Antonio Papa |
Santa Maria La Fossa –
“… va pertanto dichiarato il diritto del Comune di Santa Maria La Fossa
al pagamento della somma di euro 1.927.928,64, oltre interessi nella
misura legale con decorrenza dalla costituzione in mora con la domanda
giudiziale in data 20/10/2004 e fino al soddisfo, a titolo di indennizzo
ambientale, a carico del Consorzio Unico di Bacino delle Province di
Napoli e Caserta, per i rifiuti conferiti all’impianto di "Parco
Saurino" nel per
iodo dal 1/1/2003 al 9/2/2004”
E’
con questa disposizione (contenuta nella sentenza dell’ 08/02/2012) che
la prima sezione del TAR Campania sede di Napoli ha dato la vittoria al
Comune di Santa Maria La Fossa, relativamente all’accertamento del
diritto al pagamento della somma di euro 5.690.143,68, a titolo di
indennizzo ambientale, per l'apertura e l'ampliamento della discarica
per la raccolta e lo smalti
mento di rifiuti solidi urbani in località "Parco Saurino". La causa
era stata promossa dal Comune di S. Maria La Fossa (con l’avv. Labriola)
nei confronti del Consorzio Unico di Bacino delle Province di Napoli e
Caserta, del Commissario Straordinario di Governo per l'Emergenza
Rifiuti in Campania, della Fibe S.p.A. e della Fibe Campania S.p.A.
(quest’ultima incorporata nella prima) e nei confronti del Fallimento Egea Service s.p.a., non costituito.
Questi i fatti, ricostruiti in sentenza. Con ricorso notificato il 30/4/2010, il Comune di Santa Maria La Fossa riferiva che:
-
nel territorio comunale, in località Parco Saurino, è ubicata la
discarica per lo smaltimento di rifiuti solidi urbani, la cui gestione è
affidata al Consorzio CE/4;
-
in data 23/7/2002 veniva stipulato il protocollo d’intesa n. 18626/cd
avente ad oggetto l’ampliamento del suindicato bacino di stoccaggio, la
cui realizzazione veniva affidata al suddetto Consorzio, prevedendo a
carico del medesimo la corresponsione in favore del Comune di euro
0,010033 (recte: 0,01033) al chilogrammo, quale indennizzo per ristoro
ambientale;
- il Consorzio rimaneva inadempiente, nonostante la diffida notificate in data 20/2/2004 e 5/7/2004;
-
con sentenza n. 12757 del 17/11/2009, il Tribunale di Napoli, sez. civ.
XI, dichiarava il difetto di giurisdizione del giudice ordinario sulla
domanda proposta dal Comune per il pagamento di euro 5.690143,68 a
titolo di indennizzo ambientale con l’atto di citazione (del 20/10/2004
originariamente innanzi al Tribunale di Santa Maria Capua Vetere).
A seguito di ciò, il Comune riassumeva l’azione in epigrafe innanzi al giudice amministrativo.
Si
costituivano in giudizio, resistendo alle pretese avverse, il Consorzio
Unico di Bacino delle Province di Napoli e Caserta, subentrato al
Consorzio Obbligatorio Intercomunale CE (d’ora innanzi Consorzio), il
Commissario Straordinario di Governo per l'Emergenza Rifiuti in Campania
(d’ora innanzi Commissariato o struttura emergenziale, con i suoi
successivi aventi causa) e le società Fibe e la Fibe Campania
(quest’ultima poi incorporata nella prima; d’ora innanzi Fibe).
Con
ordinanza n. 1105 del 26/5/2010, la domanda cautelare veniva respinta.
Con ordinanze n. 708 del 28/10/2010 e n. 591 del 31/1/2011, veniva
disposto il deposito di relazioni e documenti da parte dell’Unità
Stralcio per la chiusura dell’emergenza rifiuti in Campania del
Dipartimento protezione civile e dell’Articolazione territoriale CE del
Consorzio Unico di Bacino delle province di Napoli e Caserta. A seguito
del mancato adempimento degli incombenti istruttori, con ordinanza n.
3977 del 6/7/2011 veniva disposta una verificazione a cura della
Prefettura di Caserta. Pur mancando l’esecuzione della suddetta
verificazione, in quanto la Prefettura ha manifestato di non avere
competenza in ma
teria, il Dipartimento della protezione civile Unità
tecnico-amministrativa ex art. 15 OPCM 3920/11 ha nondimeno prodotto
documentazione.
“E'
stata pubblicata la sentenza. Il CUB ci deve 1.927,928,64 euro più
interessi dal 2004 (che, ad oggi, secondo nostri calcoli, si
aggirerebbero intorno ai 323 mila euro), per un importo complessivo che
supera i 2 milioni 250 mila euro -
ha dichiarato, visibilmente soddisfatto il sindaco Antonio Papa -. Il
grosso risultato raggiunto va ascritto a questa Amministrazione Comunale
ed a questo Sindaco che sfidando tutti gli eventi ha portato con
determinazione avanti una questione innanzitutto di ordine morale,
perché era immorale subire oltre il danno (la presenza di oltre mezzo
milione di immondizia sul nostro territorio) anche la beffa cioè il
mancato riconoscimento alla popolazione di Santa Maria la Fossa di un
giusto ristoro dovuto per legge ma che fino ad oggi era stato disatteso
da chi aveva l'obbligo di far applicare la legge. Questa sentenza – ha
continuato il sindaco Papa - ha anche dimostrato che invece ci sono
uomini che la legge la applicano fino in fondo a dimostrazione che la
Giustizia funziona e soprattutto rende ragione a chi è nel giusto. La
grossa risonanza in Provincia, in Regione e in Italia che avrà questa
sentenza rende valore ad una grossa capacità di questa Amministrazione
Comunale. Finalmente sono stati tutelati i diritti di un'intera
cittadinanza che ha subito e sta ancora subendo un danno ambientale ma
che finalmente ha vinto una grossa battaglia. La prossima – continua il
sindaco - sarà la bonifica di Parco Saurino che è ormai alle porte (con
ogni probabilità i lavori inizieranno entro quest’anno), ess
endo inserito quale primo intervento di bonifica in provinci!
a di Cas
erta da parte del Ministero dell'Ambiente, ed anche questo grazie al
nostro lavoro che ci ha tenuti impegnati anche presso i ‘palazzi
romani’: sono stato sentito presso la Commissione bicamerale
d’inchiesta in Senato, dalla quale tutta la situazione ha preso le
mosse, a chiara dimostrazione che la politica non può limitarsi al
proprio ambito comunale ma va portata con efficacia presso le sedi più
opportune. Insieme alla bonifica di Parco Saurino – ha concluso il
sindaco Antonio Papa - ci dovrà essere anche quella di Ferrandelle. Le
battaglie sono tante, ma le vinceremo"
c.s.