GALLO MATESE. Clamoroso episodio nell’ultimo Consiglio Comunale di Gallo Matese dove il Consigliere Francesco Assalone è tornato all’opposizione, aderendo al gruppo capeggiato dall’architetto Michele Santoro. Nonostante la seconda convocazione, per cui sarebbe comunque bastato un numero risicato di presenti, sono saltati tutti i punti all’ordine del giorno, compresa la banalissima approvazione dei precedenti verbali. Fine anno amaro, per il sindaco Francesco Confreda (nella foto), costretto più volte ai toni vocali esasperati per tacitare il tangibile malcontento di una opposizione ringalluzzita dal ritorno, imprevisto, ma non per tutti, dell’ex assessore ai lavori pubblici Francesco Assalone, unico rappresentante della frazione Vallelunga che finora aveva sostenuto il primo cittadino. Assenti due dei cosiddetti “forestieri” che da tempo hanno aderito alla maggioranza, non è bastato neanche il voto personale del primo cittadino per evitare la bocciatura senza appello di tutti i punti iscritti all’ordine del giorno dal sindaco, a quanto è dato sapere assillato in particolare dall’esigenza di ratificare alcune variazioni al bilancio destinate quindi alla decadenza “ad horas”, cioè il 31 dicembre, e dalla più che controversa intenzione di variare la destinazione di un terreno soggetto ad uso civico per consentirvi l’installazione di un impianto eolico da molti definito scandaloso. Proprio la discussione di tale argomento ha fatto dimenticare il pacifico clima festivo a quanti si sono ritrovati a duellare, per fortuna solo verbalmente, anche se, per restare in tema, la saggezza degli antichi adagi ammonisce che “ne ferisce più la lingua che la spada”. Per ottenere tale risultato, il parlamentino gallese era stato chiamato alla nomina di un nuovo tecnico in sostituzione del rinunciatario Fortini, secondo indiscrezioni consapevole dei rischi che avrebbe corso adoperandosi per consentire la trasformazione in edificabile di un fondo rurale soggetto a uso civico, cioè sui quale tutti i cittadini avrebbero potuto rivendicare il diritto di trattenersi e quindi di impugnare il provvedimento in qualunque sede con ottime prospettive di vittoria. Il sindaco, però, ha assicurato i numerosi presenti, fra cui spiccava l’esperto predecessore Giovanni Di Pietrantonio, che nulla cambierà nel senso che, in sostituzione del Comune, provvederà la Regione, tramite un commissario pagato dagli stessi contribuenti. Una minoranza forte di ben sei elementi Michele Santoro, Pietro Trudo, Giovanni Cioffi, Maurizio Mozzone, Michele Pirraglia e il “pentito” Francesco Assalone, ha vanificato quindi la prospettiva, di approvare tutti gli argomenti in seconda convocazione, ma per questo si è rivelata determinante anche la defezione di due cosiddetti forestieri, in tal modo dimostratisi determinanti per le sorti della comunità gallese.