08 settembre 2011

La BPCO: emergenza sociale

La BPCO: emergenza sociale
Presidenti del Corso
Cosimo Franco - Angelo Gianni Casalini
U.O.S. Pneumologia Interventistica
Ospedale “G. Da Saliceto” Piacenza
Piacenza
17 dicembre 2011

La broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) costituisce un problema sanitario maggiore in tutto il mondo: sono circa 600 milioni le persone colpite. Rappresenta la quinta causa di morte tra tutte le patologie secondo i dati dell’OMS ed ha evidenziato il più rapido incremento di mortalità in tutti i Paesi industrializzati, tanto che nel 2020 si prevede possa diventare la terza causa di morte a livello mondiale. In Europa gli esperti stimano una prevalenza pari al 4-6%. In Italia ne sono colpite quasi 3 milioni di persone e la patologia è al quinto posto tra le malattie croniche, provocando un numero rilevante di decessi all’anno. La causa più importante di BPCO è il fumo di sigaretta, tuttavia possono contribuire al suo sviluppo e aggravamento anche inquinamento ambientale e professionale. La BPCO è una malattia infiammatoria cronica caratterizzata da ostruzione bronchiale lenta e progressiva e comorbidità infiammatorie croniche. La malattia si manifesta clinicamente con progressiva mancanza di respiro e nella maggior parte dei casi tosse e catarro, con frequenti episodi di riacutizzazione dei sintomi respiratori. Le riacutizzazioni costituiscono eventi importanti della vita del paziente con BPCO, in quanto portano ad un accelerato declino funzionale, maggior rischio di ricoveri ospedalieri, deterioramento della qualità della vita e ridotta sopravvivenza. I farmaci disponibili per il trattamento della BPCO sono i broncodilatatori per via inalatoria (B2-agonisti e anticolinergici) e gli steroidi inalatori. Questi farmaci riducono significativamente i sintomi e le riacutizzazioni, migliorano la qualità della vita dei pazienti, senza tuttavia modificare la storia naturale della malattia. Scopo di questo corso è quello di puntualizzare gli aspetti diagnostici e le moderne terapie mediche e non della malattia, considerando anche quegli aspetti non polmonari (anemia, osteoporosi, cachessia, depressione, ecc..) che di fatto rendono questa malattia polmonare come patologia sistemica.