CALVI
RISORTA -Ennesimo caso di scavo archeologicoclandestino nell’ambito di
competenza dell’Ufficio Archeologico di Calvi Risorta, che, un patrimonio di
vestigia e reperti più che invidiabile, è spesso preso di mira da tombaroli e trafficanti
di antichità senza scrupoli. A scoprirlo, nel corso di un’articolata e ben
mirata azione di controllo e sicurezza dela zona di loro pertinenza, i
Carabinieri della Stazione del grosso ed importante centro dell’Agro Caleno.
Nel pomeriggio di ieri, i militari
comandati dal Maresciallo Petrosino, portatisi in località San Casto, hanno
rinvenuto i resti di una tomba di poca paleocristiana, scavata di recente. Nei
pressi dell’antica sepoltura, un teschio, che i tutori dell’ordine intervenuti
hanno recuperato e portato in caserma, avvertendo del rinvenimento il Dirigente
del Ufficio Archeologico calvese, Dottor Antonio Salerno, che si è
immediatamente recato sul luogo del ritrovamento con al seguito l’Assistente
Tecnico-Scientifico per gli Scavi Archeologici, Vincenzo Picone. Scopo
principale quello di accertare se il teschio in questione fosse dell’epoca
della sepoltura profanata da purtroppo ancora ignoti malviventi o più recente.
A fugare ogni dubbio il Dottor Salerno che ha stabilito, senza ombra di dubbio
che si tratta di un teschio risalente alla stessa epoca della tomba in parola.
Espletate le formalità di rito e congedati i due funzionari intervenuti, i
Carabinieri di Calvi Risorta sono tornati al loro lavoro. L’obiettivo precipuo
rimane quello di darci maggiormente dentro per rintuzzare a dovere il triste
fenomeno dei tombaroli, che, per pochi spiccioli, arrecano ingenti danni al
nostro patrimonio artistico ed archeologico, alimentando un mercato clandestino
che, grazie ad un indotto malavitoso di notevole portata, spesso alletta anche
i ‘palati’ di più di un esponente della malavita organizzata.
Daniele Palazzo