22 marzo 2012

Il Sindaco Del Gaudio visita la mensa della Elementare "Lorenzini".

Pio Del Gaudio
Caserta - "Mi sono recato personalmente nella mensa della scuola elementare Lorenzini, senza alcun preannuncio, come ho già fatto altre volte dall'avvio del servizio. Ho parlato con gli alunni, gli insegnanti, il personale della mensa accertando che a tutti i bambini presenti era stato assicurato il pasto, anche a quelli che per loro scelta si recano nel refettorio con una colazione portata da casa. Ho ottenuto conferma dal dirigente comunale Giammaria Piscitelli e dai responsabili del servizio mensa che a tutti gli alunni è sempre stato prestato il servizio, indipendentemente dalle procedure amministrative e di controllo sul pagamento dei ticket da parte dei genitori. Devo ritenere a questo punto menzognere le voci diffuse nei giorni scorsi a proposito del diniego che sarebbe stato opposto ad alunni i cui genitori non avevano adempiuto al pagamento dei ticket mensa". Lo dichiara il sindaco Pio Del Gaudio, dopo aver incontrato, presso la scuola elementare Lorenzini, alunni, personale docente e addetti della mensa con i quali si è intrattenuto anche durante lo svolgimento del servizio, verificandone l'andamento.

Salvatore Candalino

I CAMPIONATI REGIONALI DI CANOA ALL’HYPPO KAMPOS.

CASTEL VOLTURNO -  Dopo il triathlon ancora un appuntamento all’Hyppo Kampos di Castel Volturno per gli sport acquatici: domenica 25 difatti è la volta della canoa nel bacino in località Mezzagni si svolgerà il campionato regionale in “acqua piatta” open per i giovani, che gareggeranno sulla distanza di 200 metri. La competizione, organizzata dal delegato provinciale Andrea Gargano con il patrocinio della Federazione regionale Canoa e Kayak di cui è presidente Sergio Avallone, avrà inizio alle 10.30 ed è riservata alle categorie allievi, cadetti, ragazzi e master. Una ventina le prove in programma, cui potranno prende parte anche atleti provenienti da altre regioni trattandosi di una gara open. “L’ormai collaudata scelta dei laghetti nell’entroterra domizio per ospitare allenamenti e competizioni di sport acquatici –sottolinea il presidente del Comitato Provinciale Coni Michele De Simone- è la conferma che la progettualità portata innanzi attraverso la rassegna Un Mare di Energia, che aveva privilegiato appunto canoa, sci nautico, triathlon, etc. continua a dare frutti positivi, visto che tutte le discipline inserite sperimentalmente in quella iniziativa hanno proseguito, anche autonomamente, a scegliere la location di Castel Volturno per organizzare competizioni regionali e nazionali. Il che ribadisce la bontà del progetto volto non solo al migliore utilizzo del comprensorio lacustre, ormai di fatto esistente sul territorio, ma alla moltiplicazione degli effetti indotti dalle manifestazioni ospitate, il cui apporto all’economia del turismo non è certo ininfluente”.

Salvatore Candalino

ANCHE IL NAVIGAVOLTURNO ALLE GIORNATE FAI

Capua - Anche il NavigaVolturno alle giornate Fai di primavera, che, quest’anno, renderanno visitabili a Capua sabato 24 e domenica 25 marzo dieci beni artistici, abitualmente chiusi, tra animazioni d’arte, sport e degustazioni. “Il Fai accende i riflettori sulle meraviglie del nostro territorio – sottolinea Donatella Cagnazzo, capo della delegazione Fai di Caserta – sta poi alle istituzioni, alle associazioni, e ai cittadini, lasciarli accesi per sempre facendoli propri attraverso iniziative e azioni concrete di valorizzazione. E Capua non merita l’abbandono all’incuria dei suoi tesori”.  “Il mondo dello sport– ricorda il presidente del Coni Michele De Simone– è sempre vicino all'ambiente ed ai beni culturali, in quanto moltissimi eventi agonistici sono ospitati in contesti naturali e monumentali; con il NavigaVolturno riproponiamo a Capua l'utilizzo turistico e sportivo del fiume, il più lungo tra i corsi d'acqua del Sud, carico di memorie storiche particolarmente legato all'unita' d'Italia”. La presentazione delle Giornate Fai si è svolta presso il Comune di Capua alla presenza della presidentessa Fai delegazione di Caserta Donatella Cagnazzo, del sindaco di Capua Carmine Antropoli, il consigliere Agrisviluppo Giuseppe Falco, il capo ufficio stampa della soprintendenza ai Beni Culturali Enzo Zuccaro, il presidente Coni Caserta Michele De Simone, accompagnato da Carlo Tizzano del Centro Nautico Enel di Presenzano, l’assessore al marketing territoriale di Capua Guglielmo Lima, e l’assessore allo sport di Capua Antonio Minoja.Tra le animazioni previste durante la due giorni di primavera Fai, appunto, il soft rafting sul fiume Volturno con il “NavigaVolturno”, in collaborazione con il Coni, a cura del Centro Nautico Enel Presenzano guidato dall’olimpionico di canottaggio Davide Tizzano, è la “chicca” più significativa, perché consente a capuani e non di scoprire o riscoprire il Volturno, per tanti versi legato alla storia della città di Capua ed all’unità d’Italia grazie alla famosa battaglia del Volturno, decisiva per la travolgente avanzata dei garibaldini. Sabato e domenica, all’imbarcadero realizzato ai piedi del ponte Romano, saranno disponibili per i visitatori gommoni, canoe e gli spettacolari “dragon boat” che, in perfetta sicurezza, consentiranno di effettuare minigite in barca sotto la guida di istruttori qualificati.  “Dopo le prime edizioni del NavigaVolturno a partire dal 2006 con la discesa del fiume dalle sorgenti fino alle foci sul litorale domizio –evidenzia il campione olimpico Davide Tizzano, patron del progetto- l’iniziativa è proseguita soprattutto nell’alto corso del Volturno con partenze dal Centro Nautico Enel di Presenzano, in funzione presso il bacino artificiale della centrale idroelettrica. In questo modo abbiamo inserito una nuova opportunità nel pacchetto di offerte turistico sportive della provincia di Caserta”. 

Salvatore Candalino

Castello di Limatola tra arte e l’arte in tavola.


il Castello di Limatola
LIMATOLA. Domenica 25 marzo alle ore 17.00, Ernesto Paleani presenterà il CESIT (Centro Studi Internazionale sui Templari) e le iniziative che si svolgeranno presso lo stesso Castello dal 29 aprile al 01 maggio prossimo venturo: Congresso Internazionale sui Templari, Istituzione della Banca dati sul Medioevo del centro di Studi internazionali storici e geocartografici. Verrà inaugurata in anteprima la mostra “ Cavalieri: Riccardo Dalisi nel Castello di Limatola” progettata dalla Soprintendenza BAPSAE  di Caserta e Benevento per la XIV Settimana della Cultura  14-22 aprile, una serie di sculture dell’artista designer napoletano che dialogano sia con la valenza medioevale della struttura sia con le tecniche cavalleresche oggetto del Convegno Internazionale sui Templari. Alla stessa tematica si ispirano le opere dell’artista Elena Cirella, “ Sirene e Cavalieri “, esposte nello stesso Castello. Inoltre sarà presentato il libro del Prof. Giuseppe Aragosa “ L’ara del procuratore romano Tito Severino nel castello di Limatola”. Interveranno: Barbara Visentin, archeologa dell’Università della Basilicata, Rossella Del Prete dell’Unisannio, Gianluca Punto, archeologo dell’associazione “Terre dei Gambacorta” , Aniello Cimitile, presidente dell’amministrazione provinciale, il sindaco di Limatola Mario Marotta e l’assessore alla cultura del comune Michele Marotta. Per l’occasione, e in considerazione dell’ennesima medaglia d’oro del team Campania, capitanato dall’executive chef Giuseppe Spina e dallo chef pasticciere  Federico Sorrentino agli Internazionali d’Italia tenutasi a Massa Carrara a marzo 2012, sarà possibile  gustare nel ristorante la Taberna “ Le Scuderie” i piatti elaborati alla competizione. Il Castello ospiterà la mostra dal 25 marzo al 01 maggio e in tale occasione vi sarà una promozione sul menu degustazione.

C.S.

INCONTRO SULL'AGRICOLTURA SINERGICA .

CASERTA.Le associazioni Gruppo di Acquisti Solidali “La tavola Rotonda” e WWF Agro Aversano-Napoli nord e Lit. Domizio organizzano un corso di “agricoltura sinergica” Prossimo incontro sull'agricoltura sinergica e realizzazione orto sabato mattina 24 marzo alle ore 9 sul terreno posto a San Tammaro, provenendo dallo spartimento (il bivio strada statale S.Maria C.V.-Aversa-Capua) proseguendo in direzione Capua superata la doppia curva è posto sul lato sinistro lungo la strada, si accede tramite la prima stradina sulla sinistra!!! partecipazione gratuita ed aperta a tutti! buona giornata!
ps portare pranzo al sacco da condividere con gli altri partecipanti per un bel pic-nic primaverile. L’agricoltura sinergica è un metodo di coltivazione che cerca di riprodurre l’autofertilità dei boschi e dei terreni riducendo al minimo gli interventi sul suolo e favorendo la sinergia tra flora e microfauna.  Si basa sul principio che, mentre la terra fa crescere le piante, le piante stesse creano suolo fertile attraverso i propri "essudati radicali" (i residui organici rilasciati) e la loro attività chimica svolta con microrganismi, batteri e funghi.
Attraverso questo modo di coltivazione viene restituito alla terra, in termini energetici, più di quanto si prende. 
Ecco i principi fondamentali:
- Fertilizzazione continua del suolo tramite una copertura organica permanente. 
- Coltivazione di specie annuali in associazione a colture complementari, con l'integrazione d'alberi azoto-fissatori. 
- Assenza d'aratura o di qualsiasi altro tipo di disturbo del suolo: il suolo si lavora da solo. 
- Il suolo si aera da solo se noi evitiamo di provocarne il compattamento.

I prodotti ottenuti con questa pratica hanno una diversa qualità, un diverso sapore e una maggiore resistenza agli agenti patogeni.
In un terreno gestito dal G.A.S. di Aversa lo scorso autunno è stato seminato un grano antico (Germanella) recuperato da una piccola comunità di Montella (AV); a giugno, quindi, si dovrebbe riuscire a produrre pane a “km zero”.

Per ulteriori info:
Francesco Autiero (WWF) – cell. 3331850946
Nicola Ciccarelli (G.A.S.) – cell. 3355621438

al seguente link le foto dello scorso incontro:

Casal di Principe, Abbate (PD): “L’appoggio della Pdl a Renato Natale, messaggio incoraggiante per la politica ed il paese”


Dario Abbate
CASERTA. Un’altra Casal di Principe è possibile così come un altro modo di intendere la politica”. E’ il commento di Dario Abbate, Segretario del Coordinamento provinciale del Pd Caserta, intervenuto sulla vicenda dell’appoggio del Pdl alla candidatura dell’ex segretario cittadino del Partito Democratico, Renato Natale. “Accogliamo con favore la disponibilità dichiarata dai portavoce del Pdl di Casal di Principe di sostenere la candidatura di Renato Natale a sindaco della città- dichiara Abbate- Siamo convinti che il sostegno comune delle forze politiche cittadine all’amico Renato,  che il Pd ha univocamente indicato dallo scorso dicembre come l'uomo in grado di guidare una riscossa civica per Casale, vada  nel senso di un recupero possibile, senza pregiudiziali né veti alle eventuali coalizioni. Quanto sta accadendo in questi giorni- conclude-  è il chiaro segnale che le forze perbene si stanno riappropriando di Casal di Principe ed è ora che anche l’ immagine di questa città sia redenta”.

COMUNICATO PD CASERTA

In Consiglio per la nuova legge regionale sul riutilizzo dei beni confiscati

On. Mafalda Amente
 NAPOLI – “E’ bello che proprio nella giornata in ricordo delle vittime di mafia, la conferenza dei capigruppo  abbia finalmente calendarizzato la nuova legge regionale per il riutilizzo dei beni confiscati: martedì prossimo il testo arriverà in consiglio”. Lo annunciano in una nota congiunta Antonio Amato (Pd), Mafalda Amente (Pdl) e Corrado Gabriele (Pd), componenti dell’Ufficio di Presidenza della Commissione Regionale Beni Confiscati. “E’ una proposta di legge molto importante, costruita da questa commissione in modo partecipato con l’Agenzia Nazionale, le associazioni, le parti sociali. Una proposta che prevede finanziamenti per progetti di riutilizzo sostenibili e inclusivi, un aiuto concreto ai comuni, interventi mirati sulle aziende confiscate e, soprattutto, mette al centro di tutte le politiche regionali, da quelle agricole a quelle del lavoro, in modo trasversale, il riutilizzo dei beni confiscati. Abbiamo atteso oltre 10 mesi che si completasse l’iter delle commissioni -  affermano i consiglieri regionali - Abbiamo dovuto superare ostacoli enormi, ma si è raccolto il sì bipartisan e unanime di tutti. Per questo siamo certi che la discussione in consiglio porterà all’approvazione di una legge che fa del riutilizzo dei beni confiscati un asset strategico di questa regione”. “Siamo convinti - concludono i rappresentanti della commissione - che la lotta alla camorra rappresenti il punto cruciale di tutte le politiche di sviluppo di questa regione, e che investire sul riutilizzo dei beni confiscati rappresenti il migliore modo per restituire giustizia a quanti ne hanno dovuto subire la vigliacca violenza criminale”.

dott. Luciano Mottola
addetto stampa
On. Mafalda Amente

Un tavolo per lo sviluppo concertato del territorio.

Pio Del Gaudio
Caserta - Un tavolo per lo sviluppo concertato del territorio. Lo ha convocato, per venerdì mattina in Comune, il sindaco Pio Del Gaudio, chiamando a parteciparvi le associazioni d'impresa, quelle del commercio e dell'artigianato, i sindacati. "Abbiamo coniato il nome 'CredinCaserta' per un'iniziativa che vogliamo indirizzare a sviluppare più fiducia nelle potenzialità del territorio oltre che il credito da assicurare alle imprese di qualunque tipo che vogliano investire su Caserta. Come abbiamo detto già in campagna elettorale, alle imprese devono essere garantite agevolazioni e opportunità, anche in relazione alle aree produttive di prossima attivazione. Confronteremo le nostre idee con i partecipanti al tavolo, per realizzare al meglio le attività che ci auguriamo possano essere stabili e fonte certa di appetibilità del territorio comunale per fare impresa e garantire sviluppo e occupazione".

Salvatore Candalino

Reggia di Carditello, Abbate (PD): “Soddisfatti per la visita del Governo ma ora calendario di interventi per il recupero del Real sito”

Dario Abbate
La visita odierna del Ministro per i beni e le Attività Culturali, Lorenzo Ornaghi che ha voluto prendere personalmente visione dello stato del Real Sito, conferma l’attenzione del Governo alla Reggia di Carditello dopo anni di disinteresse, grazie anche all’intervento decisivo dei Parlamentari del Partito Democratico, Stefano Graziano e Pina Piecierno. Tra le priorità del Ministero deve ora esserci il sostegno diretto agli Enti locali nel processo di recupero del complesso”. Lo dichiara Dario Abbate, Segretario del coordinamento provinciale del Pd Caserta intervenendo sull’incontro di questo pomeriggio presso la Prefettura di Terra di Lavoro. All’ordine del giorno, la vicenda del Real sito: “Siamo convinti- dichiara Abbate- che il caso della Reggia vada risolto in sede locale con la partecipazione attiva della Provincia, della Regione e del Comune di San Tammaro. Siamo soddisfatti della posizione assunta dal Ministero a tutela del nostro patrimonio culturale e speriamo si possa a breve predisporre un calendario di interventi che consentano il restauro, la bonifica e la rassegnazione al territorio dell’antico sito borbonico. In tale prospettiva il Partito Democratico sarà incalzante nel verificare che gli impegni assunti siano puntualmente rispettati: consideriamo quello di oggi un importante punto di partenza in difesa della Reggia di Carditello”
 
Comunicato Ufficio Stampa

DOCUMENTO UNITARIO DEI SINDACATI E DELLE RAPPRESENTANZE DEI COMPARTI SICUREZZA, DIFESA E SOCCORSO PUBBLICO IN MERITO ALL’ARMONIZZAZIONE PREVIDENZIALE

 Ogni Paese democratico e avanzato, in particolare quelli industrializzati, al fine di garantire un progresso prosperoso e costante, sia sotto il profilo economico che sociale ha necessità di organizzare alcuni asset che sono strategici per il raggiungimento di tali obiettivi.Oltre alla formazione, elemento di valore strategico imprescindibile oltre che essenziale per la costruzione di una classe dirigente capace di governare lo sviluppo del Paese, ma nel contempo anche di progettare le nuove strategie che si impongono per affrontare le sfide della globalizzazione per essere al passo dei tempi, il Paese necessita di un sistema sicurezza efficiente ed efficace, intendendo per sicurezza il significato più ampio nell’accezione del termine (sicurezza sociale, sicurezza economica, sicurezza relazionale, ordine e sicurezza pubblica, sicurezza penitenziaria, giustizia sociale, amministrativa, industriale e penale, difesa interna ed esterna del Paese, soccorso pubblico efficace ed efficiente). 
La stessa Comunità Europea ha deliberato che la sicurezza, nel senso appena detto, diversamente da come era stata intesa sino a poco tempo fa ovvero un costo di sistema, costituisce elemento imprescindibile e condizione irrinunciabile anche per lo sviluppo economico e quindi volano di sviluppo per attrarre gli investimenti stranieri che, in difetto di tale garanzia preferiscono mercati diversi.
Per poter garantire livelli efficienti ed efficaci su questi settori la storia del nostro Paese, e con essa quindi tutta la legislazione che si è sviluppata negli anni, ha affermato in modo incontrovertibile che gli operatori chiamati a svolgere queste delicate funzioni dello Stato (il cosiddetto “cuore dello Stato” definito dal Presidente Monti) devono rispondere a precisi, rigorosi e particolari requisiti sotto il profilo morale, civile e psicofisico e attitudinale (non è un caso che non tutti riescono a superare il concorso e le prove di efficienza per l’accesso e la formazione a queste funzioni).
Ciò, anche in relazione, essendo questo un ulteriore elemento di garanzia sull’efficacia, sulla trasparente ed efficiente azione che lo Stato esercita, stando attento a coniugare gli interessi generali con quelli dei singoli individui, alla necessità che gli operatori per poter attendere alle mission loro affidate, debbono utilizzare al massimo la propria professionalità ed in alcuni casi riguardo ai compiti istituzionali di tutela dell’ordine pubblico costretti a ricorrere anche all’utilizzo della forza e, in estrema ratio, anche all’uso della armi, oltre che a prestarsi, senza risparmiarsi, per la sicurezza collettiva, sia durante che al di fuori dell’orario di lavoro, in quanto destinatari di norme “specifiche” che ne impongono il servizio h24.
Rigore, professionalità, prestanza fisica e soprattutto equilibrio, sono gli elementi essenziali affinchè questi operatori possano conseguire gli obiettivi che lo Stato gli richiede.
In questa ottica anche lo status giuridico, di impiego e quello previdenziale ha seguito uno sviluppo che, per quanto parallelo a tutti gli altri lavoratori del pubblico impiego, è stato però sempre caratterizzato da una sua specificità.
Specificità che, anche in un momento di grave crisi economica che ha portato ad una revisione dell’assetto complessivo della macchina pubblica attraverso una sua razionalizzazione, ha trovato cittadinanza addirittura in una precisa norma contenuta nella legge n. 183 del 4 novembre 2010.
L’articolo 19 della citata norma recita:
  1. Ai fini della definizione degli ordinamenti, delle carriere e dei contenuti del rapporto di impiego e della tutela economica, pensionistica e previdenziale, è riconosciuta la specificità del ruolo delle Forze Armate, delle Forze di Polizia e del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, nonché dello stato giuridico del personale ad essi appartenente, in dipendenza della peculiarità dei compiti, degli obblighi e delle limitazioni personali, previste da leggi e regolamenti, per le funzioni di tutela delle Istituzioni democratiche e di difesa dell’ordine e della sicurezza interna ed esterna, nonché per i peculiari requisiti di efficienza operativa richiesti e i correlati impieghi in attività usuranti.
  2. la disciplina attuativa dei principi e degli indirizzi di cui al comma 1 è definita con successivi provvedimenti legislativi, con i quali si provvede altresì a stanziare le occorrenti risorse finanziarie… omissis
In sostanza la norma de quo statuisce che gli operatori di questi Comparti e le rispettive Amministrazioni di riferimento, in relazione al particolare status, devono essere valutati e considerati non solo nell’ottica di quella che è la normale dinamica contrattuale e previdenziale prevista per tutti i lavoratori; ad essi bisogna guardare in relazione alle peculiari funzioni attribuite alle Amministrazioni di appartenenza che, in assenza di operatori che siano selezionati e messi in condizioni di operare con altrettante condizioni peculiari, verrebbero vanificate e con esse le condizioni di tutela e di difesa delle Istituzioni democratiche così come quelle dell’ordine e della sicurezza interna ed esterna e del soccorso alle popolazioni. Va precisato che a partire dal 1992 con la cosiddetta riforma Amato, che già all’epoca ristrutturò il sistema previdenziale del nostro Paese per renderlo compatibile sia allo stato sociale, che da sempre ha accompagnato la nostra cultura, ma anche alle compatibilità economico finanziarie che lo Stato doveva sostenere per garantire entrambi gli interessi, e successivamente con la riforma Dini, il modello previdenziale degli operatori di questi Comparti è stato falcidiato annullando, di fatto, la specificità degli appartenenti pur riconfermando quella delle Amministrazioni. Ulteriori colpi che hanno oltremodo vanificato la specificità, si sono registrati con l’emanazione della legge finanziaria n. 724/94 (cosiddetta finanziaria Berlusconi), che ha ridotto il rendimento del modello previdenziale di questo personale dal 3,60% annui al 2%. Con il decreto legge 112/2008 (c.d. decreto Brunetta), si è avuto un ulteriore colpo che ha definitivamente e quasi del tutto equiparato il rendimento della pensione di questi professionisti della sicurezza a quelli del restante pubblico impiego, fatta eccezione di alcuni istituti che però sono a carico del lavoratore e non dell’erario che restano l’ultima chimera a salvaguardia di una specificità che nel tempo si è manifestata sempre più in modo negativo e contraddittorio .In sostanza con l’applicazione del metodo contributivo, accompagnato con il rendimento del 2%, anche agli operatori di questi Comparti, la pensione non viene più determinata, a prescindere dall’età anagrafica dell’operatore e per quanti anni egli la percepirà, come avveniva in precedenza con il metodo retributivo, ma viene calcolata sulla base degli accantonamenti che il lavoratore effettua, rispetto alla retribuzione che percepisce nel corso dell’intera vita lavorativa. Questo, ancora una volta a danno della declamata specificità. Infatti, mentre per tutti i lavoratori pubblici e privati sono state avviate da tempo forme previdenziali complementari, finalizzate a coprire i gap sul trattamento di pensione con l’introduzione del sistema contributivo (tra quanto si è percepito in servizio e quanto invece si è maturato in termini di pensione), per il personale del Comparto l’ipotesi di accordo quadro, che dovrebbe definire le regole del “gioco”, appare ancora lontana. Tutto ciò senza che siano mai state poste in essere formule per tutelare, soprattutto, gli operatori assunti dopo il 1° gennaio 1996 che saranno i primi e più vessati destinatari del sistema contributivo. È opportuno rammentare, come previsto dalla norma, che l’età anagrafica individuata come limite ordinamentale rispetto al quale il lavoratore è costretto al pensionamento, incide oggi in maniera sostanziosa sul quantum della pensione. Infatti, con l’applicazione del sistema contributivo, sono fondamentalmente due i parametri che determinano la misura del trattamento di quiescenza spettante: l’ammontare dei contributi versati e il relativo coefficiente di trasformazione, che aumenta in ragione dell’età anagrafica in cui è obbligatorio il collocamento in quiescenza.
Il prodotto della moltiplicazione tra contributi versati e coefficienti di trasformazione, suddiviso in funzione della speranza di vita fissata dall’ISTAT, consente poi di determinare il rateo di pensione (maggiore il tempo intercorrente tra l’età di cessazione dal servizio e il raggiungimento della speranza di vita, più basso sarà il rateo di pensione). Pertanto il limite anagrafico ordinamentale individuato per la cessazione dal servizio, che funzionalmente le Amministrazioni hanno necessità di mantenere basso, incide in maniera determinanti e penalizzante sull’ammontare delle pensioni, in modo direttamente proporzionale all’età di collocamento a riposo. In concreto questo complesso meccanismo determina che prima si verifica l’uscita del lavoratore, di conseguenza maggiore sarà il numero dei ratei che dovrà percepire, più basso sarà il quantum che percepirà mensilmente come pensione.Tutto questo ci pone di fronte ad una questione che diventa centrale, essenziale e imprescindibile da valutare nelle scelte che il Governo deve operare per armonizzare il sistema previdenziale di questi Comparti in funzione del precetto contenuto nel decreto “Salva Italia”. A fronte di tutto ciò la proposta che i rappresentanti del ministero del lavoro e dell’economia hanno indicato le nostre Amministrazioni, e che queste ultime ci hanno rappresentato risulta essere quella che i lavoratori chiamati ad assicurare la tutela delle istituzioni democratiche, la difesa dell’ordine e della sicurezza interna ed esterna, delle costantemente sovraffollate carceri italiane e il soccorso pubblico, siano impiegati sino a 63 e 65 anni, mettendo anche in discussione gli attuali meccanismi compensativi. Un’ipotesi incredibile specie se messa a confronto con i paritetici operatori dei Paesi stranieri.
Per le Forze armate, tra l’altro, appare un’ipotesi in evidente contrasto con la più volta declamata necessità del ministro della difesa di accelerare l’esodo del personale con le stellette, oggi più anziano, per dare attuazione alla revisione dello strumento militare in modo da renderlo efficiente al passo con quello degli altri Paesi stranieri
In presenza di una proposta come questa è evidente che il problema esula da quello strettamente connesso con la parte previdenziale per assumere un significato politico più ampio. Si tratta difatti di individuare se il Governo e il Paese si possono permettere operatori della sicurezza, della difesa e del soccorso pubblico di 63 e 65 anni, con tutto quello che consegue in termini di annullamento dell’efficienza del sistema che ciò comporterebbe per la inevitabile deriva che ciò comporterebbe per la diminuzione della prestanza fisica, psichica ed attitudinale, o se invece ritengono come le scriventi OO.SS e Rappresentanze ma anche, a quanto risulta come propongono le rispettive Amministrazioni – proprio in funzione delle finalità che le Amministrazioni devono perseguire e la conseguente specificità che deve continuare ad essere richiesta ai loro appartenenti - non si debba individuare un sistema compensativo o di aumento della base su cui si costruisce la pensione che consenta di mantenere l’efficienza, l’efficacia dell’azione e della specificità degli operatori.
Le scriventi Organizzazioni e Rappresentanze, dando per scontata la seconda opzione, osservano che fondamentalmente due sono i problemi da risolvere: perseverare l’efficienza e la funzionalità dei Comparti interessati, impedendone l’invecchiamento, e tutelare i rispettivi operatori, rispettandone la dignità e evitando che la “specificità” che ne determina una particolare usura, si trasformi, paradossalmente, in una penalizzazione pensionistica, a causa dei limiti di età più bassi.
A fronte di tutto ciò, molti sono i meccanismi ipotizzabili sul piano ordinamentale e molti gli aspetti sui quali è urgente e imprescindibile discutere. Perciò queste Organizzazioni e Rappresentanze hanno chiesto e ottenuto, dopo la manifestazione del 13 marzo scorso, un confronto aperto con i ministri interessati evidenziando contestualmente l’urgenza di una legge delega per il riordino del sistema e delle carriere ritenuto, quest’ultimo, significativamente connesso al processo di armonizzazione del regime pensionistico ma anche al mantenimento della funzionalità e dell’efficienza dei Comparti.
In conclusione, considerato che, negli incontri in sede tecnica tra le varie Amministrazioni, risulta che sia il Dicastero del Lavoro sia e soprattutto quello dell’Economia si siano mostrati inclini ad assimilare tendenzialmente gli operatori della sicurezza, della difesa e del soccorso pubblico alla generalità dei lavoratori, le scriventi Organizzazioni e Rappresentanze dttengono a dire che tale approccio non è assolutamente accettabile, a meno che l’omologazione non comporti anche la parifica delle condizioni di impiego, dei rischi e delle responsabilità e la rimozione degli obblighi, dei vincoli e delle limitazioni che gravano sulle forze di polizia, sulle forze armate e sul Corpo nazionale dei Vigili del fuoco. Nella seconda ipotesi, è bene che si sappia, queste organizzazioni e Rappresentanze rivendicherebbero gli stessi diritti considerati inalienabili per gli altri lavoratori dipendenti quali ad esempio il part-time, la flessibilità dell’orario di lavoro in orizzontale ed in verticale, il diritto di sciopero (con astensione dal lavoro), il diritto ad esercitare altre attività lavorative purché non in modo preminente rispetto alla funzione di pubblico impiegato o in condizioni di esclusività con lo stesso datore di lavoro, i pieni diritti di associazione e libera manifestazione del pensiero per i militari e, non ultimo, il venir meno dell’assoluta disponibilità al servizio per questi operatori e della qualifica permanente di ufficiali ed agenti di polizia giudiziaria e di pubblica sicurezza, per la quale oggi gli interessati vivono in regime di “libertà vigilata.”.Questo è il nodo politico per il quale gli operatori della sicurezza, della difesa e del soccorso pubblico hanno manifestato e sul quale chiedono una risposta incontrovertibile al Governo e alle Forze Politiche di un Paese al quale dedicano quotidianamente ogni energia e per il quale sono tenuti, per “contatto” ma soprattutto per intimo convincimento, a sacrificare anche il bene supremo della vita.
POLIZIA DI STATO
SIULP
(Romano)
SAP
(Tanzi)
UGL-Polizia di Stato
(Mazzetti)
CONSAP
(Innocenzi)
POLIZIA PENITENZIARIA
SAPPE
(Capece)
UIL Penitenziari
(Sarno)
FNS-CISL
(Mannone)
UGL Penitenziaria
(Moretti)
CNPP
(Di Carlo)
CORPO FORESTALE DELLO STATO
SAPAF
(Moroni)
UGL-Forestale
(Scipio)
FNS - CISL
(Mannone)
(Rossi)
UIL CFS
(Violante)
SNF
(Laganà)
CORPO DEI VIGILI DEL FUOCO
FNS - CISL
(Mannone)
UIL VVF
(Lupo)
CONAPO
(Brizzi)
UGL - VVF.
(Cordella)

RAPPRESENTANZE MILITARI DELLE FORZE DI POLIZIA
COCER CARABINIERI
COCER GUARDIA DI FINANZA
RAPPRESENTANZE MILITARI DELLE FORZE ARMATE
COCER ESERCITO
COCER AERONAUTICA MILITARE
COCER MARINA MILITARE

flat nuke

Al Distretto Militare “Afghanistan un giorno per caso”. Presentato il Libro della soldatessa alla presenza dell’on. Paglia


Luigina De Simone
CASERTA. Questa sera alle ore 17:00 presso la Sala “Reggia” del Centro Documentale di Caserta, (ex Distretto Militare), alla presenza di autorità civili e militari, sarà presentato il libro “Afghanistan un giorno per caso” scritto da Luigina De Simone, già soldatessa della Brigata Friuli, e residente nel comprensorio del Distretto di Caserta,  Il libro racconta le impressioni di una donna soldato sulle esperienze vissute durante la sua missione militare in Afghanistan nel 2008, e si sofferma sugli aspetti sociali che comprendono la condizione della famiglia afghana e della donna nell’Islam. Un diario genuino e leggero che indicizza la voglia di cambiare le cose anche coi piccoli gesti, l’umanità che sta dietro ogni persona, l’amore per una terra che sembra esistere soltanto nella mente di chi vi è stato. “L’evento – ha commentato il capo del Cedoc Caserta, il comandante Luciano Iannetta -  è stato organizzato ritenendo l’opera di interesse sociale notevole stante la tipologia e la qualità dei contenuti trattati in un tessuto sociale che gode di una consolidata tradizione militare, considerato che il territorio Campano è ad alta densità di militari sia in servizio che in quiescenza, che si riconosce se non addirittura si identifica nelle problematiche trattate ed in particolare nelle missioni di pace svolte dal nostro Esercito.” Tra i relatori al Distretto la prof.ssa Anna Maria  Zaccaria, Ord. di Sociologia dell’Università “Federico II” di Napoli, prof.ssa Alba Cetara Muto, giornalista, Gen. D. Antonio Sambuco, Comandante del R.U.A. di Capua, Gen. B. Guido Mandriani, Comandante CME “Campania”, magg. M.O.v.m. Onorevole Gianfranco Paglia.

Ernesto Genoni