PIEDIMONTE
MATESE - Dall'inizio dell'anno scolastico e soprattutto nelle
ultime settimane nel nostro territorio si sta parlando della carenza delle aule
del liceo "Galilei". Spesso i non addetti ai lavori hanno affrontato
la questione da un punto di vista unilaterale, senza contraddittorio e senza
informarsi della reale situazione delle altre istituzioni scolastiche
coinvolte, precisamente l'ISISS De Franchis, retto dalla professoressa Isabella
Balducci, e, indirettamente, l'ITA "Coppola" sede associata
dell'ISISS Piedimonte Matese guidato dal prof. Nicolino Lombardi. Alla luce degli ultimi sviluppi della vicenda,
nel pomeriggio del 14 febbraio si sono riuniti in un’assemblea congiunta,
presieduto dai due dirigenti, i docenti dei 2 istituti matesini ed aperta al
personale non docente, alunni e genitori. Sono intervenuti all'incontro anche i
consiglieri provinciali Pasquale Crisci e Olga Diana. Ha aperto la seduta la professoressa Balducci
che ha posto l'accento sulla pari dignità tra l'educazione liceale e quella
tecnico-professionale che rappresenta una ricchezza per il territorio e che, in
quanto tale non può essere valutata solo in termini numerici. Ha evidenziato
che, al contrario di quanto è stato diffuso con dati parziali, l'IIS De
Franchis non è assolutamente sottodimensionato poiché tra gli iscritti ai corsi
diurni dell'ITE e dell'IPIA e quelli al serale vanta circa 670 alunni ed ha
colto l'occasione per invitare gli enti locali e le organizzazioni produttive a
rilanciare gli istituti tecnici e professionali come del resto già MIUR e
Confindustria invitano a fare da anni sollecitando una maggiore sinergia tra
scuola e mondo del lavoro. È intervenuto poi il consigliere Crisci che ha
ribadito che la cultura e la scuola sono diritti da garantire a tutti e
che le istituzioni devono impegnarsi nella risoluzione dei problemi di una
parte senza ledere i diritti di altri. I consiglieri Crisci e Diana hanno
manifestato l'impegno a far sì che non venga attuato alcun dimensionamento, né
revisione di plessi dell'IIS De Franchis paventati e proposti da qualcuno come
soluzione alla carenza di aule del liceo "Galilei. Ha chiuso l'incontro il dirigente dell'ISISS
Matese, prof. Lombardi, che ha messo in evidenza in maniera molto chiara alcuni
punti chiave della vicenda:
1.
Fermi restando il diritto degli studenti a fare lezione in aule idonee e delle
famiglie a scegliere la scuola che ritengono più adatta alla formazione dei
figli, le istituzioni scolastiche da sempre sono invitate dalle circolari
emanate dal ministero ad accettare le domande di iscrizione entro il limite
massimo dei posti complessivamente disponibili definiti in base all'organico,
al numero e alla capienza delle aule. Accettare iscrizioni in numero superiore
alla capienza o continuare a chiedere nuovi indirizzi in presenza di criticità
di capienza certo non risponde a queste prescrizioni.
2. La
disponibilità della dirigente Balducci nei confronti degli istituti del
territorio in difficoltà per la mancanza di aule non è in discussione come
dimostrano l'aver offerto alcune aule nella sede dell'IPIA di Alife già dal
mese di settembre al liceo Galilei e, soprattutto, il fatto che dal 2014 le
aule al secondo piano dell'edificio del De Franchis ospitano gli alunni
dell'istituto agrario la cui sede è chiusa a seguito del terremoto del 2013 e
per la quale, solo da questa settimana, sono iniziati i lavori di
ristrutturazione che richiederanno due anni.
3. Non
sussistono motivi per sottodimensionare, smembrare, spostare o creare
disagi a nessuno degli istituti in
quanto essi hanno tutti le carte in regola, rispetto alla normativa vigente e
ai limiti numerici imposti per i comuni montani come il nostro. Inoltre, in questo
momento dell’anno scolastico, ad iscrizioni chiuse, si ritiene tardiva ed
inopportuna qualsiasi nuova proposta diversa da quelle che nelle sedi e nei
tempi giusti sono state vagliate.
Inoltre,
contro tutto ciò che il buon senso e la norma suggeriscono, lo si volesse fare
sarebbe molto più logico e razionale costituire nel comune di Piedimonte un
polo liceale, un polo tecnico e un polo professionale, come da proposta
presentata a settembre. Questo rientrerebbe nella logica e nello spirito della
riforma Gelmini dell'istruzione superiore e garantirebbe unitarietà nei saperi
tecnico-professionali e un reale aggancio alla realtà produttiva del
territorio. Alla riunione erano presenti anche i rappresentanti degli alunni e
il personale Ata dei due istituti che, all'unanimità, insieme ai docenti hanno
approvato un documento che sarà inviato all'ente provinciale e regionale
deputati a porre finalmente, si spera, la parola fine a questa vicenda
che, pur coinvolgendo delle agenzie educative, in alcuni momenti di educativo
ha avuto ben poco.
Pietro Rossi