On. Aldo Patriciello |
NAPOLI. “Nel giorno in
cui ricorre l’anniversario dei Trattati di Roma, con cui i sancì 56 anni fa la
nascita dell’Unione Europea, parliamo e presentiamo una iniziativa che io
considero lodevole che segue quel concetto di condivisione, crescita e
innovazione che erano alla base della costituzione della CEE. Ancor di più perché tale evento
si svolge in un contesto universitario e le realtà accademiche, così come più
in generale tutte le ‘istituzioni culturali’ sono il luogo nevralgico dove si
produce conoscenza e dove il processo di integrazione deve affermarsi come
progetto politico e non semplicemente come mercato economico”. Così l’On.
Aldo Patriciello, deputato al Parlamento europeo e membro delle Commissioni
ITRE e CONT, oggi al convegno, organizzato dall’Università Parthenope di
Napoli, dal titolo ‘UE - Integrazione, sviluppo, lavoro. Sostenere le imprese
per sostenere i giovani’. “La conoscenza – ha continuato Patriciello nel corso del
suo intervento - rappresenta la risorsa
strategica su cui si gioca la capacità dei sistemi di innovarsi e
modernizzarsi. Il futuro sarà sempre più segnato dalla produzione,
accumulazione, circolazione e valorizzazione della conoscenza. Ciò che
conterà sarà la capacità di utilizzare le proprie basi di conoscenza, in genere
costruite su un ambito locale caratteristico, per creare competenze distintive
in grado di entrare nelle reti di formazione della conoscenza globale. La recente crisi economica
deve rappresentare per tutti noi un momento da cui ripartire valorizzando e
sfruttando in maniera costruttiva le energie più nobili dei nostri territori
per ridisegnare un sistema Paese con delle riforme orientate appunto sulla
conoscenza. Le risorse ci sono e in gran parte sono state messe a disposizione
dall’Unione europea ma occorre lavorare in modo sinergico affinché amministratori
locali, provinciali, regionali ed europei possano drenare queste preziose
risorse per la crescita economica tramite progetti credibili e sostenibili
tanto dal punto di vista economico quanto ambientale e sociale. Dal
Settimo Programma Quadro, di cui siamo all’ultimo anno di applicazione, a
Orizzonte 2020 che entrerà in vigore il 1 gennaio 2014 e avrà una
dotazione in bilancio di 80 miliardi di euro per i prossimi sette anni. Dal riordino della programmazione dei Fondi strutturali, alle sfide della
nuova Politica Agricola Comune, dai programmi di micro credito Jasmine e
Jeremie ai finanziamenti per l’internazionalizzazione delle imprese, dalle
iniziative per i giovani a quelle sociali sono numerose le opportunità presenti
e future che l’Unione europea permette di cogliere. Le università, in quanto
fornitrici di know-how, devono rappresentare in misura crescente il cardine
attorno al quale far ruotare tutti i processi di ricerca, aumentando le collaborazioni transnazionali e interagendo con il mondo
imprenditoriale e con le amministrazioni
locali al fine di creare dei cluster tesi a rafforzare il tessuto economico
regionale. Solo valorizzando in modo appropriato i
frutti della ricerca, mediante una crescente interazione tra mondo produttivo e
accademico, si riuscirà ad intercettare preziose risorse economiche e si
impedirà al contempo la svendita intellettuale cui tanti ricercatori vanno
incontro se non opportunamente sostenuti nello svolgimento delle proprie
mansioni. Dal canto nostro, in Parlamento lavoreremo in
questo anno di fine legislatura affinché si rafforzi la solidità economica del
nostro Continente mediante un’Unione sempre più politica basata sulla comunione
di intenti e di valori. Sviluppare un pensiero e trovare un’anima:
è questa la vera sfida che le
istituzioni comunitarie, fatte per unire completamente ciò che è simile, per
avvicinare ciò che è ancora diverso, hanno di fronte a sé per riformarsi e
rafforzarsi. Ognuno di noi, ha la responsabilità di essere protagonista e
custode del sogno europeo”.
Ufficio
Stampa On. Aldo Patriciello