Pietro Andrea Cappella |
PIEDIMONTE MATESE. Risanamento
delle casse consortili e riduzione dei costi di funzionamento: sono queste le
direttrici lungo cui si è mossa l’azione dell’amministrazione del Consorzio di
Bonifica del Sannio Alifano in questo primo anno post-elezioni svoltesi nel
marzo 2011. A tracciare un bilancio dell’azione perseguita dal maggio dello
scorso anno, quando ci fu l’insediamento della maggioranza di Campagna Amica, è
stato il presidente Prof. Pietro Andrea Cappella nel corso di una conferenza
stampa tenutasi nel suo ufficio al primo piano della sede di viale della
Libertà. Affiancato dal deputato Giovanni Leggiero, dai consiglieri Giuseppe
Pacelli e Alfonso Santagata e dal direttore generale Massimo Natalizio,
Cappella ha illustrato l’attività posta in essere dalla deputazione
amministrativa e dal consiglio dei delegati in questi primi 12 mesi “sempre nell’ottica di razionalizzare le
spese di gestione dell’Ente, tanto che siamo stati noi i primi a dare il buon
esempio con il sottoscritto che si è tagliato lo stipendio di ben oltre il 50%
ed il vice presidente Raffaele Di Robbio e gli altri componenti la deputazione
che hanno rinunciato all’indennità di funzione”. Una
politica di abbattimento dei costi che è passata attraverso “la drastica diminuzione del contenzioso
legale affidato all’Anbi per i ricorsi dinanzi alla Commissione Tributaria che
ci ha permesso di risparmiare centinaia di migliaia di euro e di vincere molte
più cause, delle spese di progettazione, di assicurazione e di sicurezza sul
lavoro”, così come la risoluzione dei contratti “di telefonia per il sistema di telecontrollo nella piana alifana mai
partito, e la rimodulazione delle spese telefoniche della struttura interna”,
senza dimenticare che a breve “noleggeremo
due auto che ci consentiranno di risparmiare decine di migliaia di euro di
rimborsi chilometrici ai dipendenti che fino ad oggi hanno utilizzato la
propria auto per spostarsi sul vasto bacino consortile”. Ma
il presidente ha voluto anche replicare alle “accuse totalmente infondate ed artatamente diffuse nell’opera di
dossieraggio messo in campo da una parte dei consiglieri della Riscossa”
sull’aumento dei ruoli che “sono stati
solo incrementati del 7,75%, di cui il 2,75% dovuto all’adeguamento del costo
della vita (secondo ISTAT) e la rimanente parte per il pagamento di spese
obbligatorie e l’assolvimento di altre obbligazioni di legge; altro che 12% o
25% come vuole far credere chi, con i suoi ricorsi al Tar sulle elezioni dello
scorso anno, ha provocato un ulteriore danno economico alle casse del Consorzio
per oltre 33 mila euro”. Infine, sulla spinosa questione del trasferimento dei 16 dipendenti
dell’ex Consorzio della Valle Telesina, Cappella ha comunicato di aver chiesto
alla Regione Campania chiarimenti sulle procedure da adottare “al fine di non incorrere in danni erariali
e di non provocare una voragine nei conti dell’Ente”.
C.S.