San Potito Sannitico. La Pro Loco di San Potito Sannitico, sempre alla riscoperta delle antiche tradizioni del nostro territorio, ha portato a conoscenza che organizza un Corso di Pizzica e Tammurriata presso l’Ecomuseo dell’Alto Casertano di San Potito Sannitico. La musica ed il ballo rivestono un ruolo particolare nella tradizione del sud, essendo espressione della cultura e della storia del suo popolo. Sempre più, durante le feste d'estate, si può assistere a concerti di gruppi folkloristici che recuperano questa tradizione e vedere folle di gente che si lasciano trascinare dai ritmi frenetici della pizzica, ballo che un tempo coinvolgeva un po' tutti, mentre oggi viene praticata da pochi gruppi di fedelissimi, si nota tuttavia un rinnovato interesse, specie tra i giovani, nella pratica di questa antica danza mimata. L'origine di questa danza si fa risalire alla fine del 1400, ma potrebbe darsi che essa discenda addirittura da antichi riti dionisiaci. La base della pizzica è il tamburello leccese che viene suonato con una tecnica particolare, dando il ritmo di base, con la percussione, e un caos ordinato, con i sonagli. I corpi vibrano nella musica, nello spazio, tra la folla nella calda atmosfera estiva. Si forma così la “ronda” (cerchio) e si balla in mezzo con una tecnica molto elementare che lascia spazio alla fantasia e all’emotività dei danzatori e che avvicina ad una dimensione più primitiva, arcaica attraverso il suono ossessivo ripetuto all’infinito. Le origini della tammorriata, invece, si perdono nella notte dei tempi; essa è senza dubbio una delle più sensuali e seducenti forme di ballo ed affonda le sue origini nelle antiche danze greche e, probabilmente, nelle antiche danze delle genti campane, come i sanniti. Per nostra fortuna e nonostante i secoli trascorsi la tammorriata ha mantenuto i tratti fondamentali delle antiche danze, continuando a rappresentare i riti della sessualità e della fertilità connessi alla terra intesa come madre d i ogni cosa e, quindi, fonte della vita. La tammurriata è una danza a coppia, ed esprime rappresentazioni rituali che non riguardano mai il quotidiano, quanto, piuttosto, tutto ciò che il quotidiano nega e reprime. Non deve, quindi, essere associata alla tradizionale danza d'amore, cosa che invece può rappresentare la tarantella. Quando la musica comincia a scandire il suo tempo, tra i potenziali ballatori, attraverso un gioco di sguardi avviene la ricerca del partner, poi l'incontro tra i due ed, infine, la formazione della coppia di ballerini. Nella prima fase del ballo sembra che i due danzatori cerchino la giusta intesa tra loro ed assaporino bene il ritmo della tammorra, sul quale poggia anche il canto, e ballando, cominciano anche a saggiare il loro rapporto con lo spazio.
Pietro Rossi
Pietro Rossi