NAPOLI
- Oltre 2700 casi e più di 100 morti. Sono i numeri provvisori del Coronavirus
che sta mettendo in grossa difficoltà anche il nostro Paese. I provvedimenti
del Governo per prevenire ed arginare questa influenza si susseguono nella
speranza che molto presto si possa uscire dal tunnel. Sull'argomento è
intervenuto anche il Garante dei Disabili della Regione Campania, avv. Paolo
Colombo (nela foto): “E' un momento complicato perchè il virus sembra si stia
diffondendo a macchia d'olio anche in altre nazioni europee. L'augurio di tutti
è che il coronavirus venga sconfitto quanto prima. Il Governo ha varato una
serie di misure straordinarie (condivisibili) che però potrebbero generare
l'insorgere di nuove problematiche per le persone con disabilità. Sono
perfettamente daccordo - spiega Colombo- con la nota di Antonio Caponetto (Capo
dell'Ufficio per le politiche in favore delle persone con disabilità presso la
Presidenza del Consiglio dei Ministri), indirizzata, pochi giorni fa, al Capo
del Dipartimento per la Protezione Civile e all’Ufficio di Gabinetto del
Ministro della Salute. Infatti le persone con disabilità sono quelle più a rischio
in situazioni di emergenza. E' giusto allora, visto che il DPCM del 23 febbraio
2020 all’art. 1, comma 1, prevede la sospensione di attività pubbliche e
private, con l’eccezione dei servizi essenziali e di pubblica utilità, che i
cosìdetti Centri Diurni per Disabili rientrino, almeno nella nostra Regione,
dove fortunatamente non si registrano ad oggi focolai, tra i servizi
essenziali. Continuando, il provvedimento di 'quarantena' potrebbe indebolire
la rete di assistenza, supporto e protezione destinata alle persone con
gravissime disabilità o con forme di non autosufficienza che vivono al proprio
domicilio. Penso ad un disabile assistito da un anziano genitore. Tali
soggetti, in caso di quarantena, potrebbero avere maggiori difficoltà ad
autogestirsi e a seguire le istruzioni delle Autorità. Auspico perciò, nei
limiti del consentito, che si possa assicurare maggiore coordinamento fra le
strutture del Sistema Nazionale di Protezione Civile su base locale, le Asl, le
strutture di assistenza e le associazioni su base locale, al fine di garantire
il giusto supporto per tali casistiche. Inoltre -prosegue il Garante dei
Disabili della Regione Campania- va creato un sistema che permetta il
superamento delle barriere alla comunicazione. Ad esempio, i numeri verdi
telefonici che sono stati istituiti a livello centrale e regionale non possono
essere utilizzati da persone sorde o con ipoacusia. Pertanto andrebbe
affiancata una modalità di comunicazione via email per questa categoria di
persone. Infine andrebbero previste traduzioni delle principali comunicazioni
di emergenza in 'Lingua dei Segni Italiana' per permettere l’accesso alle
informazioni utili anche ai sordi segnanti”.
Pietro Rossi
Pietro Rossi