Andrea Boggia |
PIEDIMONTE MATESE. Apprendo con dispiacere delle
dimissioni dell’amico Pasquale Sasso da Presidente della Giovane Italia di
Mondragone, così ha esordito Andrea Boggia
dirigente nazionale dei giovani PDL in un comunicato, lo inviterò a ritirarle,
ma sinceramente, a questo punto, non posso che condividere le motivazioni che
lo hanno indotto a tale scelta. Quello di Pasquale, oggi, è un gesto di sana
ribellione nei confronti di chi continua a gestire il nostro partito con fare
da kamikaze. I maestri della autodistruzione stanno allontanando in primis gli
elettori, e poi una giovane e volenterosa classe dirigente che ha creduto
fortemente nei valori fondanti del PDL. Troppo spesso si è solo parlato di
merito, ricambio, partecipazione, salvo poi perpetrare i medesimi comportamenti
scellerati, anche in un momento come questo, che invece richiederebbe una
sincera presa di responsabilità. Quella del congresso provinciale “confezionato
e precotto” è una messa in scena alla quale non ci presteremo; questa Comunità
merita di più di una farsa ben architettata per conservare chissà quale inesistente
rendita di posizione. Quella casertana, continua Boggia, è solo l’ultima delle incredibili virate masochistiche del
partito, e si somma per contiguità temporale a quanto accaduto in Sicilia a
Carolina Varchi. Che considerazione ha dei propri giovani questo partito, se
invece di valorizzarne le pulsioni positive, ne mortifica l’impegno? Nonostante
questo, nonostante tutto, a Pasquale e agli altri amici, militanti della
Giovane Italia, va l’invito a non cedere. Stiamo sottoscrivendo il documento
redatto dall’Esecutivo Provinciale Giovanile, con il quale si chiede un vero e
partecipato rinnovamento, che nasca innanzitutto da quella base programmatica
che è venuta inspiegabilmente a mancare in questa fase. Abbiamo ancora il
dovere di credere nel Popolo della Libertà, perchè con quella immensa idea di libertà
vi aderimmo, e con la stessa vogliamo continuare a combattere la nostra
battaglia. Spero fino all’ultimo momento utile che i nostri dirigenti si
ravvedano, e riaprano la fase di dibattito, affinchè si possa avere una fase
congressuale davvero unitaria. Ma ho il timore che alla base vi sia una assurda
volontà specifica di dividere. Per questo, conclude Andrea Boggia, con responsabilità, per quanto mi riguarda ho scelto
di non partecipare ai lavori del Crowne Plaza. Sarò invece a Capua, alla
annunciata conferenza del Popolo della Libertà. Lì parleremo finalmente di
programmi e prospettive: i cittadini di Terra di Lavoro, dal primo partito
della provincia, attendono risposte concrete, non certo la passerella di
nomenclature.