02 agosto 2011

Tornano i ladri di canarini a Caiazzo.

CAIAZZO. Oltre alle scorribande che delinquenti provenienti per lo più dall'agro aversano e napoletano commettono per  le campagne caiatine alla ricerca di uccellini da canto, come da più parti segnalato, da qualche lettore anche con un video che presto contiamo di mettere in rete, alcuni cacciatori di frodo si spingono addirittura fino ai giardini pubblici di piazza Portavetere per depredare, come i più spietati sciacalli, i nidi di questi volatili che proprio durante l’estate, in particolare nei mesi di luglio e agosto, si ripopolano. Il commercio di queste bestiole è un vero e proprio business per questa gente di malaffare, tanto è che qualche anno fa proprio nell'agro aversano intervenne anche la trasmissione "Le Iene" che portò alla ribalta nazionale questo devastante fenomeno. Devastante perché si altera in modo sensibile la fauna delle zone dell'Alto Casertano un tempo ricche di ogni razza di animali ed oggi, purtroppo depauperata. Nel corso della settimana scorsa, alcuni ragazzi stavano partendo all'alba per le vacanze, quando intorno alle cinque del mattino notarono un gruppetto di tre - quattro persone cimentarsi intorno agli alberi dei giardini pubblici caiatini. Ovviamente sulle prime non diedero peso alla vicenda credendo per lo più che si trattasse di persone di passaggio, sebbene a quell'ora anche per una città come Caiazzo che annovera la provinciale 336 che l'attraversa in pieno è abbastanza inusuale notare gente in attesa nei giardini pubblici all'alba. Poi l'amara scoperta dopo qualche giorno, ovvero sabato mattina, quando sono stati notati i resti dei nidi nei pressi degli alberi depredati da questa gentaglia. Ovviamente nessuno si aspettava che si potesse arrivare a tanto, ma adesso la caccia ai nidi di uccelli da canto sta diventando un vero e proprio fenomeno sociale allarmante, perché come sopra scritto è divenuto il business per questi bracconieri da sfruttare proprio in questo periodo temporale particolare. Per chiudere in bellezza nelle città a Nord di Napoli e nei quartieri popolari dell'agro aversano moltissimi residenti detengono centinaia e centinaia di gabbiette con dentro rinchiusi la maggior parte di uccelli da canto. Basterebbe un blitz per colpire anche chi fomenta questo schifoso commercio, ovvero gli amanti di questi animaletti per il solo sfizio di segregarli in gabbia e udirli fischiettare. L'Alto Casertano rappresenta ancora un allevamento privilegiato per i bracconieri.
 
Fonte: teleradionews