Venafro.Tasso di disoccupazione in crescita nell’Eurozona come nelle regioni più piccole d’Europa quale il Molise. E’ questo il principale effetto della crisi economica che, seppur in fase di risoluzione, farà registrare ancora a lungo una serie di effetti negativi sul mercato del lavoro.
Da questa premessa e in considerazione dei dati statistici sullo stato dell’occupazione, nasce l’iniziativa politica dell’eurodeputato Aldo Patriciello (nella foto)che ha presentato alla Commissione europea un’interrogazione, chiedendo l’applicazione di uno strumento sociale di sostegno ai lavoratori e, soprattutto, risorse straordinarie per la tutela delle fasce deboli colpite in modo drammatico dalla crisi.
“Negli Stati Uniti, in Europa, nelle più piccole realtà locali come il Molise, si continuano a perdere posti di lavoro – ha spiegato l’on. Patriciello -. Si tratta di un dato incontestabile, conseguenza della grave congiuntura economica che, sebbene faccia registrare segnali di miglioramento, produrrà ancora a lungo effetti negativi sull’economia e, quindi, sui lavoratori. Un dato, peraltro, certificato da un lato dall’Eurostat per quanto riguarda l’Unione Europea e, dall’altro, dallo Svimez che ha fornito le cifre per il Molise. Basti pensare che secondo l’Ufficio europeo di statistica – ha proseguito il deputato europeo – dal luglio 2008 al luglio 2009, il tasso di disoccupazione degli uomini è aumentato dal 6,9% al 9,3% nei paesi dell’Eurozona. Per le donne la percentuale è aumentata dall’8,3% del 2008 al 9,8% del 2009. Un dato drammatico, che fa riflettere ancora di più se tradotto in termini assoluti: sono 21,4 milioni i disoccupati all’interno dell’Ue”.
L’On. Aldo Patriciello si è poi soffermato anche su recenti analisi della Bce (Banca centrale europea) e sull’indagine elaborata dallo Svimez (Associazione per lo sviluppo dell’industria del Mezzogiorno) riguardante il Molise: “Secondo la Bce nel 2010 assisteremo ad una diminuzione della domanda dei beni di consumo. Mi chiedo allora, se queste sono le prospettive, quale sarà il destino della nostra regione? – ha affermato l’eurodeputato ed ha aggiunto - Lo Svimez ha analizzato il rapporto Istat sullo stato economico del Molise nel 2008 e ha fornito le cifre: 2.200 posti di lavoro in fumo nel settore agricolo, 1.600 nell’industria, 4.000 pendolari che si spostano per andare a lavorare fuori regione, un molisano su cinque che varca i confini della regione per farsi curare. Numeri che fanno riflettere, che cozzano rispetto alle notizie di provvedimenti, risorse economiche, stanziamenti da parte del governo regionale a favore dell’uno o dell’altro settore economico. Notizie che quasi ogni giorno giungono nelle case dei molisani ma che dovrebbero essere seguite anche da un’analisi di risultati”.
Infine, in attesa che la Commissione europea risponda alle richieste, l’on. Patriciello ha spiegato il senso della propria proposta all’Unione europea: “Ho chiesto che venga destinato agli Stati membri ed, in particolare, ai lavoratori, un eccezionale strumento sociale ed economico. Uno strumento - ha concluso - che serva ad attutire l’impatto della crisi in campo sociale ed, in primis, sul mercato del lavoro. Oltre a ciò ho rivolto alla Commissione un accorato appello a stanziare risorse straordinarie per la tutela delle fasce sociali più vulnerabili alla crisi”.
Da questa premessa e in considerazione dei dati statistici sullo stato dell’occupazione, nasce l’iniziativa politica dell’eurodeputato Aldo Patriciello (nella foto)che ha presentato alla Commissione europea un’interrogazione, chiedendo l’applicazione di uno strumento sociale di sostegno ai lavoratori e, soprattutto, risorse straordinarie per la tutela delle fasce deboli colpite in modo drammatico dalla crisi.
“Negli Stati Uniti, in Europa, nelle più piccole realtà locali come il Molise, si continuano a perdere posti di lavoro – ha spiegato l’on. Patriciello -. Si tratta di un dato incontestabile, conseguenza della grave congiuntura economica che, sebbene faccia registrare segnali di miglioramento, produrrà ancora a lungo effetti negativi sull’economia e, quindi, sui lavoratori. Un dato, peraltro, certificato da un lato dall’Eurostat per quanto riguarda l’Unione Europea e, dall’altro, dallo Svimez che ha fornito le cifre per il Molise. Basti pensare che secondo l’Ufficio europeo di statistica – ha proseguito il deputato europeo – dal luglio 2008 al luglio 2009, il tasso di disoccupazione degli uomini è aumentato dal 6,9% al 9,3% nei paesi dell’Eurozona. Per le donne la percentuale è aumentata dall’8,3% del 2008 al 9,8% del 2009. Un dato drammatico, che fa riflettere ancora di più se tradotto in termini assoluti: sono 21,4 milioni i disoccupati all’interno dell’Ue”.
L’On. Aldo Patriciello si è poi soffermato anche su recenti analisi della Bce (Banca centrale europea) e sull’indagine elaborata dallo Svimez (Associazione per lo sviluppo dell’industria del Mezzogiorno) riguardante il Molise: “Secondo la Bce nel 2010 assisteremo ad una diminuzione della domanda dei beni di consumo. Mi chiedo allora, se queste sono le prospettive, quale sarà il destino della nostra regione? – ha affermato l’eurodeputato ed ha aggiunto - Lo Svimez ha analizzato il rapporto Istat sullo stato economico del Molise nel 2008 e ha fornito le cifre: 2.200 posti di lavoro in fumo nel settore agricolo, 1.600 nell’industria, 4.000 pendolari che si spostano per andare a lavorare fuori regione, un molisano su cinque che varca i confini della regione per farsi curare. Numeri che fanno riflettere, che cozzano rispetto alle notizie di provvedimenti, risorse economiche, stanziamenti da parte del governo regionale a favore dell’uno o dell’altro settore economico. Notizie che quasi ogni giorno giungono nelle case dei molisani ma che dovrebbero essere seguite anche da un’analisi di risultati”.
Infine, in attesa che la Commissione europea risponda alle richieste, l’on. Patriciello ha spiegato il senso della propria proposta all’Unione europea: “Ho chiesto che venga destinato agli Stati membri ed, in particolare, ai lavoratori, un eccezionale strumento sociale ed economico. Uno strumento - ha concluso - che serva ad attutire l’impatto della crisi in campo sociale ed, in primis, sul mercato del lavoro. Oltre a ciò ho rivolto alla Commissione un accorato appello a stanziare risorse straordinarie per la tutela delle fasce sociali più vulnerabili alla crisi”.