciato per utilizzarlo e consegnarlo alle future  generazioni. È lecito, quindi, chiederci cosa lasceremo alle future  generazioni nel momento in cui siamo stati capace di distruggere quello  che altri ci hanno consegnato solo per utilizzarlo". Santoro fa appello a  tutte le istituzioni interessate, come Provincia, Comuni, Consorzio di  Bonifica e associazioni di categoria, affinché "ci si sieda allo stesso  tavolo per elaborare un piano strategico comune al fine di attuare un  programma condiviso prima di recupero e successivamente di sviluppo  dell'intero corso d'acqua del fiume Volturno. Perché se cosi non sarà  allora tutti, un giorno non troppo lontano, dovremmo dire a noi stessi  c'eravamo e niente siamo stati in grado di fare".Pietro Rossi