PIEDIMONTE MATESE. Apprensione e tanta paura ieri mattina per un incendio boschivo sviluppatosi già dalle prime ore del mattino, sulle montagne che sovrastano il centro abitato di Piedimonte Matese che ha devastato il costone roccioso a ridosso della città. Il fronte del fuoco, che partiva dalla zona della sorgente del Torano arrivava fino a lambire il centro abitato di Castello del Matese, ha trovato facile presa nei terreni incolti e le sterpaglie, è stato alimentato da un forte vento che spirava dalla Valle dell’inferno che sovrasta la città di Piedimonte Matese. Il forte vento ha reso più difficile il lavoro del servizi antincendio boschivo e della forestale impegnati nell’opera di spegnimento a tale punto da rendere necessario l’intervento di un grosso elicottero della Protezione Civile Nazionale che ha letteralmente bombardato la zona interessata dall’incendio con migliaia di litri di acqua e liquido ritardante per tutta la giornata. Il problema degli incendi boschivi in Campania suscita ormai da qualche anno un interesse non più limitato ai soli addetti ai lavori. La crescita della sensibilità collettiva ai problemi della tutela naturalistica, l'attenzione dei mezzi di informazione, la portata dei danni economici arrecati dal fenomeno, hanno contribuito sensibilmente ad aumentare le forze impegnate, soprattutto d'estate, a ridurre la frequenza e l'estensione degli incendi boschivi. Se fino a pochi anni fa il compito di tamponare l'emergenza era affidato esclusivamente alle esigue forze del CFS e dei VVFF, costretti ad operare in condizioni di estremo disagio e con mezzi insufficienti, oggi esistono strutture operative che dirigono gli interventi su scala nazionale, coordinando tra loro, oltre ai corpi già citati, i mezzi della Protezione Civile, dell'Esercito, degli Enti Locali e del volontariato.
Pietro Rossi
Pietro Rossi