31 maggio 2010

Insieme ai Sindaci dell’Alto Casertano per non compromettere il diritto alla salute dei nostri concittadini.


TEANO. Venerdì 4 giugno, alle ore 17.30, presso il “Salone dell’Annunziata” sito nel Comune di Teano è stata organizzata dal Consigliere Regionale del Pse-Sel, Gennaro Oliviero (nella foto),una Tavola Rotonda sulla Sanità campana, con tutti i Sindaci dell’Alto Casertano, per discutere del piano ospedaliero redatto dal sub commissario Giuseppe Zuccatelli che va a penalizzare fortemente tutto l’Alto Casertano. Ecco l’elenco dei Comuni coinvolti: Ailano, Alife, Alvignano, Baia e Latina, Caianello, Caiazzo, Calvi Risorta, Capriati al Volturno, Castel Campagnano, Castel di Sasso, Castello del Matese, Cellole, Ciorlano, Conca della Campania, Dragoni, Fontegreca, Formicola, Francolise, Gallo Matese, Galluccio, Giano Vetusto, Gioia Sannitica, Letino, Liberi, Marzano Appio, Mignano Montelungo, Piana di Monte Verna, Piedimonte Matese, Pietramelara, Pietravairano, Pontelatone, Prata Sannita, Pratella, Presenzano, Raviscanina, Riardo, Rocca D'Evandro, Roccamonfina, Roccaromana, Rocchetta e Croce, Ruviano, San Gregorio Matese, San Pietro Infine, San Potito Sannitico, Sessa Aurunca, Sparanise, Teano, Tora e Piccilli, Vairano Patenora, Valle Agricola. «L’incontro promosso nasce dalla necessità di costruire, insieme agli Amministratori locali, proposte concrete sul nuovo Piano di riassetto della rete ospedaliera e territoriale, redatto dal Sub Commissario di Governo Giuseppe Zuccatelli e avallato dall’attuale Presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro, nuovo Commissario Straordinario della Sanità – afferma Gennaro OLIVIERO. Non posso nascondere la mia preoccupazione per quale sarà il futuro della Sanità nella Nostra Provincia viste le enormi difficoltà presenti sulla rete dei servizi e delle strutture ospedaliere. Dall’analisi del riassetto della rete ospedaliera della regione Campania emerge in maniera evidente che la Provincia di Caserta è sottostimata: abbiamo un indice di posti letto inferiore rispetto alle altre province della Campania e al di sotto degli indici previsti dal “Patto per la Salute 2010-2012”. Un dato che penalizza i nostri cittadini e non rispondente ai bisogni della popolazione provinciale. Indipendentemente dai colori politici, confido nel senso di responsabilità di ognuno perché oggi viene duramente messo in discussione il diritto dei casertani ad ammalarsi e, in particolar modo, i cittadini dell’Alto Casertano. L’Obiettivo dell’iniziativa – conclude Gennaro OLIVIERO - è quello di costruire e coordinare una proposta complessiva che tenga conto delle esigenze sanitarie dei cittadini dell’Alto Casertano ».


Pietro Rossi

Si inaugurerà domani mattina l'esposizione "CONTAMINAZIONI"dell'artista Gerardo Del Prete.


CASERTA. Si inaugurerà domani martedì 1 giugno 2010 alle ore 18 presso la libreriaFeltrinelli di Caserta in C.so Trieste, l'esposizione "CONTAMINAZIONI"dell'artista Gerardo Del Prete Nella cultura latina e greca, quella da intenderci dei miti, degli Dei e degli eroi, spesso le storie si concludono attraverso delle metamorfosi (Metamorfosi Ovidio). Il cielo, la terra, il sottosuolo ed il fondo del mare, transitano con i personaggi che emigrano da un elemento all'altro. I personaggi delle metamorfosi intendono così prolungare la vita o tenere vivo il ricordo di essa. Le metamorfosi diventano oggetto di eleganza e pretesto di potere nell'Italia rinascimentale delle signorie, nel barocco e nel passato. La metamorfosi di Dafne ed Apollo la dice lunga, così come gli emblemi degli estensi con riferimenti agli eraclei. Nell'ultima fontana della reggia vanvitelliana una crudele metamorfosi proviene dall'ira di una divinità, Diana, che si consuma atrocemente su Atteone. Finalmente con Kafka la metamorfosi acquista il significato estremo, psicologico che come in una contaminazione riesce a sopraffare il lettore. Nella natura dalla tesi di Darwin la sopravvivenza del sistema e la continuità che egemonizzano una serie di metamorfosi sono la deduzione originale di come rispetto al DNA, ai geni e ai cromosomi, noi risultiamo solo dei bellissimi contenitori (involucri). Quanta contaminazione nella realizzazione della vita è letale? E quanta serve ed è vitale? Le meravigliose muse ove si confermano, oppongono, e si contaminano danno la stretta idea di arte totale. Lettura e pittura, parola e suono, come gli ideogrammi nelle culture antiche, danno forma e ricchezza alla comunicazione. Mi spiace dover ammettere che in tutto questo contaminarsi di segni, suoni, immagini, il senso totale non riesce ad innescarsi con gli odori, con i sapori che determinano il gusto. Gli stessi sensi comunicanti che risolvono il misterioso miracolo del respiro negli umani. Mistero inspiegabile ed irrinunciabile al tam-tam della vita.


Paolo Russo

OGGI POMERIGGIO SARANNO PRESENTATE LE IDEE E I PROGETTI PER RIVALUTARE IL CENTRO STORICO.


Piedimonte Matese. Idee e progetti per il centro storico di Piedimonte Matese saranno al centro dell’attenzione nell’incontro tecnico che si terrà questa sera alle ore 18,00 presso l’Auditorium di San Domenico. Sarà presentato il Progetto Laocoonte, con il Presidente Prof. Elio Meschinelli e il Consigliere di Amministrazione Marcellino Iannotta (nella foto) e saranno illustrati dai progettisti i progetti dell’Amministrazione Comunale per il recupero e la riqualificazione di edifici e piazze cittadine.

Pietro Rossi

GIORNATA NAZIONALE DELLO SPORT A PIANA DI MONTE VERNA.


PIANA DI MONTE VERNA. Il sei giugno 2010 sarà una giornata all’insegna dello sport a Piana di Monte Verna, infatti il Comune per la prima volta ha aderito a questa importante rassegna sportiva organizzata dal CONI, giunta alla VII edizione. Aprirà la rassegna alle ore 09:00 un saluto del Sindaco Raffaele Santabarbara, del delegato allo sport Rocco De Crescenzo e del coordinatore territoriale CONI Antonio Sgueglia, poi fino alle 14:00 presso l’ex campo sportivo comunale, il circolo U.S. ACLI ed il campetto dell’oratorio saranno svolte attività quali calcetto, basket, pallavolo, corsa veloce, salto in lungo, salto in alto, bocce, circuiti per bambini della scuola dell’infanzia e diverse altre discipline. Per realizzare la rassegna sono state coinvolte le scuole dell’infanzia, le scuole primarie, le secondarie di primo grado, l’A.s.d. pianese, l’U.S. Acli Monteverna, l’U.S. Acli Associazioni di idee, l’Associazione Sportiva Club Rains e la Palestra Meeting Club di Raffaele Bencivenga; in più collaboreranno gentilmente la C.I.A. (Confederazione Italiana Agricoltori), l’A.N.L.C. mediante il Circolo cacciatori di Piana di Monte Verna e lo stabilimento Parmalat di Piana di Monte Verna. A rendere ancora più ricca la manifestazione, in mattinata l’Associazione Sportiva Club Rains svolgerà una serie di sorvoli con deltaplani, aerei ed autogiro. A concludere la kermesse sarà un piacevole rinfresco all’interno dell’oratorio. A tutti i partecipanti sarà data una medaglia ed una t-shirt con il claim che caratterizza questa VII edizione della giornata dello sport: “ Sport, il miglior allenamento per la vita”.

Pietro Rossi

STAZIONE UNICA APPALTANTE: IL SINDACO TACE


CASTELLO DEL MATESE. In data 21 aprile 2010 il consigliere di opposizione Geppy Zappulo ha presentato al sindaco di Castello del Matese, Antonio Montone, un’interrogazione su un’eventuale adesione alla Stazione Unica Appaltante da parte del Comune. Ad oggi ancora si attende una risposta, positiva o negativa che sia. Vorremmo ricordare al sindaco (conoscitore, a suo dire, delle leggi come nessun altro nel nostro consiglio comunale) che il Testo Unico sugli Enti Locali (TUEL 267/2000) art. 43 comma 1 recita tra l’altro: “…i consiglieri comunali…hanno inoltre il diritto di chiedere la convocazione del consiglio secondo le modalità dettate dall’art. 39, comma 2, e di presentare interrogazioni e mozioni”. Inoltre il comma 3 dello stesso art. 43 recita: “Il sindaco o il presidente della provincia o gli assessori da essi delegati rispondono, entro 30 giorni, alle interrogazioni e ad ogni altra istanza di sindacato ispettivo presentata dai consiglieri. Le modalità della presentazione di tali atti e delle relative risposte sono disciplinate dallo statuto e dal regolamento consiliare”. Siccome nello statuto comunale di Castello del Matese (reso esecutivo dal Co.Re.Co di Caserta il 25.10.1991) non ci sono articoli che disciplinano la presentazione, nè tantomeno i tempi di risposta, riteniamo che sia il TUEL a disciplinare le procedure e di conseguenza possiamo tranquillamente affermare che il sindaco ha disatteso la legge. Ad oggi sono passati 35 giorni e ancora aspettiamo una sua risposta. Intanto noi un’idea ce la siamo fatta. Nei prossimi mesi a Castello arriveranno parecchi milioni di euro e crediamo, con tutta franchezza, che i nostri amministratori vogliano gestire “in house” gli appalti pubblici. Con le norme vigenti è un loro sacrosanto diritto, ci mancherebbe… resta il fatto che vorremmo più chiarezza da parte dei nostri amministratori di maggioranza, vorremmo che la loro sfacciataggine si manifestasse anche quando l’opposizione fa interrogazioni poco consone al loro modus operandi. Comunque la questione non rimarrà inglobata nelle stanze umide del comune di Castello del Matese, nelle prossime ore la vicenda verrà segnalata al Prefetto di Caserta e alla Procura della Repubblica.

Fonte: Comunicato Geppy Zappulo

PIEDIMONTE MATESE L’AVVOCATO IANNITTI INTERVIENE SUL TEMA DELL’ACQUA PUBBLICA.


Piedimonte Matese -Il dibattito che sta animando la opinione pubblica sul tema dell’acqua ha già avuto un risultato concreto. Sono scomparsi in natura i sostenitori pubblici della privatizzazione del servizio idrico integrato e cioè del ciclo delle acque. Essi rimangono nascosti, dissimulati, coperti da un velo di parole, ricchi di chiacchiere, spesso vacanti, che impediscono di leggere le loro reali intenzioni. Le intenzioni sono quelle evidenti. Lasciar passare la buriana, far scemare la attenzione verso questo fondamentale tema “ Acqua bene comune” e continuare a lavorare con le multinazionali dell’acqua e con i poteri forti della finanza internazionale. È quindi necessario usare questo momento, momento e tempo in cui la politica ed i politici non osano più sostenere la privatizzazione del s. i. i. per paura di perdere consenso, per avere atti concreti, posizioni concrete e fattive del Parlamento. Si dal Parlamento che è il luogo in cui – ancora – si fanno le leggi, nonostante tutto, secondo la nostra Costituzione. E vale quanto detto perché, una volta acclarato e condiviso il concetto di acqua bene comune, non mercificabile, vale sempre l’imperativo fondamentale: “ Che fare? “ A nostro avviso la meritoria opera dei comitati referendari non coglie esattamente nel segno; ha la certa ed imprescindibile funzione di tenere alto il livello di attenzione e di tensione positiva, di consentire a tutti l’approfondimento del tema, ma certamente non risolve. Il mezzo demolitivo– referendum – è solo il primo passo; il passo vero, solutorio, è solo l’approvazione della legge; legge in cui a chiare lettere e con risolutezza si afferma il principio della inalienabilità dell’acqua e della non mercificazione. Le energie, la volontà, le forze in campo vanno orientate sulla spinta alla approvazione della legge che attende la discussione parlamentare. Solo da questa verrà il corretto assetto ed inquadramento della gestione delle acque. Per consentire gli approfondimenti, un dibattito ampio e la possibilità di rendersi effettivamente conto della dimensione globale e locale del tema la REPUBBLICA POPOLARE DEL MATESE ha fissato un incontro, nella ultima settimana del prossimo mese di giugno, a Piedimonte Matese, all’interno del ciclo di conferenze sui fondamentali, per descrivere e sostenere la legge di iniziativa popolare.

CINQUANTASEI PASSI NEL TEMPO. QUESTA SERA ALLE ORE 21.00 SU RAI DUE A VOYAGER.

TORA E PICCILLI - (Caserta) - Cinquantasei passi nel tempo, cinquantasei fotogrammi conservati perfettamente come in uno scrigno, per oltre trecentomila anni: custoditi e valorizzati da oltre mezzo secolo da Alfredo Iulanis(foto a lato), noto storico locale, autore di diverse pubblicazioni. Si deve a lui, l’importante scoperta, la consacrazione delle impronte di Tora e Piccilli: demonizzate e amate dalla gente del posto, in un rapporto di odio-amore.
Nonno Alfredo, è un distinto ed elegante signore di 88 primavere, “portate” splendidamente. Alto, baffetti curati, con un fisico assai tonico: nei lineamenti ricorda Simon Wiesenthal, il cacciatore di nazisti (anche Alfredo salvò tantissimi ebrei). Ex carabiniere del battaglione Jugoslavia, scampato per miracolo nell’ultimo conflitto- guida perfetta per il cronista, nell’emozionante ed affascinante escursione, che ci ha condotto sulle tracce fossili del “nonno” di Neanderthal. Una bella e solida famiglia, la sua. Amante dell’arte in tutte le sue espressioni: due splendidi figli, entrambi insegnanti (pregevoli le poesie di Rita, docente di lettere).Un signore d’altri tempi, “innamorato” delle orme, quanto della signora Lorena, gentilissima consorte, che per amore, oltre mezzo secolo fa lasciò la sua Pisa- per stabilirsi qui a Tore e Piccilli, piccolo e suggestivo paese dell’Alto Casertano, che sorge alle falde del massiccio vulcanico di Roccamonfina. Con la cava di tufo, di sua proprietà, è venuto su gran parte del paese: il prelibato olio di oliva, ancora oggi è prodotto nel modernissimo frantoio, di famiglia.
Millecentosessantotto, le anime “combattute” dal diavolo! Millecentosessantotto persone, suddivis tra commercianti, artigiani, impiegati e fior di professionisti. Gente onesta, cordiale, disponibile, ricca di umanità, gente che produce. Un vulcano che erutta ricchezza d’animo.
Altro che “Paese del Diavolo”, qui il paesaggio è incantevole, incontaminato. Un presepe vivente, un paradiso. Ma quale Satana! Diabolico, invece il tortuoso percorso per arrivare al sito.
Un sentiero-ruscello, attraversato con destrezza Nobel dal nostro atletico Cicerone, che ci invita senza fortuna ad armarci di un bastone , per affrontare il tour, per arrivare alle piste fossili, senza fatture! Pardon fratture. Alla nostra incoscienza, pone rimedio, porgendoci l’asta d’appoggio. Foresta, il nome della località, le liane non mancano: un pensiero infantile ci sfiora, il desiderio di aggrapparci alle lunghissime funi vegetali e “librarci” nel vuoto. Idea repentinamente abortita, una scena di fantozziana memoria risparmiata! L’escursione continua, tra non poche difficoltà- tra fango e roccia accarezzata dall’acqua. Acqua imbiancata dal tipo di pietra. Il tempo di pensare… ma quali orme del diavolo! E , patatrac! Si rompe l’asta di appoggio. Finito per le terre. E’ il segno del demonio, incredulità pagata cara. Il viaggio prosegue tra anfratti e grotte profonde, nascoste dalla fitta vegetazione: in queste “catacombe”, nella seconda guerra mondiale scesero e si rifugiarono al sicuro, gli abitanti del paese. Diciassette minuti per l’approdo sulla pista fossile. Numero inquietante. Ma è solo una coincidenza. “ Ecco, da questo punto iniziano le “Ciampate del Diavolo”- precisa Iulanis. Orme che si configurano su tre livelli. Cinquantasei passi, lasciati da un ominide, in un periodo compreso tra 325 mila e 385 mila anni fa. La datazione fornita dagli esperti, all’inizio anch’essi scettici sul valore scientifico di queste orme.
Una passeggiata nel tempo, ancora più emozionante, allorquando “Nonno Alfredo”, mostra mimando l’omonimo Alfredo, l’ominide di tanti anni fa, nel percorso pendente, forse scivolato, rialzatosi con l’aiuto di una mano, cui è verosimile con le ginocchia l’impronta, per proseguire poi il cammino.(Vedi sequenza a lato) Orme che diventano più profonde nella parte bassa del banco di tufo vulcanico, indicate una ad una con il bastone dal “Signore delle Ciampate”, che si sposta sul forte pendio roccioso, con invidiabile agilità: senza alcun affanno, nonostante la veneranda età. Per ogni orma indicata, traspare nel volto la stessa, forte emozione, occhi che s’illuminano: nel roteare nell’aria frizzantina, il bastone, per indicare impronte sempre più profonde, che convertono e convincono anche i più scettici. Macché scherzo della natura! E’ un miracolo della natura riuscita a conservare questi “documenti” all’aperto, per quasi 400 mila anni.
“Questa fitta vegetazione- sottolinea Iulanis, potrebbe celare altre impronte, utili per la ricerca- orme che sento “mie”, menzionate in due libri da me pubblicati: a dispetto di chi ora cavalca la tigre”- (dice con una gran dose di amarezza e gli occhi lucidi, che non riescono a trattenere una lacrima che scende piano, piano –arrestata dalle espressive rughe) .“Signori” del comprensorio, a caccia di notorietà, fattisi avanti solo ora, dopo la diffusione della notizia e degli studi, pubblicati dall’autorevole rivista scientifica inglese Nature”. Avvoltoi e sciacalli avventatisi impropriamente sulla storia delle Ciampate, che, pur di vedere il proprio nome sui giornali, hanno sgomitato, occupando spazi mediatici che spettavano di diritto, a chi per tanti anni ha cercato di sensibilizzare enti ed istituzioni, sognando la consacrazione delle orme, attribuite dallo stesso ai Sanniti molisani. Il tempo è volato, ci tocca risalire- riponiamo la nostra digitale nel marsupio, che proteggeremo nella difficile risalita. Il bottino fotografico è troppo importante. Il diavolo stavolta, non ci mette lo zampino! E nemmeno la coda! Nessuno sgambetto. Sani e salvi con l’intero book. Si conclude così il nostro viaggio nel tempo, reso possibile dalla grande disponibilità di un uomo eccezionale, che ci saluta affettuosamente, non prima di averci offerto, con la moglie, nella sua graziosa villetta, un dissetante drink e buonissimi biscotti tipici della zona.
Una giornata emozionante, per tutti, che ha fatto “fibrillare”anche il gelido cuore del cronista: giunto alle “Ciampate del Diavolo”, grazie ad un “angelo”. Un angelo-guida chiamato, Alfredo, proprio com’è stato battezzato l’ominide. Un premio simbolico, che la coscienza del bene compiuto regala agli uomini di buona volontà. Riconoscimento più che meritato, per un uomo che ama follemente il ridente borgo natio, la sua terra, la sua gente, gli usi ed i costumi: che ha creduto nelle cinquantasei “creature”, insistendo caparbiamente per valorizzarle, affrontando le immancabili diffidenze, freddezze ed assenteismi istituzionali. Lunedì 31 maggio alle 21:00 il programma Voyager di Raiue condotto da Roberto Giacobbo parlerà delle famose orme.








Giuseppe Sangiovanni

Personale del pittore Nicola Sgambati.


Maddaloni – Si è inaugurata sabato 29 maggio, alle ore 19, presso lo Studio “Il Castello”, una mostra delle opere più significative della produzione del pittore Nicola Sgambati. La mostra resterà aperta fino al 27 giugno prossimo. Orario galleria: 18 – 20 (feriali); 11 – 13 (festivi). La sua attività artistica inizia nel 1966 partecipando a mostre e manifestazioni nazionali e internazionali, ottenendo numerosi premi e riconoscimenti. Ha allestito mostre personali in Italia e all’estero. Vive e opera a S. Maria a Vico.


c.s.