CASTEL
CAMPAGNANO. Presso
l’agriturismo/fattoria didattica Selvanova, si è tenuto, il terzo appuntamento
gastronomico della IV edizione del Concorso I Piatti tipici del Medio Volturno.
Gli ospiti, più di quaranta giurati, sono stati accolti con un delizioso
aperitivo a base di ottimo vino, un Cabernet Sauvignon “Sopra lago” del 2004,
offerto per l’occasione dal dott. Antonio Buono, e panuozzi con melanzane. Oltre al proprietario a dare il benvenuto c’erano anche il sindaco Giuseppe Di Sorbo e
il presidente della Pro loco di Castel Campagnano, Pietro Marcuccio, che ha sottolineato come tale evento fosse solo il primo frutto della
cooperazione tra le Pro Loco del Medio Volturno, una cooperazione nata per dare
più visibilità e per far conoscere attraverso i prodotti tipici il nostro
territorio. Il primo cittadino di Castel Campagnano ha portato i saluti della
sua amministrazione agli intervenuti e parlando dell’importanza della
valorizzazione del territorio, ha rivelato che da pochi giorni, anche il suo
comune, come il vicino comune di Caiazzo, di cui erano presenti degli
amministratori, era entrato a far parte di Città Slow, le città del buon
vivere, un circuito internazionale che si fonda su valori quali la qualità del
tessuto urbano, l’accoglienza, l’arte del ricevere, la cura e il rispetto
dell’ambiente, la politica delle infrastrutture e il gusto per la buona tavola.
Argomento, quest’ultimo, molto caro allo chef di Selvanova, Giacomo Perretta,
che per la cena-degustazione ha preparato un menù, volutamente vegetariano con Crema di pecorino del Matese e conciato romano su rondelle
di cetriolo, tortino di patate e cipolla rossa di Alife, Zuppa di fagioli e
castagne, Fusilli di pasta fresca con pomodorini del piennolo e olive
“caiazzane”, Fagottino di scarola e Biscottini
misti al pallagrello bianco ed olio extra vergine d’oliva caiazzana. Ad accompagnare il pasto dell’ottimo
Pallagrello bianco, di produzione propria. Il Pallagrello è un vitigno
autoctono a bacca sia bianca che nera, la cui provenienza risale presumibilmente
all’antica Grecia. Apprezzatissimo da sempre, fu voluto da Ferdinando IV di
Borbone, nel territorio compreso tra monte Silvestro e il Belvedere di San
Leucio (Caserta), nella famosa “Vigna del Ventaglio”: un semicerchio diviso in
dieci raggi, tanto somigliante ad un ventaglio che ne ha preso il nome; ciascun
raggio contiene uve di diversa specie. La scelta del menù, volutamente
vegetariano, è stata ampiamente motivata dal dott. Buono che ha sottolineato
come il ciclo produttivo dell’alimento carne è il più insostenibile per il
pianeta, secondo le indagini e i dati della FAO, per 1 Kg di carne servono
15-20mila litri d’acqua mentre per far crescere un pomodoro ne occorrono 13
litri. Secondo l’economista indiano Pachauri, presidente del Gruppo intergovernativo
di esperti delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (IPCC), produrre 1 Kg
di carne ha lo stesso impatto ambientale di un’auto media europea che percorre
250 km. Quindi il menù, sottoposto all’attenzione della giuria tecnica e della
giuria popolare, ha voluto riproporre i piatti vegetariani della tradizione
culinaria locale, utilizzando prodotti a km 0 ed evitando l’utilizzo di piatti
a base di carne per i motivi illustrati dal dott. Buono. Territorialità – Presentazione – Olfatto- Gusto –
Equilibrio- Mangiare Locale/Italiano- Accoglienza di qualità e didattica.
Questi sono alcuni dei valori basilari che caratterizzano il concorso “I Piatti
tipici del Medio Volturno” e che sono gli stessi o simili di Terra Nostra
Coldiretti, uno dei partner dell’associazione Pro loco Caiazzo. Il Presidente
di Terra Nostra Caserta, Manuel Lombardi, da quest’anno è entrato a far parte
della giuria tecnica del concorso, insieme a Sabatino Santacroce esperto Slow
Food, Antonio Pagano, Presidente associazione Cuochi Caserta, Angela Cerreto
esperta cucina tipica locale, e Maria Grazia Fiore ideatrice del concorso ed
esperta di marketing territoriale.
Pietro Rossi